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Il pistone idraulico spacca un'altra coppa dell'olio. Stavolta la conducente era autorizzata

Continua a mietere vittime il dissuasore a scomparsa in piazza. Sotto accusa la distanza delle fotocellule che avvertono l'arrivo di un'auto. Proprietario pronto a chiedere i danni al Comune

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MONTENERO DI BISACCIA. Nel giro di qualche mese quattro e in due casi con spargimento di olio. In pieno centro, davanti a chiesa e municipio. Torna a fare vittime il pistone idraulico che delimita l'isola pedonale di piazza Giovanni XXIII. Quanto basta a far nascere qualche riflessione sull'opportunità di tenerlo ancora in funzione e, non bastasse, anche un interrogativo: se per quindici anni non è mai stato inaugurato si sapeva che qualcosa non andava?
L'ultimo episodio è avvenuto mercoledì scorso, quando è rimasta coinvolta una Fiat guidata da una signora. La donna era provvista di regolare autorizzazione a entrare in piazza Giovanni XXIII, tanto da avere uno dei telecomandi forniti dal Comune per far abbassare il pistone che impedisce l'ingresso nell'area. Dopo aver schiacciato il pulsante, tuttavia, ha dovuto aspettare diversi secondi poiché stava eseguendo delle manovre un furgone per uscire dal parcheggio carico e scarico merci. Secondi fatali, in tutta evidenza, perché quando la signora ha avuto la strada libera, ed ha superato il varco protetto dal pistone (ancora abbassato), quest'ultimo si è rialzato mentre passava. A nulla era valso, secondo il racconto fornito, schiacciare per sicurezza una seconda volta il pulsante sul telecomando: l'ordine reiterato evidentemente non è stato recepito dal sistema, che passato il tempo previsto ha fatto riemergere il pistone. Quando le fotocellule hanno avvertito la presenza dell'auto era troppo tardi, poiché si era già spaccata la coppa dell'olio della Fiat, con spargimento di olio tutt'intorno.
E qui nasce la prima delle domande: le fotocellule sono troppo vicine al pistone? Quando avvertono la presenza di una carrozzeria è troppo tardi e addio coppa dell'olio?
In rete abbiamo trovato il manuale di installazione di un dissuasore idraulico e la figura indica in un metro la distanza minima. Siamo andati a misurare in piazza Giovanni XXIII e la distanza non arriva a mezzo metro. Ecco le foto:

Da luglio a oggi sono almeno quattro gli episodi segnalati, fra persone autorizzate e non. Ogni volta il pistone si è alzato quando non ce lo si aspettava e il sensore lo ha bloccato e rimandato indietro a danno fatto. In due casi solo la mascherina anteriore, in altri due anche coppa dell'olio. Se le fotocellule fossero state distanti almeno un metro come sarebbe andata? I sensori avrebbero ordinato in tempo al pistone di tornare sottoterra?
Secondo indiscrezioni il proprietario dell'ultima macchina danneggiata sarebbe pronto a chiedere i danni al Comune. Come detto aveva regolare autorizzazione e telecomando originale.
E non finisce qui, perché pare che oltre a impedire l'ingresso delle auto nell'isola pedonale, il pistone si improvvisi anche gioco per bambini: uno sale mentre fuoriesce e l'amichetto passa la gamba davanti alla fotocellula. Quanto basta a scatenare un alzarsi e ritirarsi a ripetizione.
È stato installato all'ingresso di piazza Giovanni XXIII nel 2009, al termine dei lavori di riqualificazione dell'area. Eppure "il dissuasore mobile a scomparsa non è mai entrato in funzione per l’assenza di alcuni elementi che ne consentissero il funzionamento in totale sicurezza". A sancirlo la determina uscita dagli uffici nel novembre 2024, quando si decise infine di usarlo. Tant'è che a breve ci furono lavori di manutenzione, necessari dopo tanta inattività, fornitura di telecomandi, collaudo ecc. Tremila euro la spesa sostenuta dal Comune. Fine luglio 2025 l'acquisto di venti telecomandi, inizio dell'uso del dissuasore idraulico e anche avvio delle macchine scassate, di residenti e non. 
Inevitabile la domanda: come mai per tanti anni è stato tenuto sottoterra, mai nemmeno inaugurato? Si intuiva che quel pistone aveva come un istinto irrefrenabile di spaccare coppe dell'olio e mascherine delle macchine? I mancanti "elementi che ne consentissero il funzionamento in totale sicurezza", come riportato nella determina, se sono arrivati dopo quindici anni si può essere soddisfatti del risultato, se questo significa quattro macchine sfasciate in pochi mesi?
Nel frattempo, stando al racconto dei residenti autorizzati e provvisti di telecomando, il dissuasore è stato disattivato a scopo precauzionale. Chissà, forse si era capito già dal 2009 che doveva andare così.
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