MONTENERO DI BISACCIA. Sono tante le opinioni circolate sulla recente vita amministrativa del nostro Comune, specie a seguito del rimpasto di Giunta e della successiva seduta di Consiglio comunale dell’11 agosto. Abbiamo chiesto al Sindaco Simona Contucci cosa pensa di quanto accaduto e delle voci che si sollevano da una parte della minoranza, la quale considera finito l’attuale mandato amministrativo.
Sindaco Contucci, aveva ragione la minoranza sulla questione del numero legale nel Consiglio dell’11 agosto?
“Intanto la ringrazio per questa opportunità, che mi consente di ribadire argomenti molto importanti. La verità dei fatti non va mai sottaciuta o annacquata, in quanto i cittadini hanno il diritto di conoscere tutti i dettagli di una determinata vicenda, per farsi poi una propria opinione. In tanti si sono avventurati in improbabili interpretazioni, prima sul rimpasto di Giunta e poi su quanto accaduto in Consiglio, con un evidente e maldestro tentativo di minimizzare o, al contrario, drammatizzare sia i fatti che i comportamenti. E mi riferisco sicuramente alla minoranza consiliare, ma non solo.
Dando per acquisiti i motivi della sostituzione degli assessori, che si basano sull’argomento primario della fiducia nel Sindaco e nella visione comune del programma di governo cittadino, per ciò che riguarda il Consiglio dell’11 agosto dico che avevamo già chiesto nella Conferenza dei Capigruppo, data l’importanza dell’argomento, di iniziare subito con la votazione dedicata all’elezione del nuovo Presidente; il Vicepresidente Monturano non è stato però della stessa idea.
A quel punto, come previsto dal Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, abbiamo chiesto nel corso della seduta di invertire il punto all’ordine del giorno recante l’elezione del Presidente del Consiglio, proprio per rispettare quanto prescritto in tal senso. Dopo quella prima votazione, avendo ben presente il numero dei voti necessari per l’elezione del Presidente, abbiamo chiesto di rinviare la seduta per poter procedere ad una seconda votazione, per la quale sarebbe bastato un quorum più basso.
Va sottolineato con forza, quindi, che l’uscita dall’aula è stata determinata esclusivamente dalla volontà del Vicepresidente Monturano di mantenere a tutti i costi la funzione presidenziale per proseguire la seduta, nonostante le nostre esplicite richieste di rinvio dovute in primis alla mancata elezione del nuovo Presidente”.
Molti sostengono che voi stessi avevate dubbi sull’esistenza o meno del numero legale per la prosecuzione di quella seduta; dubbi che poi sono stati ribaditi ed esplicitati nella lettera dei consiglieri di maggioranza.
“Certo, ma prima di tutto perché vi era un problema interpretativo sul quorum strutturale rispetto a quanto indicato nel nostro Statuto e ciò che invece è scritto nel Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale; ma è importante notare che prima di tutto noi ritenevamo che il Vicepresidente, dopo aver proceduto alla prima votazione per l’elezione del nuovo Presidente, dovesse aggiornare la seduta. Tutto ciò, come è noto, non è avvenuto. E per noi è stato un fatto dirimente”.
La nota che i Consiglieri di maggioranza hanno inviato al Vicepresidente Monturano e a Lei, ha evidenziato però un dubbio che poi si è rivelato infondato.
“Guardi, nella nota scritta subito dopo il Consiglio dai componenti della maggioranza, erano stati posti seri dubbi interpretativi sull’ormai noto argomento del quorum strutturale, evidenziando le probabili conseguenze che si sarebbero potute verificare. Quindi, in assenza di approfondimenti in quel preciso momento e restando in piedi i legittimi dubbi interpretativi, i Consiglieri di maggioranza hanno ritenuto di scrivere quella lettera, concludendo la stessa con un’istanza al Sindaco a cui è stata rimessa la valutazione, e sottolineo la parola valutazione, dell’avvio di procedimenti di verifica, e sottolineo anche la parola verifica, dell’operato di quanti, nei ruoli loro affidati, potessero aver favorito ‘le denunciate condotte irregolari/illegittime o illecite’.
