MONTENERO DI BISACCIA. Con uno spettacolo originale e sorprendente dal titolo “I Promessi Sposi 2.0”, le classi quinte della scuola primaria dell’istituto Omnicomprensivo “Sammy Basso” hanno concluso e salutato il ciclo scolastico in un modo unico e nello stesso tempo spettacolare.
L’evento, attesissimo da genitori, nonni ed insegnanti, ha rappresentato il momento conclusivo di un percorso scolastico che si chiude, ma anche l’apertura simbolica verso la scuola secondaria. E quale modo migliore per salutarsi, se non con una grande risata?
Lo spettacolo, ideato e scritto insieme dai bambini e dai loro insegnanti, ha offerto una versione del celebre romanzo manzoniano tanto irriverente quanto affettuosa. I personaggi più noti si sono trasformati in protagonisti comici, mantenendo però intatto il cuore della storia. Ogni piccolo attore si è calato perfettamente nelle vesti del personaggio interpretato valorizzando la propria particolarità e carpire le attenzioni degli spettatori.
Non sono mancati momenti seri, in cui i ragazzi hanno dimostrato una sorprendente capacità di interpretazione e consapevolezza del testo originale, alternando comicità e riflessione, proprio come accade nella vita.
Scene che si alternavano sullo sfondo “quel ramo del Lago di Como”, mentre i costumi, curati nei dettagli, hanno reso l’atmosfera ancora più vivace e coinvolgente.
A fine spettacolo, il pubblico è esploso in un applauso lunghissimo. Visibilmente commosse le insegnanti, che hanno ringraziato i bambini per l’impegno e la creatività dimostrati durante le lunghe settimane di preparazione.
I piccoli attori hanno saputo divertirsi con la letteratura senza mai mancarle di rispetto. Hanno capito Manzoni a modo loro e lo hanno restituito con un’energia che ha fatto emozionare i genitori, i nonni, gli zii e le stesse insegnanti.
I veri protagonisti sono stati loro:
Renzo interpretato da Anthony: alias “l’uragano di Lecco”, non è solo il promesso sposo ma è anche un cantante, ballerino ed attore. Lucia interpretata da Rebecca: ovvero la rivoluzione in abito da sposa è una vera guerriera, altro che dolce, timida e sottomessa.
Don Abbondio interpretato da Riccardo: il prete più ansioso della storia della letteratura e dello spettacolo è spaventato dai Bravi, terrorizzato da Lucia, completamente soggiogato dalla Perpetua e “perseguitato” da un Renzo. La Perpetua interpretata da Serena: è la regina indiscussa del pettegolezzo, altro che domestica silenziosa e fedele, gira col telefonino sempre in mano, aggiornata su tutto, peggio di un telegiornale. Serena ha dato vita a una Perpetua moderna, ficcanaso e iperconnessa, che avrebbe potuto risolvere l’intero romanzo in tre telefonate e due vocali su WhatsApp.
Fra Cristoforo interpretato da Samuel: il frate più alternativo del convento e probabilmente anche dell’universo conosciuto, con tunica e frusta è un mix tra San Francesco e Indiana Jones. L’Innominato interpretato da Francesco: il cattivo che più che spaventare fa una gran tenerezza con baffi finti e pipa da salotto altro che oscuro signore del crimine, sembra appena uscito da una pubblicità del Far West, ma con lo sconto. Infatti, quando Don Rodrigo gli chiede di rapire Lucia, lui risponde: “Va bene, ma solo perché sei un cliente affezionato: ti faccio il 3x2”.
La Monaca di Monza interpretata da Gianluca: ovvero l’unica suora della storia che avrebbe fatto impallidire Suor Cristina e bruciare l’autovelox di Monza. Con tunica versione minigonna da passerella, boa di piume al collo, passo da rocker e spirito da pilota di Formula Uno, questa monaca è tutto fuorché “rinchiusa”. Agnese interpretata da Cloe: la mamma più impicciona, stratega e spacciatrice di consigli non richiesti dell’intero spettacolo, invece di aiutare Renzo e Lucia a convolare a giuste nozze li separa ogni cinque minuti.
Don Rodrigo interpretato da Antonio: il cattivo con il cuore tenero ha una lista infinita di nomi spagnoli, cerca di fare la voce grossa, ma si ritrova sempre a scoppiare a ridere proprio quando dovrebbe incutere timore. Il cardinale Borromeo interpretato da Oussama: il cardinale più scatenato e multi-talento della storia ecclesiastica. Non solo predica con fervore, ma balla, canta e fa piroette. È il vero boss tra i cardinali: con un solo giro di danza riesce a mettere in riga L’Innominato o almeno ci prova.
