MONTENERO DI BISACCIA. Cambiare mille volte idea, per dirla alla Vasco Rossi, non è certo la cifra solo dell'attuale amministrazione comunale. È sempre successo, sempre succederà . E sempre accadrà che qualcuno ne scriverà . Pertanto anche sul dietro front riguardo all'asilo nido va così.
Dell'argomento ci siamo occupati ieri su Monteneronotizie, risalendo attraverso una mini inchiesta anche all'ubicazione, perché per il resto dal Palazzo è arrivato soltanto un laconico: abbiamo quattrocentomila euro da spendere. Soldi ottenuti per trasformare una struttura esistente in asilo nido, venti posti per bambini da 0 a 2 anni nell'ex terminal bus di viale Europa. Eppure, tornando alla frase di apertura, non è stata sempre favorevole l'attuale maggioranza all'asilo nido. Anzi.
L'argomento è tornato in auge, inaspettatamente, a due anni dalla sua comparsa/scomparsa in Consiglio comunale. Era la fine di marzo 2022 quando i consiglieri di minoranza Gianluca Monturano e Fabio De Risio, con la loro insistente verve, suggerivano agli avversari di maggioranza di richiedere fondi Pnrr per realizzare un asilo nido. Un argomento di cui si è parlato in due successive assise, a distanza di un mese. In ambedue la risposta della maggioranza è stata picche.
In particolare a replicare a interpellanze e mozioni era l'allora assessora Tania Travaglini, quando non immaginava che appena un anno dopo sarebbe uscita da quella maggioranza. La sua replica, in prima persona plurale, era evidentemente espressione di tutta l'amministrazione: "abbiamo deciso di non presentare il progetto degli asili nido per diversi motivi (...). Primo motivo gli asili nido già ci sono. (...) altri asili nido sono stati costretti a chiudere negli scorsi anni. C'è un forte decremento delle nascite, i numeri che abbiamo non permetterebbero la gestione di un asilo nido statale (…)".
Nel successivo Consiglio era grossomodo rimarcata questa posizione, non essendoci niente di rilevante da aggiungere. La sindaca Simona Contucci ambedue le volte rimasta silente ma evidentemente non in contrasto con quanto spiegato dalla sua assessora (ancora per un anno).
L'asilo nido spariva dai radar amministrativi, rimanendo argomento sollevato di tanto in tanto dal solo Fabio De Risio nei suoi interventi sui social. Finché qualche giorno fa non è arrivata la notizia del finanziamento, e proprio per realizzare un asilo nido pubblico o comunque costruito dal pubblico, pagato con soldi pubblici.
Un finanziamento annunciato dalla sindaca Simona Contucci sulla sua pagina Facebook, ma come accennato senza approfondimenti né spiegazioni. Che si trattava di asilo nido era scritto solo sull'immagine del documento che attesta il finanziamento di 400000 euro. Il resto, ubicazione, che si tratta di soldi destinati a strutture non già destinate ad asilo ecc. l'abbiamo ricavato noi nell'articolo di ieri.
Resta che si tratta di un totale cambio di idea quello cui si assiste: la stessa maggioranza che riteneva inutile l'asilo nido pubblico nel 2022 due anni dopo chiede e ottiene soldi per farne uno. Chissà che De Risio non dica qualcosa in proposito, per altro si tratta della seconda volta che dopo un diniego la maggioranza va nella direzione da lui indicata. È successo anche con i tecnici esterni per il Pnrr: quando fu lui a proporre professionisti esperti per meglio intercettare i finanziamenti straordinari, gli fu detto che bastavano quelli in organico al Comune. Tempo un anno e la maggioranza chiamò tecnici esterni, esattamente come indicavano De Risio e Monturano.
E a questo punto perché non concludere con un breve exursus storico sui cambi di idea nella storia amministrativa di Montenero di Bisaccia.
Erano i primi anni Duemila, centrosinistra saldamente al potere, quando dapprima si diceva un entusiasta sì alla centrale elettrica turbogas e poi si faceva marcia indietro. L'opera non si è più fatta, ma quel contrasto rappresentò la prima incrinatura nella maggioranza, in quell'occasione fatta a pezzi dalla minoranza. Anni dopo si sarebbe visto cosa stesse succedendo nello scacchiere di centrosinistra dopo quel primo segnale.
A metà anni Settanta fu la maggioranza mista Dc-Pci ad esporsi al sarcasmo della minoranza: un anno prima contrari a gettone di presenza e indennità per gli amministratori, adesso lo riapprovavano perché non potevano fare diversamente.
Negli anni Ottanta i comunisti dapprima contrari all'ubicazione del nuovo stadio (l'attuale De Santis), una volta al potere ne fecero un cavallo di battaglia.
A metà anni Duemila stava per arrivare il porto turistico, fatto da privati ma sul luogo nel 1993 individuato dall'amministrazione comunale di sinistra. Ebbene, sarà proprio la sinistra anni dopo a mostrarsi contraria a ciò che essa stessa aveva promosso.
Nel 2010 Nicola Travaglini poco prima di diventare sindaco si lasciò scappare di essere contrario ai parcheggi a pagamento, in vigore da dodici anni in varie parti del paese. Durante i suoi due mandati le strisce blu non faranno che aumentare di numero, diventando una sorta di mission amministrativa.
Nel 2015 fu sempre Nicola Travaglini ad accettare in coalizione Simona Contucci, militante e dirigente di partito nell'Italia dei valori di Antonio Di Pietro. Alleandosi si dimenticavano in un baleno contrasti fortissimi, comunicati stampa a go go, cause collettive per l'acqua (presunta) inquinata che sarebbero finite (o mai finite) dopo aver suggellato il patto di amicizia (non sarebbe durato all'infinito, ma questa è storia di oggi).
E allora, cambiare mille volte idea è una consuetudine, parrebbe. Pazienza se i politici a differenza di Vasco Rossi stonino quando provano a spiegarne le ragioni e che il finale non sia mai come nella canzone: non c'è lo struggente ma meraviglioso assolo di Michael Landau.
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