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Maggioranza coesa eppure qualche crepa... L'assolo di Donato Montecaster

Piccoli dissapori nella squadra di Simona Contucci che non scalfiscono la leadership, ma qualcuno scalpita. O meglio, lo fanno i suoi sostenitori. La minoranza intanto cerca un'identità

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MONTENERO DI BISACCIA. Una situazione dove né Sparta né Atene sembrano avere molto da sorridere, ma dove, per forza, le maggiori attenzioni sono concentrate in quello che avviene nella maggioranza. E questo inizio 2024 parla di un clima all'apparenza tranquillo dalle parti di Simona Contucci, ma non mancano dissapori.
Per misurare la temperatura attuale alla politica locale occorre partire dalle ultime due interviste rilasciate a Monteneronotizie da Nicola Palombo e Simona Contucci, rispettivamente consigliere di minoranza e sindaca.
Il primo ha definito gli avversari di centrodestra più spaccati di quanto, da anni, si osserva nello scacchiere progressista montenerese. A giudizio di Palombo, e non solo, Fratelli d'Italia è occupato dall'ex primo cittadino Nicola Travaglini, da tempo in rotta totale con colei che pure ha contribuito a portare sul massimo scranno cittadino. Ne consegue che la Contucci cercherebbe altrove ospitalità politica, appoggio anche per le prossime amministrative dove vorrebbe essere riconfermata. Da qui la tesi che si stesse avvicinando alla Lega, a supporto della quale la presenza di alcuni suoi emissari, fra tutti la fida assessora Fiorenza Del Borrello, alla festa con cui l'europarlamentare molisano Aldo Patriciello ha ufficializzato il passaggio alla corte di Matteo Salvini. Il leader leghista, per altro, era presente a Pozzilli giorni fa, ma la Del Borrello a differenza di altri non si è fatta fotografare con lui.
La replica della sindaca alle indiscrezioni sul passaggio alla Lega è arrivata qualche giorno dopo, sempre a mezzo intervista. Simona Contucci ha precisato che non ha problemi di sorta con Fratelli d'Italia e che allo stato non è previsto alcun appoggio al partito leghista, pur non escludendo che in futuro possa avvenire, non si sa mai, in sostanza. Secondo la prima cittadina non ci sarebbe alcun bisogno di trovare approdi alternativi vista l'influenza del suo ex alleato, oggi acerrimo avversario politico Nicola Travaglini, nel partito che fa capo alla premier Giorgia Meloni. Detto altrimenti, la sua ricandidatura alle prossime comunali (autunno 2025 o primavera 2026) non sarebbe in forse. 
Andrà così? Si vedrà, nel frattempo si può solo analizzare, misurare la temperatura alla maggioranza, o meglio a quel che ne rimane, visto che dall'estate scorsa ci sono due elementi in meno. Dagli ambienti di maggioranza tengono a far trapelare che va tutto bene, che da quando non ci sono quei due (ex assessori Tania Travaglini e Andrea Cardinali) fila tutto liscio. In sintesi, tutta colpa loro; ma ovviamente basta interrogare la controparte e la risposta è esattamente rovesciata.
Ma aldilà di quello che si cerca di far apparire all'esterno, cioè una maggioranza mutilata ma più salda, le crepe interne ci sono. Ultimo episodio, se si vuole banale, l'apertura del Centro federale Figc allo stadio De Santis. Nel volantino c'era scritto "il sindaco invita" e persino la firma di Simona Contucci, fatto inedito poiché prima d'ora quell'autografo si vedeva solo sulla carta d'identità, il congedo dal militare, le ordinanze e altri documenti certo non affissi come manifesti. Un protagonismo che la diretta interessata ha sminuito, ma che nel suo entourage più stretto avrebbe creato eccome qualche dissapore. Qualcuno della sua maggioranza, in pratica, pare non abbia gradito affatto certo accentramento di meriti e popolarità.
Resta però difficile dire chi di tanto in tanto osa dire la sua in quella che si può definire, o si vorrebbe definire una maggioranza su misura per Simona Contucci. Da ciò che trapela qualche più o meno tiepido dissapore ogni tanto arriva dall'assessora Loredana Dragani, che avrebbe contestato alla leader anche certo interventismo eccessivo sui social, non solo suo, ma anche di sostenitori fin troppo vicini.
Altresì trapela che il vice sindaco Claudio Spinozzi, sebbene personalmente non si esponga, non godrebbe più dell'appoggio incondizionato dei suoi sostenitori. In termini più spicci, ci sarebbe chi gli contesta persino la permanenza in una maggioranza non più gradita, per quanto sostenuta tre anni fa. Da qui l'invito che gli sarebbe stato avanzato, non si sa con quanta convinzione, di provare lui stesso la scalata a sindaco la prossima volta. Il che significherebbe litigio immediato con la Contucci e tant'è che l'ultima volta che su Monteneronotizie questa indiscrezione è stata riportata, settimane fa, la smentita di Spinozzi è arrivata la stessa mattina. Quel che si può affermare con ragionevole approssimazione, è che gli ambienti in cui si sostiene il vice sindaco non sono più contucciani come fino a qualche tempo fa.
Per la sindaca pare andare meglio con gli altri due assessori, Fiorenza Del Borrello e Nicola Marraffino.
Passando al fronte avversario, il ragionamento va impostato in altro modo. Qui la prima differenza è che le divisioni non sono arrivate durante il mandato, ma all'inizio. È ormai dal settembre 2021 che la minoranza è divisa in due gruppi: Fabio De Risio e Gianluca Monturano da un lato, Nicola Palombo e Giulia D'Antonio dall'altro. Nel frattempo se ne sono dette di ogni, in pubblico e in privato, in faccia e non. Tuttavia da un po' sembrano esserci segnali di riavvicinamento o, almeno, hanno ricominciato a parlarsi le due fazioni. Già, perché erano arrivati quasi a non salutarsi.
Per il momento, a parte alcune votazioni in Consiglio comunale, non sembrano andare oltre, nessuna iniziativa congiunta per dare filo da torcere alla maggioranza. Per ora, il resto si vedrà.
Nella foto Simona Contucci e Nicola Palombo

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