MONTENERO DI BISACCIA. Stabilire se si volesse incoraggiare ad incrementare la gittata cardiaca o misurare la pazienza dei monteneresi può essere difficile. E almeno stavolta un'ordinanza non è uscita dagli uffici municipali. Parliamo dei parcheggi a pagamento e relativi parchimetri, ossia le macchinette alte 170 cm e alimentate dal sole, dalle quali si ritira lo scontrino per sostare sulle strisce blu.
Da quando il servizio è stato riattivato, con cambio della gestione, il numero di dette macchinette è diminuito. Per esempio nel primo tratto di via Argentieri ne è stata prevista una sola laddove prima ne erano tre. In questi giorni si sta correndo ai ripari, pare a seguito di diverse lamentele. Già , perché per trovare un parchimetro capita di percorrere anche trecento metri; e se, com'è successo, quel parchimetro è fuori servizio proprio quel giorno, la distanza aumenta. Per paradosso potrebbe capitare di impiegare tanto di quel tempo, a rimediare il tagliandino, da ritrovare una multa al ritorno all'auto.
E così la ditta che gestisce il servizio sta impiantando altre macchinette. Per esempio in via Argentieri da una ne stanno diventando tre, i lavori sono in corso.
D'altronde i parcheggi a pagamento sono già stati uno degli obiettivi più importanti della passata amministrazione, che ne aumentò il numero. Sono rimasti un dogma inviolabile, un obiettivo amministrativo imprescindibile per l'attuale, che li ha incrementati ancora e, non bastasse, istituiti pure alla Marina. E di nuovo nel provvedimento hanno scritto che serviva a "incentivare il turn over dei veicoli", far sì che non sostassero sempre gli stessi mezzi nello stesso posto, insomma far trovare parcheggio un po' a tutti. Salvo prevedere, dal 2018, la possibilità di abbonamento mensile o anche annuale; ne va che diventa una certezza e non più una possibilità che sullo stesso posto stiano sempre le stesse macchine. Meno male che si voleva il "turn over".
Quanto alla scarsità di parchimetri per stimolare i cittadini a praticare attività fisica camminando, chissà che non ci abbiano pensato davvero in giunta. Dopo la "reputazione sociale" auspicata quando si gettano i rifiuti, dopo l'educazione civica da conseguire attraverso i campetti chiusi, dopo i cartelloni pieni di divieti e obblighi oltre i limiti dell'ovvio davanti ai parchi, ci poteva capitare anche la preoccupazione per la salute cardiaca degli amministrati.
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