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Due settimane di attesa poi l'attacco di Gravina a Teresio Di Pietro: fallirà il terzo incarico regionale? E se fosse fuoco amico?

Il consigliere regionale ha evidenziato un'irregolarità nella domanda del segretario Udc per entrare nella società partecipata dalla Regione Sviluppo Italia Molise

La Redazione
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MONTENERO DI BISACCIA. Nel giugno 2023 ha parlato tre giorni dopo sullo stesso palco di chi lo avrebbe impallinato. Non poteva saperlo e anzi allora a preoccuparlo c'era la spaccatura interna al centrodestra montenerese. Ieri per Teresio Di Pietro la doccia fredda della supposta incompatibilità nel Cda di Sviluppo Italia Molise. Ad aprire il rubinetto dell'acqua gelata Roberto Gravina.
Il consigliere regionale di minoranza ha infatti depositato un'interpellanza per la giunta guidata da Francesco Roberti. Nel documento è scritto che Teresio Di Pietro, in quanto dirigente di partito politico (Udc), non può far parte del Consiglio di amministrazione di Sviluppo Italia Molise, il cui socio unico è la Regione Molise. Una società, come per tutte le partecipate regionali, dove si arriva per simpatie politiche, da sempre, a seconda che al potere vi sia il centrosinistra o il centrodestra. Lo stesso Teresio Di Pietro ha avuto altri incarichi del genere in passato, all'Istituto case popolari di Campobasso e alla FinMolise. Stavolta si è messo di traverso Gravina e si vedrà se nei prossimi giorni la giunta regionale riterrà la candidatura di Di Pietro valida o no.
Vale la pena di procedere per gradi per ricostruire la vicenda.
Sviluppo Italia Molise è come detto una società che appartiene alla Regione ed è "specializzata nei servizi di creazione di impresa ed accompagnamento alla progettazione", si legge sul sito internet sviluppoitaliamolise.com. 
La parte che interessa il dibattito politico campobassano-montenerese è racchiusa nella sigla Cda: Consiglio di amministrazione. È composto da tre elementi e dura tre anni. Nelle settimane scorse le domande per entrarvi a far parte (e riscuotere le indennità previste). Ed ecco le tappe.
13 marzo 2025: la Regione Molise pubblica l'avviso rivolto a chi intende candidarsi per un posto nel Cda.
11 aprile 2025: prorogata la scadenza per presentare la domanda.
9 maggio 2025: la commissione nominata ad hoc esamina le domande e stila l'elenco degli idonei (quattordici) e degli esclusi (otto). Questi ultimi tutti per lo stesso motivo: mancanza di esperienza specifica. Fra gli ammessi c'è anche Teresio Di Pietro.
13 maggio 2025: l'elenco degli idonei diventa pubblico, poiché sull'albo pretorio della Regione Molise esce la determina dirigenziale.
29 maggio 2025: arriva l'interpellanza di Gravina sulla supposta incompatibilità di Teresio Di Pietro.
La motivazione è che riveste ancora il ruolo di segretario regionale dell'Unione di centro. E all'art.3 lettera h dell'avviso è specificato il seguente requisito: "non aver rivestito negli ultimi due anni cariche in partiti politici o in organizzazioni sindacali e non aver avuto negli ultimi tre anni rapporti continuativi di collaborazione o di consulenza con le predette organizzazioni".
Nel modulo di domanda identica clausola è riportata al punto 11.
Un'incompatibilità evidente secondo Gravina, che chiede alla giunta regionale di esprimersi in merito. Che Teresio Di Pietro sia dirigente di partito lo si evince dal sito dell'Udc nazionale (https://www.udc-italia.it/page/3/?s=teresio+di+pietro).
Resta infine da chiedersi come mai l'interpellanza sia arrivata sedici giorni dopo la pubblicazione dell'elenco dei candidati. Un'occasione così ghiotta per attaccare gli avversari di centrodestra non sfruttata subito. Ragionevole che negli ambienti M5s non se ne siano accorti subito, ma può anche darsi che sia filtrato qualche inaspettato suggerimento dal centrodestra stesso. In tal caso a colpire Teresio Di Pietro sarebbe fuoco amico.
Si vedrà se avrà il suo terzo incarico regionale, dopo Iacp e FinMolise. Più che prevedibile un ricorso al Tar in caso di parere positivo della giunta regionale.
Il Cda di Sviluppo Italia Molise è composto di tre membri, scelti dalla giunta regionale fra i candidati idonei: amministratore delegato, presidente e consigliere. 36000, 15000 e 10000 le rispettive indennità annue lorde. Il Consiglio di amministrazione si riunisce mediamente sei volte l'anno o almeno questo è il numero di delibere emesse. 
Tornando ai comizi per le regionali ricordati in apertura, parlarono in piazza della Libertà a Montenero Roberto Gravina il 16 giugno 2023, Teresio Di Pietro il 19. Uno aspirava a diventare presidente della Regione, poi battuto. L'altro se la prese con la componente del centrodestra che si stava staccando dalla maggioranza in municipio ed era affiancato da Lorenzo Cesa, il più noto esponente Udc italiano.
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