MONTENERO DI BISACCIA. Scelsero il posto più alto dopo il campanile e lì issarono la bandiera scudocrociata. Anche a Montenero si festeggiò la vittoria definita da Indro Montanelli "la valanga", correva il 1948 e si svolsero le elezioni più importanti forse dal dopoguerra a oggi. Nell'archivio storico del Ministero dell'Interno finalmente si possono consultare anche quei dati, anche quelli di Montenero.
La piazza doveva apparire più o meno come nella foto in quella primavera 1948, precisamente il 19 aprile. La chiesa era stata parzialmente ricostruita, mancavano ancora le tre navate ma c'erano già le absidi. Il campanile invece non era ancora stato demolito, tant'è che nella foto è visibile dietro la parte di chiesa ricostruita. Vista la partecipazione per niente nascosta della chiesa cattolica a quelle elezioni del 1948, non ci si sarebbe meravigliati se quella bandiera della Dc fosse stata issata sul campanile. Chissà , forse erano iniziate le prime fasi della demolizione e non era praticabile. Così i maggiorenti democristiani locali scelsero il tetto di una casa visibile all'altra estremità della foto, sulla destra. Superava di poco il punto più alto del Palazzo Luciani, era quello il posto più visibile in centro.
A Montenero la Democrazia cristiana ottenne 2271 voti alla Camera (58,02 %), contro i 1227 (31,35 %) del Fronte popolare. Al Senato i numeri furono rispettivamente 1646 (49,16 %) e 958 (28,61 %). I votanti in totale furono 4018 alla Camera e 3558 al Senato.
Come si vede la Dc sbaragliò comunisti e socialisti, per quell'occasione alleati, con cifre al di sopra della media nazionale, almeno alla Camera. Contribuirono pertanto anche i monteneresi a scegliere di stare dalla parte di Alcide De Gasperi e dell'Occidente. Ciò che ha permesso a chi inneggiava al Baffone georgiano, meglio noto come Stalin, quella libertà che, avessero vinto loro, ci saremmo sognati in Italia come in tutte le altre parti del mondo in cui dopo la guerra ha tiranneggiato quell'ideologia.
A Montenero quelle del '48 furono elezioni sentite, ci fu il celebre comizio in contemporanea della moglie di Palmiro Togliatti, Rita Montagnana, e del parroco don Modesto Gugole che le replicava da pochi metri. I democristiani attaccavano i manifesti sciogliendo la farina nell'acqua e lamentavano che ai comunisti arrivasse già la più performante colla per parati direttamente da Botteghe oscure.
All'epoca il centrismo era al potere anche in municipio, c'era ancora qualche liberale e da gestire un paese che usciva senza distruzione di case dalla guerra, ma comunque impoverito come il resto d'Italia. Due anni prima erano nati 277 bambini, un record dovuto al ritorno dei reduci ma anche alla voglia di ripartire. E Montenero, nonostante l'emigrazione o forse anche grazie a essa, ripartì eccome. A guidarla fu la Balena bianca, come era in uso chiamare la Democrazia cristiana. Meno male che sul quel tetto sventolò lo scudocrociato nell'aprile 1948 e non un vessillo rosso.
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Nelle foto il centro di Montenero di Bisaccia a fine anni Quaranta e negli anni Cinquanta. Il tetto su cui fu fissata la bandiera dc è sulla destra