MONTENERO DI BISACCIA. Lì a terra ci sono macchie che manco in un'officina di un B-movie degli anni Settanta, eppure il dissuasore idraulico a scomparsa, killer infallibile di coppe dell'olio, è ancora in piedi. Fermo per alcuni giorni è stato rialzato ieri; serve a regolare l'ingresso delle macchine in piazza Giovanni XXIII, davanti alla chiesa di san Matteo. È azionato tramite un telecomando, fornito ai residenti o a chi ha un'attività in loco. Ha spaccato coppe dell'olio e spoiler di auto, a quanto pare non facendo caso al possesso di telecomando e autorizzazione dei malcapitati. Infatti due lo erano, due no.
La spiegazione sembra essere questa: le fotocellule sono vicine, troppo, al pistone. E questo significa che quando i sensori avvertono l'arrivo di una macchina non riescono a far rientrare il cilindro di acciaio in tempo. Succede che l'automobilista non vede perché ha la visuale coperta dall'avantreno e finisce col prendere in pieno il cilindro di acciaio. Danno assicurato. Succede per esempio se dopo aver azionato la discesa si aspetta più del dovuto, può capitare, e il pistone risale mentre si attraversa il varco. Così qualche giorno fa a una signora, residente e fornita di telecomando originale.
Dall'estate ha già spaccato due coppe dell'olio ad altrettante auto, mentre in altri due casi è andata meglio, poiché si è rotto solo lo spoiler anteriore.
Ma dappertutto le fotocellule o altro dispositivo di rilevazione sono così vicini al pistone, dove c'è un dissuasore che impedisca il transito in un luogo o solo il parcheggio? La risposta è no e in aiuto arriva la foto inviata da un lettore che risiede nel Milanese. Come si può notare da un lato ci sono colonnine con fotocellule (più o meno come a Montenero), dall'altro un'area sensoriale. In entrambi i casi la distanza è di un metro o oltre. E d'altra parte anche sul manuale trovato in rete, e segnalato già nell'articolo di qualche giorno fa, è indicata in almeno un metro la distanza tra fotocellule e pistone.
A Montenero di Bisaccia, all'ingresso di piazza Giovanni XXIII, la distanza è di circa trenta centimetri. A conferma di ciò riproponiamo la foto scattata qualche giorno fa, con l'ausilio di uno strumento di misurazione posizionato ad hoc.
È ragionevole ipotizzare che ci sia questa breve distanza all'origine dei diversi e frequenti incidenti capitati? In altri termini, può essere che quando la fotocellula rileva la presenza di un'auto, e dia il comando al pistone di ritrarsi sottoterra, sia troppo tardi? E ancora, il dissuasore è stato installato nel 2009 e mai usato fino al 2025 perché mancavano "elementi che ne consentissero il funzionamento in totale sicurezza", così sulla determina 942/2024. Dopo sedici anni e quattro macchine scassate, in poco tempo, è lecito chiedersi se quelle condizioni di sicurezza oggi ci siano davvero?
Nel frattempo l'ultimo proprietario di auto che ci ha rimesso coppa dell'olio e spoiler intende chiedere i danni al Comune. E le macchie a terra continuano a crescere. Lì di fronte il municipio, a cinque metri. Dalle rispettive finestre assistono ai crash test dei motori d'auto gli amministratori comunali. In diretta, come se avessero davanti il set di un film con officine piene di auto vecchie e macchie d'olio.
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Il manuale di installazione di un dissuasore trovato in rete