Nei giorni e nelle settimane seguenti, tale verifica è stata puntualmente compiuta e chiarita, in quanto noi stessi non avremmo mai voluto trovarci in situazioni di incertezza su argomenti di portata simile. Ma dico di più: avendo finalmente appurato la questione del quorum strutturale, nel Consiglio del 4 settembre ci siamo dichiarati disponibili a votare l’ordine del giorno presentato proprio dalla minoranza, che chiedeva la modifica dello Statuto, al fine di eliminare definitivamente ogni possibile dubbio interpretativo.
In quella sede, inspiegabilmente, nonostante la nostra apertura, i consiglieri di minoranza hanno preferito anteporre la sceneggiata dell’abbandono dell’aula a questa esigenza funzionale, scegliendo cioè di non votare in maniera preliminare l’argomento che loro stessi avevano individuato come essenziale per risolvere la questione del quorum; e sempre in quel Consiglio Comunale, gli stessi consiglieri di minoranza e i due ex assessori hanno lasciato la seduta senza neppure ascoltare i chiarimenti del Segretario Comunale su quell’importante argomento.
Altro che tagliola da parte del Vicepresidente o di chiunque altro: si è trattato invece di una fuga goffa e incomprensibile, priva di senso e verso il nulla, in quanto grazie all’intervento del Segretario Comunale, tutti avrebbero potuto comprendere meglio i termini delle questioni tecniche, peraltro non nuove, tanto da essere state affrontate in precedenza per casi simili da un parere del Ministero dell’Interno".
Lei pensa che questo chiarimento possa porre la parola fine sull’argomento?
“Per le persone dotate di buonsenso si, ma non posso certo pretendere nulla da chi è in comizio permanente effettivo dal mese di settembre del 2020, o con chi ha l’ossessione di ricercare appigli lessicali per screditare in maniera sistematica le nostre scelte e il nostro operato. Mi creda, non sfugge di certo a nessuno, sia dentro che fuori Montenero, la narrazione volutamente distorta dell’attività amministrativa che viene propinata alla nostra comunità da parte di alcuni soggetti, presumibilmente in cattiva fede.
Ho già detto in passato che non è certo mia e nostra intenzione rincorrere quotidianamente le ossessioni o le fantasie di chi, evidentemente, ha un fine diverso da quello di informare correttamente la cittadinanza”.
Si riferisce anche al mondo dell’informazione?
“No, assolutamente. Mi riferisco in primis a qualche componente della minoranza in preda a cronici deliri populisti. Ma dato che ha citato il mondo dell’informazione, non posso non notare una certa difficoltà di comprensione di alcuni articoli pubblicati anche sulla testata che in questo momento mi ospita: quando vedo ad esempio un articolo che contiene molti punti interrogativi, penso sempre che chi scrive non abbia ben chiaro l’argomento che sta trattando, magari proprio perché si è innamorato di una sua stessa tesi e la vuole avvalorare a tutti i costi, o ancora peggio, perché gli è stata propinata una sola versione dei fatti che, guarda caso, è sempre e solo quella che collima con il pensiero della minoranza consiliare, a scapito però della completezza dell’informazione stessa.
Così come non posso di certo non notare la recente pubblicazione di un articolo dal contenuto volgare, che riporta anche offese personali indirizzatemi dal solito Dott. Fabio De Risio, al quale si è fornita l’ormai consueta cassa di risonanza, al cui titolo rozzo è stato scelto di accostare una foto contenente anche la mia immagine: ecco, questo per me è un esempio di ciò che si pone agli antipodi del giornalismo.
Chi mi conosce sa bene qual è il mio concetto di libertà, compresa quella di stampa e di espressione del proprio pensiero, che difenderò sempre e comunque in ogni sede. Posso solo annotare che questa libertà, compresa quella di critica, dovrebbe sempre accompagnarsi all’obiettività e alla raccolta, elaborazione e diffusione, con la maggiore accuratezza possibile, di ogni dato o notizia di pubblico interesse, secondo la verità sostanziale dei fatti. Credo che solo in questo modo si possa assicurare un servizio vero e completo ai cittadini. Il resto, secondo me, scade solo nella propaganda o nel perseguimento di fini diversi da quelli dell’informazione”.
Dato che l’ha citato, passiamo a uno dei suoi principali avversari politici in Consiglio Comunale, Fabio De Risio: cosa pensa delle sue ultime esternazioni pubblicate sui social?
