Si impegna il sindaco a dimettersi: il curioso argomento da discutere in Consiglio

L'ordine del giorno è stato approvato nella scorsa seduta dopo il clamoroso abbandono della maggioranza, se ne dovrà parlare lunedì. Anche altri argomenti riguarderanno la crisi in amministrazione

Rossano D'Antonio
01/09/2023
Attualità
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MONTENERO DI BISACCIA. Teoricamente dovrebbe essere la settima discussione, così infatti è stata inserita nel documento di convocazione, ma prevedibilmente diventerà almeno l'ottava. Si terrà fra tre giorni l'atteso Consiglio comunale, il primo dopo quello impossibile dell'11 agosto. Si parlerà infine della crisi amministrativa e si eleggerà il nuovo presidente del Consiglio, dopo che la carica è divenuta vacante essendo Nicola Marraffino diventato assessore.
L'atteso ordine del giorno, il settimo accennato in apertura, riguarderà le "dimissioni del sindaco" ma, attenzione, non significa assolutamente che Simona Contucci sia in procinto di farsi da parte. Si tratta viceversa della richiesta, dei consiglieri di minoranza Gianluca Monturano e Fabio De Risio, di quando la prima cittadina intenda dar seguito alla delibera dell'11 agosto (la riunione choc, impossibile, storica). È stato in quella seduta, infatti, che la sola minoranza, con astenuti gli ormai ex consiglieri di maggioranza Andrea Cardinali e Tania Travaglini, ha votato un impegno rivolto al sindaco "a rassegnare le dimissioni" (delibera di Consiglio comunale n. 47 dell'11/08/2023).
Certo un impegno che significa poco o nulla: ingenuo pensare che la Contucci lo faccia davvero. Tuttavia dà l'occasione alla minoranza di costringere la maggioranza a parlare di qualcosa, la maretta interna, che le dà l'orticaria da parecchio e che, specie dopo le regionali, è diventato una resa dei conti, sfociata nel rimpasto di giunta e nella perdita di due esponenti. Ciò che sta avendo effetti concreti, come la mancata elezione al primo turno del nuovo presidente del Consiglio, la perdita della presidenza di Commissione, ma anche mal di pancia e incertezza sul futuro che lievitano sia negli ambienti contucciani, sia nelle altre correnti di maggioranza.
Ma com'è stato possibile che, meno di un mese fa, sia stato votato dalla sola minoranza un documento che invita alle dimissioni la sindaca e, attenzione, sia stato approvato? Si spiega tutto con il Consiglio comunale choc, storico, impossibile.
Sull'argomento Monteneronotizie non è certo stato avaro di articoli, ma qui basti ripercorrere i passaggi essenziali. Avendo perso due membri, la maggioranza non è riuscita a raggiungere il quorum di otto per eleggere il nuovo presidente del Consiglio. La sindaca Contucci e gli altri sei, pertanto, hanno deciso di abbandonare l'aula ritenendo che non potesse il vice presidente Monturano continuare a dirigere. Una volta fuori della sala consiliare, dal gruppetto di maggioranza si sarebbe ascoltato qualcosa come: "adesso vediamo come fanno con il numero legale". Ciò che fa sospettare fortemente vi sia stato l'abbaglio del secolo: hanno sbagliato i conti ed erano convinti che sei non fosse un numero sufficiente a far continuare la riunione? Gli indizi ci sono, fatto sta che il regolamento parla chiaro: con sei consiglieri il Consiglio si può tenere. E difatti i quattro di minoranza, più Cardinali e la Travaglini, sono andati avanti. Tradotto: a far tenere il numero legale sono stati i due ex assessori adesso in guerra con gli ex alleati.
A quel punto a pensare l'ordine del giorno con invito alle dimissioni è stata la componente di minoranza da sempre più vivace e battagliera, talvolta troppo: i soliti De Risio e Monturano. "Si impegna il sindaco e la giunta a rassegnare le dimissioni" il laconico contenuto, probabilmente scritto a penna da Monturano, perché l'avesse fatto De Risio, in quanto medico, avrebbe potuto essere illeggibile. Subito dopo il voto, che ai due ha visto unirsi gli altri consiglieri di minoranza Giulia D'Antonio e Nicola Palombo, mentre Tania Travaglini e Andrea Cardinali si sono astenuti.
Ergo, la proposta è stata approvata a maggioranza, per quanto composta di sole quattro persone; tutto perfettamente legale secondo i sei presenti e, attenzione, secondo chi svolgeva le funzioni di segretario comunale in quel momento. Di avviso diverso gli altri sette di maggioranza, che dal giorno dopo hanno dato un'interpretazione opposta, specie del Testo unico. Anche questo argomento ampiamente trattato su Monteneronotizie e per chi vuole approfondire si rimanda ai link in fondo.
Per il momento basti dire che lunedì 4 settembre, a partire dalle 18:30, fra gli argomenti cui sarà chiamata a rispondere la maggioranza, e soprattutto la sindaca Contucci, ci sarà questo insolito, inedito, storico invito alle dimissioni votato – e approvato, passato, deliberato – dalla sola minoranza. Il come sia stato possibile, è ragionevole supporre, sarà oggetto di studio di addetti ai lavori, osservatori e cronisti ancora a lungo. La realtà ha superato la fantasia.
Nelle foto: in alto Simona Contucci e Gianluca Monturano durante il Consiglio choc, prima dell'abbandono; in basso l'ordine del giorno sull'impegno alle dimissioni appena vergato a penna
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