Oggi abbiamo il capitano dell’ASD Calcio Montenero, Michele Pezzotta. Iniziamo a conoscerci meglio, buongiorno Michele, quanti anni hai?
“Buongiorno alla redazione di MonteneroNotizie e a tutti i lettori, ho appena compiuto 29 anni.”
Che squadra tifi?
“Naturalmente sono tifoso dell’ASD Calcio Montenero, l’altra squadra è la Juventus.”
Che lavoro fai?
“Sono un imbianchino nella ditta di famiglia.”
Oltre il calcio qual è il tuo hobby?
“A me piace fare qualsiasi sport, l’estate mi piace il beach volley, il beach tennis, mi piace anche fare qualche partita a padel, andare in bici.”
Hai vinto anche diversi tornei estivi al Campetto Belvedere. Ti ricordi qualcuno?
“Certo, li ricordo tutti, sia i tornei di Calcetto, che quelli di Calciobalilla Umano, ma soprattutto il gioco estivo montenerese per antonomasia: il Calciosplash! Ho avuto la fortuna di vincere diversi tornei e anche se sembrano vittorie di poco conto, io ero felice come un bambino! In realtà l’estate è fatta per essere allegri, contenti e spensierati e giocando con amici in quel campetto e in quei tornei mi rendeva davvero felice.”Quando hai mosso i primi calci?
“I primi calci con il Mister Leonardo Di Pinto detto Nando con la società “Le Rondinelle”. Poi sono stato a San Salvo e a 16 anni mi sono trasferito a Lanciano, quando militava in serie C, disputando un campionato con gli Allievi Nazionali con la Virtus Lanciano.”
Hai un soprannome simpatico, vuoi dirci quale?
“Il mio soprannome è “KIWI” che è stato coniato quando ero piccolo, in prima elementare. È nato per scherzo con amici di infanzia, stavamo uscendo da scuola e facevamo tutti dei versi curiosi, noi eravamo piccoli, e a me uscì dalla bocca la parola kiwi in modo strano, buffo e da quel momento, tutti hanno iniziato a chiamarmi così!”
Dopo con quali squadre hai giocato da grande? E in quali categorie?
“L’anno successivo all’esperienza a Lanciano, tornai a Montenero a soli 17 anni, dopo sono stato in eccellenza Abruzzese a Cupello, che mi ha dato la possibilità di conoscere giocatori di un certo spessore e di caratura importante, in gergo li possiamo chiamare “giocatori”, Termoli, Casalbordino poi ho fatto metà campionato con il Fresa e metà col Petacciato, infine finalmente sono tornato a Montenero.”
Quindi sei stato 3 anni fuori per poi tornare a Montenero.
“Purtroppo non esisteva più la squadra locale e sono stato costretto a giocare fuori.”
Quando hai deciso di sposare la causa rossoblù e perché?
“Da quando avevo 17 anni, ho subito sposato la causa rossoblù, non mi interessavano né i soldi né la categoria, quello che desideravo molto era indossare la maglia del mio paese, anche se, soprattutto quando avevo 18/19 anni, potevo ambire alla serie D, però stavo molto bene a Montenero. Poi purtroppo nel 2016 la Società US Montenero è fallita, ho giocato fuori, ma covavo il desiderio di tornare a Montenero, e non vedevo l’ora che tornasse una nuova società qui a Montenero, infatti nel 2019 appena saputo che si sarebbe formata una nuova società, mi sono ripiombato a capofitto, anche se si partiva dalla seconda categoria.”
Quindi come una seconda pelle?
“Ovviamente si!”
Da quando sei Capitano rossoblu?
“Sono Capitano praticamente dall’inizio di questa società, l’ASD Calcio Montenero, nata nell’estate 2019.”
Quindi sei Capitano da 3 anni?
“Veramente la prima volta che ho indossato la fascia da Capitano era nel 2012 a Venafro, quando uscì Silverio Benedetto e mi lasciò l’onore di indossarla, per me fu una data memorabile, perché non ancora compivo 19 anni e il sogno del bambino innamorato del proprio paese si stava realizzando. E poi nell’ultima stagione dell’US Montenero precisamente nel 2015/16 ero il capitano, magari se non fosse fallita quella società, avrei continuato ad essere il capitano anche in quegli anni in cui il calcio a Montenero non c’era più!”
Che rapporto hai con i giocatori?
“È un bel rapporto, davvero! Siamo molto uniti mi piace molto sia il rapporto che ho con quelli più grandi di me che con quelli più piccoli, abbiamo un bellissimo rapporto e questo ci rende molto uniti.”
Se dovessi tracciare una linea e fare il punto della situazione, cosa pensi di questo anno?
“Anche se è stato un anno difficile, nel complesso è stato un anno meraviglioso.”
Qual è il ricordo più bello che hai del Montenero?
“Il più bel ricordo con il Montenero è sicuramente la vittoria del campionato di Promozione, quello è un bellissimo ricordo, come lo è la cavalcata della seconda categoria che non era assolutamente facile e scontata.”
Invece la gara che ricordi più volentieri?
“La gara senza ombra di dubbio che porto nel cuore Montenero Sesto Campano 2011/12, calcio d’angolo di Michele Silverio, colpo di testa mio, gol! Il mio primo gol con la squadra del mio paese! Emozione indescrivibile”
Ce n’è un’altra?
“Sì effettivamente c’è un’altra gara che ho impressa nella mente: anno 2015, derby a Petacciato, partita importantissima, poiché con una vittoria saremmo saliti in eccellenza! Ricordo ancora l’assist di Fabio Di Vito e io che insaccavo il gol dell’1-0, poi lo stesso Di Vito ha siglato il gol del definitivo 2-0, che ci permise di disputare in tranquillità l’ultima gara, che vincemmo agevolmente 5-2.”
Qualche aneddoto extra campo?
“L’ultimo anno della squadra che poi purtroppo fallì, prima dei Play Out, facemmo il ritiro presso l’Agriturismo La Quiete di Giuseppe Di Bello, eravamo tutti insieme, un sabato veramente bellissimo, mi ricordo che la sera Andrea Di Santo chiese al Mister di andare all’Harry’s Bar a prendere una bottiglia di vino, almeno per la cena, siamo scoppiati tutti a ridere, il mister aveva accettato e lui poi è tornato con questa bottiglia di vino e ci siamo fatti un mezzo bicchierino a testa.”