“Guardi, il consigliere De Risio è ormai noto per le sue esilaranti e a volte sgarbate fantasticherie, che esterna a profusione anche negli interventi, anzi, nei suoi comizi coloriti che tiene ogni mese in Consiglio comunale; io sinceramente non ho il tempo di seguirlo su questa deriva demagogica, men che meno sui social, perché nel frattempo lavoro ogni giorno in Comune con i colleghi di maggioranza per programmare e per trovare la soluzione ai problemi che ogni amministratore comunale deve affrontare.
E detto francamente, certe modalità di fare opposizione le trovo sterili, oltre che puerili e oltremodo offensive della mia dignità e di quella della nostra maggioranza: tutti noi abbiamo ancora nelle orecchie l’eco delle urla, delle numerose e reiterate aggressioni verbali e delle offese personali che De Risio ha rivolto in questi anni a me, ad altri consiglieri comunali e ai nostri assessori.
Il consigliere in questione può narrare tutte le incongruenze che vuole su questa Amministrazione, così come può auspicarne la caduta, ma non si spiega come mai questa Amministrazione, che immagino per lui sia inconcludente, abbia ottenuto oltre sette milioni di euro solo per i progetti Pnrr e come mai abbia raggiunto numerosi obiettivi del proprio programma elettorale che, lo ricordo ai più distratti, è stato approvato con il suggello del voto della maggioranza dei cittadini monteneresi.
Né io né l’attuale squadra di governo cittadino, abbiamo mai avuto alcun attaccamento alla poltrona, quindi siamo pronti a tornare alle urne o ad occuparci di altro in qualsiasi momento; ma mi sento di consigliare a De Risio di mettersi comodo e attendere la fine della consiliatura, quando i cittadini potranno giudicare da soli cosa è stato fatto, cosa eventualmente non è stato fatto, o magari cosa si sarebbe potuto fare meglio, in un periodo storico di cui, molti tendono a dimenticarlo, abbiamo affrontato sia le restrizioni dovute alla pandemia che le influenze di una guerra ancora in corso”.
Cosa si sente di dire agli ex assessori Cardinali e Travaglini?
“Che secondo me bisognerebbe sempre distinguere l’attività politica dai rapporti personali. Quando queste due sfere si intrecciano in maniera travisata, si rischia di perdere di vista gli obiettivi veri del bene comune.
Non nego poi di aver provato un certo imbarazzo per loro, considerandoli ormai organici a Fratelli d’Italia, nel vederli confabulare amabilmente con esponenti della minoranza che fanno riferimento al Pd e ai 5 Stelle: non posso nemmeno immaginare cosa stiano pensando di loro i vertici regionali e nazionali dei rispettivi partiti”.
Per quanto mi riguarda, le porte del dialogo sono sempre aperte a chiunque, quindi chi ha buona volontà può sicuramente trovare il modo per analizzare approfonditamente ciò che è accaduto, l’importante è che lo si faccia con umiltà, chiarezza e soprattutto senso di responsabilità. Anche perché, aggiungo, in una squadra come la nostra non è necessario ricoprire obbligatoriamente posizioni apicali per fare del bene alla comunità”.
Cosa vuole dire invece ai monteneresi?
“Che alla guida di Montenero di Bisaccia hanno un’Amministrazione fatta di persone serie, responsabili e soprattutto coraggiose, che faranno di tutto, seppur nei limiti di ogni essere umano e nei limiti delle risorse disponibili, per portare a compimento il programma elettorale. Non a caso il nome del nostro gruppo, Montenero Coraggiosa, aveva ed ha proprio lo scopo di valorizzare la fermezza e la coerenza nel compimento di scelte importanti, anche se, talvolta, apparentemente impopolari.
Riteniamo di aver lavorato tanto fino ad ora, per il solo fine del bene comune e non certo per scopi elettorali o personali. Questo lo posso rivendicare a gran voce, a differenza di altri.
Suggerirei inoltre ai nostri concittadini una maggiore serenità di giudizio, evitando di farsi influenzare dalle polemiche e dalle fake news innescate ad arte sui social, anche perché risultano quasi sempre strumentali a qualcuno.
I cittadini sanno bene che mi possono e ci possono continuare a incontrare ogni giorno, in piazza, in giro per il paese e in Comune, per parlare di qualunque argomento e per trovare ogni possibile soluzione alle problematiche che premono. Noi siamo qui per loro, per far crescere questo territorio e l’intera comunità”.