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Comunali di Mafalda: Matassa passa la mano a Barattucci?

Colpi di scena a un mese dalla presentazione delle liste. Il sindaco uscente non vorrebbe tentare il bis, mentre per l'avversario Riccioni strada in salita. E intanto potrebbe tornare Montano

La Redazione
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MAFALDA. Uno scenario in mutamento e più incerto di quanto potesse apparire fino a qualche settimana fa. Quando manca poco più di un mese alla presentazione delle liste il clima politico in paese si scalda ogni giorno di più e durante le feste pasquali, appena trascorse, se n'è parlato forse in ogni casa. Chi saranno i candidati a sindaco alle prossime elezioni comunali di giugno? La risposta è meno facile di quanto potesse sembrare fino a non molto fa.
La prima novità è che si fa sempre più strada un avvicendamento in quel della maggioranza. Se poteva apparire scontata la riproposizione del sindaco uscente Giacomo Matassa, ipotesi trapelata anche dagli ambienti della maggioranza, si fa sempre più strada un avvicendamento al vertice. Non un bis, in sostanza, ma un passaggio di mano, laddove a chiedere la riconferma per la maggioranza che ha amministrato negli ultimi cinque anni sarebbe Antonio Barattucci, consigliere uscente. 
Se all'inizio poteva sembrare quasi un diversivo, una sorta di "flare" per distogliere l'attenzione, da giorni la candidatura di Barattucci sta uscendo sempre più allo scoperto. Secondo alcune fonti avrebbe cominciato a chiedere apertamente consenso e appoggio per questa scelta agli elettori.
Ma le sorprese non riguardano solo la maggioranza, ma anche chi la sfiderà. Anzi, forse è proprio dall'altra parte, o dalle altre parti, che si gioca una partita ancora più incerta e col sospetto che sia in corso una lotta intestina.
Fino a non molto tempo fa la leadership di Egidio Riccioni sembrava inscalfibile, a lui il compito di provare a tornare di nuovo nel Palazzo. Qui, va ricordato, ha rivestito il ruolo di sindaco per tre mandati e vi "dimora" da trentaquattro anni (non consecutivi, ma quasi) considerando anche i periodi da consigliere di minoranza e maggioranza. Uno che la fascia tricolore la considera quasi un prolungamento del vestito. Eppure le ultime indiscrezioni non vogliono sia così scontata la sua candidatura. Non candidato unico, almeno. In altre parole si fa sempre più largo l'ipotesi che non tutti nello scacchiere di centrodestra lo vogliano. Si susseguono riunioni e cene, con partecipazione allargata anche a persone notoriamente non di centrodestra. Un patto bipartisan, sembrerebbe, ma i chiamati in causa un giorno fanno battute sui social, il giorno dopo dicono che è solo convivialità fra amici. Sarà, ma la frequenza desta più di un sospetto che invece stiano pensando a un progetto politico.
Ne consegue che per Riccioni la via non appare così spianata come si pensava. Ammesso che abbia rifatto davvero pace con il collega di minoranza Pierluigi Rossi, pare debba convincere un'altra parte dei suoi sostenitori di sempre. 
Il listone che rappresenterebbe il post Riccioni, tuttavia, non sarebbe ascrivibile al centrodestra di cui l'ex sindaco è sempre stato sostenitore. Al momento è solo una voce, ma alle riunioni e alle cene parteciperebbe anche Emilio Montano, ex consigliere di minoranza e sfidante di Riccioni dieci anni fa. La sua è una chiara provenienza da sinistra, la stessa che però gli avrebbe tirato i piedi nel 2014, non dandogli tutto il sostegno possibile. Il suo non sembra un passaggio nell'altro campo, ma piuttosto un progetto di lista civica allargata. Si vedrà.
Non ancora pervenuta infine la sinistra storica mafaldese, vale a dire il Partito democratico. Alle comunali del 2019 presentò una lista in extremis, preparata letteralmente l'ultima sera. Fu un calcolo politico, perché con quattro liste in campo, e la spaccatura del centrodestra di Riccioni, si era capito che lo scarto per la vittoria sarebbe stato di pochi voti. Ci provò, in sostanza. Da vedere cosa farà stavolta, se lo farà.
Nella foto da sinistra Giacomo Matassa e Antonio Barattucci

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