MONTENERO DI BISACCIA. Volendo stilare una classifica, mettendo a confronto i sindaci dal dopoguerra a oggi, la più fortunata risulterebbe lei. E già , perché se non avere del tutto oppositori è il sogno inconfessabile del potere, almeno si è realizzato a Montenero avere una minoranza divisa come non si è mai visto. Il sindaco fortunato, in tal senso, è l'attuale: Simona Contucci.
È di pochi giorni fa l'ultimo capitolo di un romanzo politico alla montenerese che vede spaccarsi, sempre più, la minoranza a suo tempo eletta in un'unica lista. I proclami dell'ultimo comizio (tornare liberi, avere un'alternativa, siamo una buona lista ecc.) presto dimenticati. Nei giorni scorsi a sferrare l'ennesimo attacco è stato Fabio De Risio, che se l'è presa con l'ex collega di gruppo consiliare Nicola Palombo. Oggetto del contendere la collaborazione di quest'ultimo con la maggioranza, collaborazione "ufficializzata" in un articolo su Primonumero. Ciò che secondo De Risio si traduce in un passaggio in maggioranza, altro che collaborazione per non far puzzare più il depuratore alla Marina. Lo ha detto in un post su Facebook, ma in realtà è una voce che circola negli ambienti 5 stelle da un bel po', qualche volta probabilmente con qualche esagerazione. Perché per esempio c'è chi dice che facesse da stampella anche al predecessore della Contucci, quel Nicola Travaglini che le ha lasciato il testimone. Le cose non stanno così.
Di sicuro c'è che dopo la spaccatura di settembre 2021 in due gruppi, la minoranza non ha fatto altro che litigare. Nel corso dei Consigli comunali più volte dai banchi della maggioranza ci sono stati ammiccamenti a quella parte di opposizione con cui si può dialogare, che non grida, insomma che non dà loro fastidio (questo lo ha aggiunto chi scrive, d'accordo). Quella parte di opposizione composta da Nicola Palombo e Giulia D'Antonio in sintesi. Per contro verso gli altri due, De Risio e Gianluca Monturano, strali e lamentele. Qualche domanda dovrebbe già nascere da sola.
Ultimamente nelle assise civiche le due minoranze sono sedute anche lontane fra loro, ai lati opposti del bel tavolo a ferro di cavallo di pregiato ciliegio. Più divisi di così. Ed è qui che torna il tema di apertura: c'è mai stato un sindaco dal 1945 a oggi che abbia gongolato per una simile opportunità ? Vale a dire avere coloro che devono/dovrebbero vigilare, contrastare, perché no dare fastidio, che si dedicano, viceversa, a bisticciare fra loro? La sindaca Contucci non lo dichiarerà mai, continuerà a dire che lei l'aveva previsto sin da prima delle elezioni, visto come stavano costruendo la lista, che i problemi della minoranza non la riguardano. Ma ne ride eccome.
E se una parte di opposizione non si sente fiatare da un anno e mezzo, mese più mese meno, l'altra più attiva e qualche volta chiassosa non è esente da problemi: sia De Risio sia Monturano lavorano a centinaia e centinaia di chilometri lontano. Ne consegue che non possono materialmente prestare la stessa attenzione che se stessero qui. Oltre al rischio che possano stancarsi da un momento all'altro anche loro: è sempre frustrante gridare nel deserto.
Altro punto a favore della maggioranza. Insomma, per Simona Contucci meglio di così non potrebbe andare e pazienza se qualche volta, solo i soliti De Risio e Monturano, urlano un po' e presentano interpellanze e fanno opposizione (solo loro due, chiaro?). Passerà .
Il tutto aspettando le regionali di giugno, dove ancora non è chiaro chi si candiderà della maggioranza e se a scendere in campo sarà la stessa sindaca. Ma se non lo farà , se rimarrà sulla massima poltrona cittadina, proseguirà la metà mandato rimasta (proprio in questi giorni il giro di boa) con tranquillità , visto che di là si scannano anziché coordinare insieme l'azione di controllo sulla maggioranza. In due anni e mezzo il paese è tornato solo indietro, le opere realizzate sono ancora quelle concepite nel precedente mandato; ergo, se non arrivasse nulla e si facesse ben poco, come finora (se ne lamentano loro stessi), la maggioranza potrebbe sperare che nessuno protesti.
E nel 2025 chissà che non sia il caso di chiedere una deroga e non indirle affatto le elezioni: Contucci riconfermata senza nemmeno passare per le urne.
E allora, per concludere, una domanda che si invita a porsi anche a chi sostiene la maggioranza: davvero ci si può sentire tranquilli in un paese dove non c'è una minoranza?
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