I Bravi di don Rodrigo interpretati da Maya e Francesco: la coppia che fa paura almeno sulla carta. Maya è la tosta, dura e spietata, la vera “leader” della banda, pronta a comandare con sguardi da far gelare il sangue. Francesco, invece, è il Bravo di nome e di fatto: un po’ ingenuo, sempre un passo indietro, e regolarmente ripreso da Maya come un alunno svogliato in punizione. Il Nibbio interpretato da Cristian: con fare elegante e un po’ di classe rapisce, ma con garbo e delicatezza, come se stesse consegnando un pacco prezioso e non portando via una ragazza.
Lo showman iniziale interpretato da Giacomo: il presentatore con papillon, bretelle e bombetta in testa, pronto a rompere il ghiaccio con ironia e stile. I presentatori del tg “I promessi sposi news” – interpretati da Giulia, Nicolò, Beatrice e Gloria: la squadra più assonnata e imbranata del giornalismo teatrale. Sempre chiamati a edizioni straordinarie di notte, perché le notizie su Renzo e Lucia non si fermano mai, e loro arrivano sul palco in giacca elegante ma con pantaloni del pigiama e ciabatte ai piedi.
L’Azzeccagarbugli interpretato da Nicolas: il maestro del sonnellino e dell’arte di complicare le cose soprattutto a favore suo. La segretaria dell’Azzeccagarbugli interpretata da Daria: la vera eroina dietro al caos legale, perennemente impegnata a mettere ordine tra le montagne di scartoffie dell’avvocato-sonnellino. Daria è anche la sua sveglia umana personale: ogni due minuti lo richiama dal mondo dei sogni per farlo tornare alla realtà. Il Principe interpretato da Alessio: il papà di Gertrude con un garbo disarmante e un talento unico per i tentativi di “far ragionare” la figlia.
Alessandro Manzoni – interpretato da Giorgio: la voce narrante e instancabile di sto pazzo romanzo. Con microfono in mano e sguardo smarrito, si aggira per la scena chiedendosi (senza trovare pace): “Ma che fine ha fatto il mio capolavoro?!” Gli appestati interpretati da Nour, Luca, Alessio e Giuliana: altro che malati in fin di vita questi sì che fanno casino. Si lamentano di tutto e borbottano. Stufi delle condizioni pietose, decidono di darsela a gambe in cerca di un Lazzaretto più organizzato magari con piscina e buffet. Gli amici di Renzo interpretati da Samuele e Mattia: sono giunti su quel ramo del lago di Como, ma con le valigie di cartone e l’accento di Montenero di Bisaccia.
Le amiche di Lucia interpretate da Nicla e Allyson: sono le fan numero uno del matrimonio almeno finché non vedono Renzo. Emozionatissime per l’amica, urlano, piangono, si abbracciano, fanno selfie ma ogni due secondi svengono. Il presentatore interpretato da Stefano: con eleganza sale sul palco, dà il benvenuto al pubblico e parte subito con una doverosa precisazione “Signore e signori, benvenuti. Questa che state per vedere non è la storia dei Promessi Sposi che vi aspettate. Manzoni, se ci ascolti non ti offendere”. L’infermiere interpretato da Bryan: vestito con camice bianco riceve la telefonata dell’insistente perpetua, per sapere dove sia finito don Abbondio.
Le veline del TG, interpretate da Melissa e Nour: entrano in scena trascinando con fatica un cartellone con scritto “numero verde”. Le suore del convento della Monaca di Monza, interpretate da Cecilia e Francesca: si aggirano incredule nei corridoi, sussurrando: “Ma come ha fatto quella lì a diventare suora?”. La suora guardiana, interpretata da Gioia, accompagna Lucia al convento della Monaca di Monza con fare sospettoso e passo deciso.
I Bravi dell’Innominato, interpretati da Alessio e Luca: dovrebbero incutere timore ma l’unica cosa che riescono a fare è baldoria. Tra un “Ciao frà!” e un “Ehi bro’!” non terrorizzano proprio nessuno, anzi, sembrano appena usciti da un party più che da una missione criminale. I Monatti interpretati da Josef ed Esperanza: una coppia da urlo e non per la peste, ma per le risate che si portano dietro. Altro che tetri servitori della morte: questi due girano per le strade con una cariola e lo spirito da mercatino dell’usato, sempre alla ricerca di qualche appestato ben vestito da "alleggerire" per poi rivendere tutto ai saldi di fine epidemia.