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Cardinali e Travaglini: da adesso come se non ci fosse la sindaca?

Il giorno dopo il comunicato di replica dei due assessori estromessi dalla giunta, le incognite in maggioranza e le incertezze sul futuro della maggioranza

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MONTENERO DI BISACCIA. Botta e risposta, uno a uno almeno sul piano comunicativo. A una settimana dall'azzeramento della giunta e a un giorno dalla replica dei chiamati in causa, a che punto si è? Merita un'analisi anche la risposta che gli ex assessori Tania Travaglini e Andrea Cardinali hanno dato alla sindaca Simona Contucci, dopo aver con lei condiviso quasi tre anni di percorso amministrativo. Fra alti e bassi, dove diventa difficile scoprire se sono più gli alti o i bassi. Il primo aspetto da sottolineare nel comunicato di ieri (link a fine articolo) è l'aver rimarcato che la Contucci sarebbe stata favorevole inizialmente alla candidatura di Tania Travaglini con Fratelli d'Italia e quindi si sarebbe detta pronta a sostenerla. Ergo, un solo esponente di maggioranza in corsa per le regionali di giugno, così da avere il sostegno di tutti. Non è andata così, è storia nota, si è candidata anche Fiorenza Del Borrello. Voti divisi e, all'indomani dello scrutinio, l'acuirsi di una crisi in maggioranza che da tempo covava. Difficile non ricollegare anche la cacciata dalla giunta di una settimana fa ai contrasti dovuti alle elezioni regionali, alla candidatura della Travaglini. 
Ma è vero che la Contucci ha dapprima accolto con favore e manifestato la volontà di sostenere la sua assessora? Nel comunicato di ieri sono riportate fra virgolette le dichiarazioni che con entusiasmo la sindaca avrebbe pronunciato in tal senso, venendo a sapere della candidatura. Sono le stesse parole che, virgolette o no, da giorni ripetono più militanti di Fratelli d'Italia e persone vicine alla Travaglini. Parole pronunciate durante una riunione abbastanza riservata. È andata così? Davvero la Contucci ha dapprima detto "tra tutti è perfetta", indicando colei che era ancora sua assessora, a pochi giorni dalla presentazione delle liste per le regionali?
Un fattore che cambia le carte in tavola e, in qualche modo, coinvolge anche i vertici regionali di Fdi. Se un sindaco dapprima dà il placet per le regionali a un suo assessore, il giorno dopo sostiene un altro candidato di maggioranza, infine azzera la giunta e caccia quell'assessore e il suo sodale, dopo che il voto ha diviso tutti, può il primo partito tacere? Può quel Fratelli d'Italia che figurava su santini e manifesti della Travaglini lasciar correre?
Nel comunicato i due ex assessori comunali ripercorrono anche le vivaci vicissitudini e discussioni osservate all'indomani del voto. Le due riunioni di maggioranza a cui non sono stati invitati (una formale in municipio, l'altra più riservata in una casa). Poi quella in cui la Travaglini e Cardinali sono stati infine chiamati, il 18 luglio, ma che è definita "una pietosa resa dei conti che aveva l’obiettivo di far saltare il banco, accusando l’assessore Travaglini anche di aver incautamente aderito al partito Fratelli d’Italia".
Infine la riunione a pochi giorni dal Consiglio comunale di fine luglio, dove i due assessori avrebbero ribadito la "ferma volontà di voler continuare a dare il loro contributo per la loro comunità, mettendo da parte eventuali dissapori". Ne seguiva il Consiglio, dove di nuovo e stavolta davanti alle telecamere che registrano le sedute, hanno confermato "il chiaro intento di voler proseguire nella condivisione dell’azione amministrativa comunale".
Non bastasse, persino l'azzeramento della giunta sarebbe stato annunciato con una certa doppiezza. "Incontra i due assessori singolarmente – si legge sempre nel comunicato di ieri -, sostiene di voler ridare slancio al governo locale (manco fosse colpa di Travaglini e Cardinali), accenna ad un possibile azzeramento della giunta alla quale sarebbe seguita un’attenta riflessione condivisa su quanto era più opportuno fare. E invece a distanza di qualche ora, e alla presenza della sua futura giunta, provvedeva contestualmente a far dimettere il presidente del Consiglio Nicola Marraffino (futuro assessore), ad azzerare la vecchia giunta e a nominare l’esecutivo con totale esclusione degli ormai consiglieri Cardinali e Travaglini, avvisati dai social".
Una storia che mette alla prova i migliori cronisti cosiddetti "retroscenisti": la sindaca ha chiamato i due assessori in municipio (e questo è certo), li avrebbe informati della volontà di azzerare la giunta (cosa di cui si vociferava da settimane, o almeno una parte di maggioranza spingeva in tal senso), infine si sarebbe congedata annunciando un'attenta riflessione. Durata talmente poco che subito dopo arrivava la nuova giunta, i file pdf che circolavano da un telefonino all'altro, poi a mezzo stampa (non social) l'ufficializzazione del nuovo esecutivo. Dal quale sono fuori Tania Travaglini e Andrea Cardinali, e si evince ufficialmente che la crisi – spesso negata o minimizzata – è cosa fin troppo seria. 
Nei giorni seguenti lo spettacolo cui si assiste è abbastanza insolito. La parte di maggioranza contucciana, cioè quasi tutta, che festeggia l'azzeramento e il varo della nuova giunta. Quasi non sia vero che hanno perso due pezzi in maggioranza. E sì che hanno sempre un numero di vantaggio sulle minoranze, quand'anche i due cacciati cominciassero a votare contro; e sì che fino a un quarto di secolo fa tutte le maggioranze avevano un solo consigliere in più. Ma è anche vero che non è un segnale di salute perdere pezzi, anche oggi che la legge elettorale dà più numeri di vantaggio rispetto a prima.
Nel comunicato è riportato il numero di voti presi insieme da Cardinali e Travaglini alle comunali del 2020, quasi la metà dei complessivi di lista è scritto, forse con qualche imprudenza: si possono dare due voti, purché un maschio e una femmina, quel calcolo non è esatto, giacché si va in tandem spesso, come nel loro caso. Tuttavia il messaggio appare chiaro: la sindaca fa come quelli che appena possono si vendicano dell'aiuto ricevuto, che se la prendono col benefattore, per citare le parole di Eugenia Roccelli nel suo ultimo libro.
Resta l'incognita su cosa faranno adesso Andrea Cardinali e Tania Travaglini, ciò che si potrà osservare già dal Consiglio convocato per dopo domani. Voteranno contro? Valuteranno di volta in volta, con il cosiddetto appoggio esterno? Il loro comunicato di ieri si concludeva con una citazione latina: tamquam non esset, come se non ci fosse. Ma come se non ci fosse chi, cosa? La sindaca, la maggioranza?
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