MONTENERO DI BISACCIA. L'onda lunga della mutilazione di maggioranza produce effetti anche febbricitanti: un consigliere comunale di fatto costretto a partecipare al Consiglio comunale con l'influenza. Costretto, sì, perché da quando ha perso due elementi nel 2023 la maggioranza ha un solo numero di vantaggio. Se manca uno si va in pareggio con gli avversari e gli ordini del giorno non passano. E allora si va anche con la febbre, specie se c'è da approvare il bilancio. Stavolta è toccato ad Antonio Potalivo, visibilmente sofferente nel Consiglio comunale stamattina. Alla fine la sua presenza non è stata determinante perché mancavano i due ex membri di maggioranza Tania Travaglini e Andrea Cardinali, e il motivo sarà spiegato fra poche righe. Ma l'evidenza è una: Potalivo sapeva che non poteva mancare, il rischio era dover rinviare la seduta per mancanza di maggioranza.
Vale la pena di ricordare che succede perché nell'estate 2023 l'amministrazione guidata da Simona Contucci ha perso due elementi dopo una crisi interna.
Ad annunciare che Potalivo ha la febbre è la presidente del Consiglio comunale Cabiria Calgione, che propone e ottiene l'inversione degli ordini del giorno. La mozione della minoranza posta alla fine, anziché per prima, per far sì che possa votare gli argomenti di bilancio e poi tornarsene al calduccio. Sarà costretto ad aspettare tre ore abbondanti per guadagnare l'agognata via di casa.
E come detto nemmeno era necessario che rimanesse, poiché erano assenti la Travaglini e Cardinali, la sua maggioranza non sarebbe andata sotto. Ma ormai era lì e non si poteva saperlo prima, meglio non rischiare. In Consiglio con la febbre. Sul perché mancassero i due consiglieri vale la pena di aprire una parentesi. Se dalla minoranza Fabio De Risio da tempo grida che le assise di mattina sono sbagliate, per altro mai viste in passato se non in occasioni più uniche che rare, a quanto pare nemmeno ai due ex di maggioranza va bene questo orario. La differenza è che non dicono niente pubblicamente. Impegni di lavoro per tutti e due, perciò non c'erano, perciò anche loro vorrebbero si tenessero di pomeriggio inoltrato i Consigli.
La deduzione è in fondo la conferma a quanto gli osservatori hanno preannunciato sin dalla crisi di un anno e mezzo fa: se a qualcuno viene la febbre, oppure un mal di testa molto forte o ancora un dolore improvviso al ginocchio, la maggioranza salta. Oppure bisogna andare a votare malati. Oggi la dimostrazione plastica.
Il resto è un Consiglio lungo e caratterizzato da argomenti anche fondamentali. L'assessore al Bilancio Claudio Spinozzi parla per cinquanta minuti filati per esporre il Documento unico di programmazione (Dup) 2025-2027. Un riassunto delle principali opere in esecuzione o in arrivo, per ben cinque milioni di euro, ma anche "maniacale attenzione per la manutenzione", oltre che la soluzione di alcuni problemi urbanistici, passando per la progettazione di importanti riqualificazioni in centro e accanto alla chiesa di san Paolo.
Quando Spinozzi passa ad esporre le entrate prevale l'aspetto ragioneristico e chi osserva ha la sensazione che legga direttamente sul libro giornale riempito di numeri dall'Ufficio contabilità . Passano i minuti uno dietro l'altro, la sindaca riceve telefonate una dopo l'altra, oppure armeggia sullo schermo tattile; Nicola Marraffino scrive, Loredana Dragani si porta le mani sulle gote, ma ad invitare a fare presto, per due volte, è la presidente Cabiria Calgione. Ricorda a Spinozzi che Antonio Potalivo è malato e vorrebbe andarsene il prima possibile. I minuti passano ancora, è un elenco di cifre che sarà complicato da riportare nel verbale di seduta.
Dalla minoranza il primo a replicare è Fabio De Risio, che i cinquanta minuti li conta un'ora. A suo giudizio la maggioranza sta cercando di "coprire tutto quello che non avete fatto". In pratica a parte i finanziamenti Pnrr, tutto il programma presentato nel 2020 sarebbe già finito nel dimenticatoio. Gli dà man forte il collega Gianluca Monturano, secondo il quale nel Dup manca ogni criterio di programmazione, specie su problemi grandi come erosione costiera, ma anche sporcizia in paese. Infine Nicola Palombo ad affermare che la svolta che si attendeva non c'è, mancano le infrastrutture che si attendono da anni per salvare Montenero: viarie, zona industriale ecc.
A difendere le tesi della maggioranza la sindaca Simona Contucci: a suo giudizio il paese non è affatto morto. Infine la votazione, col prevedibile esito di sette a favore e quattro contro, il Dup passa.
Votati in successione altri tre argomenti necessari per arrivare al bilancio, la discussione torna ad essere interessante con l'approvazione del Piano triennale delle opere pubbliche. A relazionare è l'assessore all'Urbanistica Nicola Marraffino, che elenca alcune grandi opere come ciclovia al mare, rete idrica, bosco alla foce del Trigno ecc. In sintesi, "il Piano triennale non è un libro dei sogni", come spesso si sente dire ai detrattori. Di parere opposto Giulia D'Antonio, per la consigliera di minoranza ogni volta si assiste a un elenco lunghissimo di cose che sono ordinaria amministrazione, mentre ci sarebbe bisogno di ben altro. Rispetto agli altri interventi "contro" aggiunge la necessità di rivedere il Piano regolatore. Il voto finale è sempre di sette contro quattro, il Piano è approvato.
Si arriva infine al bilancio di previsione 2025-2027 e Spinozzi stavolta è più breve e meno ragioniere, come aveva già annunciato nella prima discussione. Gli argomenti sono ormai tutti snocciolati e il voto lo stesso di prima, sette contro quattro. Ma intanto Antonio Potalivo può finalmente andare via.
L'ultima discussione è pertanto la mozione presentata dai due gruppi di minoranza sul Ddl sicurezza. A parlare dei pericoli autoritari e anti democratici della legge, ancora in discussione in Senato, è Nicola Palombo. A suo giudizio è importante che anche il Consiglio comunale si esprima contro provvedimenti che rischiano di perseguire legalmente persino chi manifestasse pacificamente. La replica arriva dalla sindaca Contucci: "ci dovremmo occupare di altro" in Consiglio comunale e si tratta di una legge che ancora non è approvata, oltre a essere di esclusiva competenza statale. Per Palombo, viceversa, si deve eccome parlare anche di argomenti simili e quella della prima cittadina è una contrarierà tout court. La mozione non passa, mentre è evidente che per i sette di maggioranza sarà meglio stare attenti alla propria salute, perché il rischio è di dover partecipare malati per non andare sotto con i numeri.