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La maggioranza sceglie l'orario del Consiglio contro chi lavora, la minoranza ha paura di gridarlo

Il giorno dopo la seduta con assenti tutti i gruppi di opposizione: mattina e primo pomeriggio sono una novità della Contucci

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MONTENERO DI BISACCIA. Sicuramente è presto per parlare di sindrome aventiniana alla mafaldese, ma dopo la mega assenza di ieri qualche riflessione si impone. E certo non riguarda solo la minoranza, che non ha partecipato al Consiglio comunale, ma anche la maggioranza, che decide gli orari. 
La prima seduta dopo l'interruzione estiva è stata convocata per ieri pomeriggio alle 15:30 e, come accennato, mancavano tutti e tre i gruppi di minoranza. Pertanto Montenero che rinasce (Fabio De Risio e Gianluca Monturano), Montenero democratica e progressista (Nicola Palombo e Giulia D'Antonio), Fratelli d'Italia (Andrea Cardinali e Tania Travaglini). Ne consegue che la riunione si è svolta veloce e tranquilla, senza contraddittorio e con alcune frecciatine indirizzate da assessori comunali agli assenti.
Non è la prima volta che la minoranza propriamente detta manca in blocco, è invece il primo caso che le faccia compagnia la minoranza acquisita, nata dalla scissione di maggioranza del 2023.
I perché di tante assenze sono noti, ma solo agli addetti ai lavori e confermati anche ieri all'autore di questo articolo dagli interessati. Ci si può chiedere perché non lo gridino ad alta voce, ma è meglio procedere con ordine.
Dei sei assenti di ieri, tre erano impegnati con il lavoro, uno era fuori sede, due con problemi di salute. Ne consegue, a detta dei silenti interessati, che sarebbe bastato convocare il Consiglio in un orario più consono alle loro esigenze. Una polemica che perdura da cinque anni, in effetti. L'orario preferito della sindaca Simona Contucci è notoriamente quello mattutino, ma ultimamente è costretta a ripiegare sul primo pomeriggio per altri motivi, come la disponibilità del segretario comunale. Sia di mattina, sia di pomeriggio presto, è qualcosa che non è mai andato giù alla minoranza, mentre dalla maggioranza non è pervenuta nessuna lamentela.
Ma attenzione, il Testo unico degli enti locali è dalla parte degli "assenteisti". Articolo 38, comma 7: "nei comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti, (i Consigli n.d.r.) si tengono preferibilmente in un arco temporale non coincidente con l’orario di lavoro dei partecipanti". È così a Montenero?
Che gli orari contucciani cozzino con i loro impegni di lavoro è lamentato da tutti e sei i componenti l'opposizione. Ma a parte Fabio De Risio non lo fanno in pubblico.
Non bastasse, anche è disertata la riunione dei capigruppo, che precede il Consiglio e che serve a stabilire gli ordini del giorno e le discussioni. Tanto che è diventata "monocratica". L'ultima si è svolta il 22 ottobre, cinque giorni prima. E c'era solo la presidente Cabiria Calgione. Assenti gli altri quattro capigruppo, compreso quello di maggioranza. A parte una motivazione di salute, gli altri non c'erano sempre per via dell'orario (16:20) o perché, ma questa è un'indiscrezione, ritengono di essere stufi di non essere ascoltati dalla maggioranza. E allora tanto vale un silenzioso Aventino.
Come andava nelle ere pre Contucci? Andava che le assise civiche si tenevano di sera, sempre dopo le 19:00, tranne isolati ed eccezionali casi. Questo fino al 2020. Per esempio, tornando più indietro, figurarsi se un Nicola D'Ascanio d'annata, quando volevano strappargli la fascia tricolore con una manovra di palazzo, non convocava il Consiglio dopo cena, così da avere la sala piena. Ma anche nei due mandati di Giuseppe D'Ascenzo e Nicola Travaglini, quindi nel ventennio 2000-2020, non è stato nemmeno lontanamente contemplato l'orario mattutino o pomeridiano. Ergo, vuole così Simona Contucci.
Come fanno altrove? Per la presente analisi si è considerata l'ultima convocazione in diversi centri vicini e non solo: Petacciato 19:30, Mafalda 18:00, Tavenna 19:00, Campomarino 18:00, Cupello 19:15, Palata 18:00, Guglionesi 10:30, San Giacomo degli Schiavoni 19:00, Fossacesia 18:30.
Non sono state considerate città come San Salvo e Vasto, poiché realtà più grandi e non soggette alla norma del Testo unico che invita a tenere conto delle esigenze lavorative dei consiglieri. Una prima deduzione è che, a parte Guglionesi, tutti scelgono il tardo pomeriggio.
Succederà ancora che la maggioranza a Montenero se la suona e se la canta? Si vedrà, alle elezioni comunali mancano pochi mesi e di conseguenza sedute di Consiglio comunale misurabili sulle dita di una sola mano. Ma proprio per restare in ambiente musicale, perché non considerare anche altri centri più lontani e, in particolare, paesi che hanno dato i natali a cantanti o strumentisti famosi? Ecco un piccolo elenco: Concordia sulla Secchia (Maurizio Solieri, chitarrista Vasco Rossi) ore 18:30, Zocca (Vasco Rossi) 20.30, Quinto di Treviso (Red Canzian, Pooh) 19:30, Poggio Bustone (Lucio Battisti) 18:38, Pratola Peligna (Franz Di Cioccio, batterista PFM) 18:00. Sempre tardo pomeriggio, di nuovo. A Montenero, viceversa, la maggioranza se la canta e se la suona da sola, quando può, preferendo la mattina e, se proprio non è possibile, il primo pomeriggio. Chi è al lavoro, bisognerà pur campare, si arrangi.
Si accennava in apertura alla sindrome aventiniana alla mafaldese, prendendo spunto dal confinante comune di Mafalda, dove la minoranza, sin dal primo Consiglio di insediamento dell'anno scorso non ha mai partecipato a una sola riunione. In quel caso senza mai motivare o spiegare, con comprensibile disappunto, specie di chi li ha votati. A Montenero è successo solo qualche volta e una motivazione a mezza bocca c'è: l'orario. Ma se così è perché non gridarlo? In fondo lo fanno anche altrove, non è certo solo Simona Contucci a preferire orari "lavorativi". Un esempio su tutti il Comune di Furore, molto piccolo e in provincia di Salerno, dove il sindaco intende evidentemente mettere a dieta i consiglieri, convocando i Consigli alle 12:00. Ma lì la minoranza protesta in modo veemente, eccome. "Una siffatta scelta colloca il consigliere comunale (…) nella incresciosa situazione di dover scegliere tra andare a lavorare oppure partecipare alla seduta consiliare", così a marzo 2025 i consiglieri del gruppo Furore domani in una nota, inviata anche al prefetto di Salerno.
A parte i decibel a volte eccessivi di De Risio, a Montenero il silenzio. E la Contucci ringrazia.
Nella foto in alto elaborazione digitale fatta con intelligenza artificiale Gemini
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