MONTENERO DI BISACCIA. Se fosse annullato il Consiglio choc e si ricominciasse daccapo, andrebbe tutto liscio per la maggioranza o potrebbe succedere – di nuovo – qualcosa di impossibile? Quella che segue è una ricostruzione che può apparire fantasiosa e un po' lo è; eppure potenzialmente potrebbe verificarsi sul serio uno scenario simile. Impossibile? Forse sì, ma è meglio usare con parsimonia questo aggettivo ultimamente. Perché è sempre con regolamento alla mano, lo stesso su cui si impuntano con opposte interpretazioni maggioranza e minoranza, che si può ipotizzare quanto segue.
Supponiamo che sia dichiarato nullo il Consiglio comunale dell'11 agosto, quello dove la maggioranza ha abbandonato l'aula, per poi sostenere che la seduta non potesse andare avanti. L'abbandono è avvenuto dopo la tentata elezione di Cabiria Calgione alla presidenza, alla quale non sono bastati i sette voti della maggioranza ormai mutilata di due elementi. Questo perché in prima votazione, lo prevede sempre il regolamento del Consiglio comunale, occorrono i 2/3 dei componenti sia per procedere al voto, sia per eleggere; si tratta della cosiddetta maggioranza qualificata. Nella successiva votazione, quindi a settembre, basterà la maggioranza assoluta, pertanto i sette che compongono l'attuale maggioranza. Ma se si annullasse il Consiglio dell'11 agosto, poniamo, si ricomincerebbe daccapo, ci vorrebbero otto consiglieri.
E allora potrebbe succedere l'impossibile: se i quattro di minoranza e i due ex di maggioranza non si presentassero, oppure si alzassero prima del voto, mancherebbe il quorum per procedere alla votazione. Si immagini che tale comportamento sia ripetuto ogni volta. Un qualcosa ben oltre i limiti del verosimile, indubbiamente, per altro bisognerebbe che tutti e sei si prestassero a tale ostruzionismo oltre i limiti della decenza. Ma se succedesse, la maggioranza guidata da Simona Contucci si troverebbe ogni volta davanti a una prima votazione, con richiesti gli otto consiglieri che non ha più dopo aver perso i due ex assessori Andrea Cardinali e Tania Travaglini. Di fatto l'elezione del nuovo presidente del Consiglio comunale potrebbe essere ostacolata potenzialmente all'infinito.
Ma il regolamento? Semplicemente non prevede una simile ipotesi (assurda, ma potenzialmente reale) e quindi non dice nulla. Così come non prevedeva l'ipotesi altrettanto difficile, quasi impossibile, di quanto sta succedendo da una settimana esatta, con interpretazioni opposte di cavilli regolamentari, tanto che ci stanno perdendo la testa i diretti interessati e gli osservatori locali. Difficile redigere i regolamenti pensando all'impossibile.
Nella foto: i consiglieri rimasti in aula dopo l'abbandono della maggioranza l'11 agosto 2023
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