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La bottega degli incanti a De Risio: solo farneticazioni

La struttura che funge anche da asilo nido privato replica al consigliere di minoranza dopo il Consiglio comunale e il video su Facebook

La Redazione
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Comunicato de “La bottega degli incanti”:
“La Bottega degli Incanti” nasce in una TAVERNETTA, anzi no! In realtà nasce in un’EX PIZZERIA: “La Tegola”, che attraverso un “Piano di Ripresa e Resilienza” che alle volte la vita ti impone, nel tempo, attraverso nuovi investimenti (umani ed economici) e ri-progettazioni (gli ultimi lavori per migliorare gli spazi e l’offerta formativa sono della scorsa primavera), si è trasformata, in tredici anni, in ludoteca, dopo-scuola, baby parking, sezione primavera ed infine, per raccogliere le esigenze di un territorio in forte mutazione demografica, in micro-nido.
Badate bene, il Piano di Ripresa e Resilienza di cui parliamo non è il tanto amato PNRR che il consigliere De Risio evoca ormai quotidianamente, ma qualcosa di più profondo e complicato del quale, siamo sicuri, non può coglierne né contenuti né significato.
Partiamo per ordine. Il gruppo consigliare Montenero che Rinasce, nel consiglio del 28 marzo, ha presentato un paio di interpellanze con a oggetto gli “asili nido”; in particolare in una di esse si chiedevano "INFORMAZIONI RELATIVE ALLA PARTECIPAZIONE DEL COMUNE DI MONTENERO DI BISACCIA ALL'AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI CANDIDATURE PER LA REALIZZAZIONE DI UN NUOVO ASILO NIDO".
Per quel che ci riguarda nulla da eccepire sulla richiesta politica. Quindi da parte nostra: un asilo nido comunale? Ben venga! Da sempre c’è una convivenza tra una scuola dell’infanzia pubblica ed una privata, perché non potrebbe esserci la medesima tra nidi o micro-nidi. Alla peggio, come ci consiglia il consigliere De Risio, faremo domanda per andarci a lavorare. Inoltre, a dirla tutta, l’offerta di strutture nido o baby parking negli anni passati era molto più ricca, dato che ad oggi se ne possono contare due in meno di qualche anno fa, e questo perché, oggettivamente, il decremento delle nascite è un bel problema nel nostro territorio.
Questione molto diversa è l’attacco, personale ed inspiegabile, verso le strutture che non hanno abbassato la saracinesca e che, da oltre un decennio, danno sostegno alle famiglie di questo paese. “Quelli sono asili nido?”, “personale sfruttato, sottopagato e non rispettato”, “insegnati che vorrebbero lavorare nel pubblico”, “stanzone” (notate bene: il virgolettato è stato testualmente estratto dal video del consiglio comunale). Tutte queste sono delle accuse inaccettabili per chi da anni lavora onestamente, professionalmente e con passione in un contesto territoriale che non è certamente quello della Provincia autonoma di Trento.
Comunque, nonostante l’irritazione per quanto ascoltato in sede di consiglio, abbiamo ingoiato l’amaro boccone ed in silenzio, con la solita determinazione, abbiamo continuato il nostro amato lavoro.
Ora, dopo l’ultimo intervento video di De Risio, attraverso il solito canale social, non possiamo più restare indifferenti. Alle sue accuse dirette, chiare e precise: “Gli asili nido non sono tavernette”, “non possono essere collocati in villette residenziali”, alludendo così a strutture non adeguate ai moderni modelli didattici e prive di spazi sicuri ed accoglienti in grado di stimolare la creatività dei bambini, ci sentiamo di controbattere.
Crediamo che De Risio abbia sbagliato l’ennesimo “rigore senza portiere” (cit. consiglio comunale). Lo invitiamo a consultare quello che prevedono le norme sui nidi e sui micro-nidi. Non saremo il Trentino, ma la nostra legge regionale in materia è molto chiara su spazi, organizzazione degli stessi, presenza di bimbi/mq, personale richiesto, qualifiche e titoli di studio necessari, servizio mensa, ecc., ecc., ecc.
Ormai De Risio sembra l’ultimo baluardo dell’intellighenzia della nostra comunità, uno spessore umano, politico e professionale talmente elevato che non sembra raccogliere alcun frutto su questo territorio. Alcuno.
Caro De Risio, noi i nostri frutti li raccogliamo ogni mattina, tornando in Bottega, a lavoro, a quattro passi da casa, stretti nei nostri affetti familiari, confortati dal sostegno dei bimbi e delle famiglie che coccoliamo tutti i giorni e dalle parole dei nostri amici che ci invitano alla non curanza verso il tuo errato, inopportuno e fuori luogo farneticare.
Chiudiamo con una piccola ma per noi fondamentale considerazione: il nostro servizio è frutto di anni di formazione, lavoro e sacrifici, nato dalla voglia di restare e resistere, creando qualcosa che a suo tempo in paese ancora non c’era.
Da allora abbiamo sempre posto alla base del nostro operato il sostegno continuo alle famiglie (nella ferma convinzione dell’importanza di una rete reale di persone), l’attenzione continua alle necessità di crescita, scoperta ed accudimento dei più piccoli e il rispetto verso tutto il nostro personale, dalle educatrici, alle assistenti, agli addetti alla mensa, favorendo un clima di lavoro sereno e di sinergia tra le diverse professionalità.
Ah! Nel video, tra i tanti errori ce n’è uno in particolare: Garibaldi non “è nato in Italia”. Garibaldi è nato in Francia, a Nizza.
Sullo stesso tema:
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