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Lì dove il mare mangerà la strada: l'Adriatico minaccia quasi la Statale 16

L'erosione è un fenomeno antico nel litorale sud di Montenero e quando ci sono le mareggiate si allaga anche l'entroterra. E' l'area dove si vorrebbe fare il South Beach

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MONTENERO DI BISACCIA. Sfrecciando in auto sulla Statale 16 è difficile avere contezza del fenomeno, passandoci più piano è facile notare che il mare sta quasi arrivando alla strada. Il tratto di costa in oggetto è quello a sud del fiume Trigno, tra la foce dello stesso e il torrente Mergolo. Territorio di Montenero, la contrada si chiama Marinelle, un rettangolo lungo tre chilometri che si sviluppa da nord verso sud e comprende l'antico tratturo L'Aquila-Foggia (oggi Ss16), autostrada e ferrovia. La parte più vicina al mare, come detto, si restringe sempre più a causa dell'erosione costiera. Le foto scattate ieri ne sono testimonianza.
Dopo le mareggiate l'acqua supera la battigia e forma pantani qua e là in mezzo alla sterpaglia. Nell'area, infatti, non vi sono insediamenti turistici né abitativi e l'unica costruzione è la vecchia idrovora che un tempo serviva a pompare l'acqua quando la zona si allagava. Le grosse pozzanghere che si formano sembrano quasi tutt'uno con il mare, facendolo apparire ancora più vicino alla strada. In ogni caso ne sono rimasti davvero pochi di metri, nell'ordine di due-trecento dalla Statale all'Adriatico, a occhio e croce.
L'arretramento della costa in loco non è un fenomeno nuovo e pertanto è il caso di sgombrare il campo da conclusioni facili quanto affrettate che diano colpa esclusiva all'uomo. In uno studio del gennaio 2004 Pietro Aucelli dell'Università di Napoli (L'evoluzione recente della costa molisana) spiega che dal 1954 al 1992 "il tratto costiero intorno alla foce del Trigno, compreso tra la spiaggia di Costa Verde e la foce del Fosso Mergola, subisce un arretramento valutabile in circa 150 m (ca. 4 m/anno)". Con ogni evidenza si tratta di un periodo nel quale in loco non è stato costruito niente, complicato prendersela con una cementificazione che non c'è stata e, in contrada Marinelle, non c'è ancora.
Ma l'erosione costiera non affligge tutto il litorale molisano allo stesso modo. Sempre nel periodo considerato (1954-92), spiega Aucelli, "nel tratto successivo (dopo il Mergolo n.d.r.) fino alla spiaggia di Marina di Petacciato, la linea di costa avanza mediamente di circa 30 m, mentre resta praticamente invariata la sua posizione lungo il litorale nord di Termoli. Il tratto costiero compreso tra il porto di Termoli e la spiaggia di Rio Vivo registra un avanzamento massimo di ca. 180 m, mentre quello adiacente, esteso fino al Lido di Campomarino, arretra in media di 200 m (ca. 5,3 m/anno), con valori locali anche superiori ai 250 m". La deduzione è che il mare mangia la costa a zig zag.
E fra un po', di questo passo, a meno di interventi in mare (pennelli e frangiflutti) oltre che sulla spiaggia con ripascimento, toccherà spostare indietro la Statale 16 in territorio di Montenero. Argomento per altro previsto nel faraonico e al momento non si sa quanto abbandonato progetto South Beach. Prevederebbe tre miliardi di euro di investimenti privati, quasi cinque milioni di metri cubi di costruzioni su 150 ettari di litorale, decine di mini grattacieli da 18 a 25 piani, porto turistico e chi più ne ha più ne metta (sulla carta). Vicenda che la primavera dell'anno scorso ha diviso la comunità montenerese e non solo, con una generale levata di scudi contrapposta all'atteggiamento prudente dell'amministrazione comunale, dopo un'iniziale e chiara apertura al progetto.
Non è mancato chi ha giudicato da subito impossibile il tutto, non in quelle proporzioni, non lì. E su Monteneronotizie abbiamo citato vari esempi del passato, quando a fronte di molto rumore è seguito il nulla, sul litorale o in altre parti del territorio montenerese (qui i tre articoli 1 2 3). Chissà come andrà stavolta, ma guardando le foto proposte vale la pena di mettere in conto che, si tratti dell'improbabile South Beach o di più realistiche strutture turistiche "normali", in quel tratto di costa ci sono due grossi problemi da superare: allagamenti e mare che ha molta fame di sabbia ed entra sempre più.

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