Oggi abbiamo il presidente dell’ASD Piccole Aquile Montenero, Corrado Catalli, iniziamo a conoscerci meglio, buongiorno, quanti anni hai e che squadra tifi?
“Buongiorno alla redazione di MonteneroNotizie e a tutti i lettori, ho 46 anni e tifo orgogliosamente Juventus, soprattutto in questo periodo che non va molto bene.”
A quanti anni hai iniziato a giocare a calcio?
“A 13 anni ho iniziato a giocare presso la squadra giovanile di Gamma Batterie a San Salvo grazie a Nicolino D’Ascenzo detto Piccirillo, mi accompagnava sempre lui. Ho iniziato un po’ tardi, perché fino a quell’età preferivo giocare a pallavolo. Ricordo bene quegli anni, anche perché eravamo diversi ragazzini di Montenero, oltre me c’erano Michele D’Ascenzo, Vittorio Sacchetti, Emanuele Ceci, Raffaele Di Pinto e Antonio Blardi ed insieme ci siamo divertiti molto.”
Dopo quell’esperienza, con chi hai giocato e in quali categorie?
“Sono tornato a Montenero, poiché avendo compiuto sedici anni, non potevo più continuare con quella società che allenava giocatori fino a 16 anni; giocai subito con la prima squadra che allora partecipava
al campionato di terza categoria. Eravamo una buona squadra e vincemmo quel campionato e poi successivamente vincemmo 3 campionati consecutivi arrivando in Promozione, da lì in poi la squadra fu allestita sempre meglio fino ad approdare per la prima volta nella storia in eccellenza, il tutto in 8 anni fantastici.”
Dopo questa esperienza locale dove hai giocato?
“Ho avuto esperienze incredibili anche fuori, infatti sono stato fortunato a far parte di squadre che hanno vinto i loro campionati. Ad esempio facevo parte della storica formazione di Mafalda che straordinariamente andò in Eccellenza, poi tornai di nuovo a Montenero nell’anno che salì in serie D. Ovviamente facendo i turni in fabbrica, non potevo partecipare alla serie D, e andai a Casacalenda, salendo di categoria anche lì, poi ho fatto parte della straordinaria Olimpia Montenero, quando la società chiuse i battenti, feci l’esperienza con il “Simone Piccirilli di San Salvo Marina”, vincendo anche lì.”
Quindi hai vinto parecchi campionati?
“Sì. In effetti, sono stato fortunato a giocare in buone squadre!”
Quale è stata la gara che ricordi più volentieri?
“In verità, dato che ho sempre giocato per divertirmi, ho centinaia di ricordi bellissimi, ma in particolare, ricordo una gara contro il Roccavivara in Prima Categoria, con l’Olimpia Montenero, dove andammo in trasferta contro la prima in classifica, con un punto più di noi. Loro erano accreditati per la vittoria finale, ma alla fine vincemmo noi 3-2 con una mia doppietta personale e li sorpassammo in classifica. Fu bellissimo!"
E invece quale è stato il campionato che ricordi con più affetto?
“Come ho detto prima, ho avuto la fortuna di vincere diversi campionati, ma quello che più ho nel cuore e che mi inorgoglisce, è la vittoria del campionato di eccellenza molisano nel 2004/2005. Per la prima e purtroppo unica volta, il Montenero è approdato tra i semi professionisti.”
Dopo esserti tolto diverse soddisfazioni, quale è stato il tuo percorso fino ad ora?
“Ad un certo punto avevo smesso di praticare attività sportiva, ma dato che avevo messo su qualche chilo, mi sono aggregato alla squadra amatori di Montenero, partecipando a qualche campionato, fino al terribile infortunio capitato poco più di 3 anni fa, che mi ha fatto appendere le scarpette al chiodo. Ho passato parecchi mesi di degenza, a causa della rottura del tendine d’Achille, poi ho pensato che qualcosa dovevo fare e mi sono buttato sul ciclismo amatoriale. Da 3 anni dunque faccio parte della società sportiva di ciclismo di Montenero.
Hai qualche persona cara che hai incontrato nella tua carriera sportiva?
“Ce ne sono state tantissime, perché lo sport in generale, è uno strumento magnifico di aggregazione e socializzazione, pertanto ho solo ricordi di belle persone; ma nel cuore avranno sempre un posto speciale, due persone che mi hanno accompagnato sin da bambino e che erano persone squisite, generose ma soprattutto buone, mi riferisco ad Adriano Potalivo e Antonio Menichilli, cui rimane nei loro confronti un enorme affetto.”
Quando hai deciso di provare a formare la scuola calcio perché?
“Ricordo che Leo Benedetto aveva provato per un paio di anni a fare il settore giovanile, con molti sacrifici, allora io e Gianluca Senese, abbiamo pensato di fare una scuola calcio diversa, facendo un’affiliazione con una squadra professionistica. Parlando con Gianluca che è il direttore sportivo della Bacigalupo ed ha diversi contatti a livello nazionale di professionisti, siamo andati a vedere diverse squadre professionistiche, alla fine abbiamo scelto il Pescara e siamo soddisfatti della scelta, poiché durante questo primo anno, siamo cresciuti molto, soprattutto nelle riunioni con i loro tutor”.