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Il caso del ragazzo folgorato di nuovo sul Corriere della sera

Ad attirare le attenzioni del più famoso giornale italiano l'incarico come avvocato ad Antonio Di Pietro

La Redazione
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MONTENERO DI BISACCIA. Continua a tenere banco anche in ambito nazionale il caso di Nicola, quattordicenne rimasto folgorato dopo il contatto con un lampione la sera del 28 giugno al parco giochi "Don Nino" e morto dopo due settimane di coma all'ospedale di Foggia. In particolare a destare l'attenzione dei grandi giornali, e non poteva essere diversamente, il fatto che sia Antonio Di Pietro a difendere una delle persone indagate nell'ambito dell'inchiesta avviata dalla Procura di Larino per chiarire l'accaduto. Un atto dovuto l'iscrizione nel registro degli indagati, si dice ogni volta così, ma Monteneronotizie continuerà a non divulgare nomi, in linea con un'impostazione garantista che si vuole eretta a proprio caposaldo giornalistico. Tuttavia se c'è di mezzo il montenerese più illustre di sempre, il protagonista di Mani pulite trenta anni fa e di una proficua carriera politica in seguito, i riflettori arrivano ancora una volta in quel centro del Basso Molise che dal mare sale sulle colline interne a oltre trecento metri di altitudine. Ed è su una di queste che Antonio Di Pietro, da anni, ha il suon buen retiro, come lo chiama l'autore dell'articolo sul Corriere della sera Peppe Aquaro. Nel pezzo, uscito ieri sul quotidiano di via Solferino, sono ripercorsi anche altri trascorsi in veste di avvocato dell'ex magistrato e politico, come la difesa per l'omicidio di Giuliana D'Ascenzo nel 2002. Sono infine riportate dichiarazioni sia del padre del ragazzo rimasto folgorato ("Voglio giustizia"), sia dell'avvocato di un altro degli indagati ("Dalle prime dichiarazioni dei vigili del fuoco [...] pare che il palo della luce non avesse dispersioni elettriche […]"). Di Pietro, viceversa, non ha voluto rilasciare dichiarazioni al Corriere.
Una vicenda che non finirà certo a breve e che, vista la fama di qualcuno dei personaggi a vario titolo coinvolti, continuerà a far rumore anche fuori dai confini molisani. 
Intanto la raccolta fondi avviata da un gruppo di persone ha superato di poco la somma di 1800 euro, donati alla famiglia del ragazzo per le spese funerarie (le esequie si sono svolte sabato). Eppure anche in occasione della raccolta di offerte libere, è riportato sulla pagina Facebook "Montenero migliore se...", non sarebbero mancati "attacchi strumentali". Il caso di Nicola sta segnando un'estate che fino a qualche settimana fa si immaginava come le altre, dominata solo da certa atmosfera circenses.
Nelle immagini sotto: la schermata con l'annuncio della fine della raccolta fondi su Facebook, l'articolo uscito ieri sul Corriere della sera

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