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A Guglionesi ex amministratori comunali devono rimborsare parte di indennità e gettoni percepiti perché calata la popolazione

Un cittadino aveva lo segnalava da un anno fa, ma solo adesso è arrivata la delibera del commissario prefettizio. Le perplessità di Antonio Di Pasquale

La Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta di Antonio Di Pasquale, sempre attento alle questioni che riguardano Guglionesi. In questo caso la riflessione riguarda una delibera del commissario prefettizio che regge il paese (l'amministrazione è caduta l'anno scorso e si rivoterà questa primavera 2025). In particolare si danno disposizioni agli uffici comunali per recuperare le somme indebitamente percepite dagli amministratori comunali fino ai primi mesi del 2024, poiché essendo passata la popolazione di Guglionesi sotto i 5000 abitanti le indennità e i gettoni andavano di conseguenza ridotti. Ciò che non è stato fatto, nonostante il prefetto di Campobasso abbia sollecitato l'amministrazione comunale, in tal senso, poco prima che decadesse per una sua crisi interna. L'atto arriva quando manca poco alle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Guglionesi, un qualcosa che Antonio Di Pasquale evidenzia.
Vale inoltre la pena di sottolineare come si sia arrivati a chiedere indietro le somme dopo diverse lettere inviate da una persona (omissis in delibera), sin  dal 20 febbraio 2024. Anche questo evidenzia Di Pasquale.
La deliberazione del Commissario Straordinario, assunta con i poteri della Giunta Comunale, rappresenta un passaggio cruciale nel tentativo di recuperare le indennità di carica indebitamente percepite dagli ex amministratori del Comune di Guglionesi. Tuttavia, l'analisi dei tempi e delle modalità di attuazione di questa iniziativa rivela un quadro preoccupante, caratterizzato da una marcata tardività e da interrogativi legittimi circa la motivazione alla base di tale azione.
Il problema delle indennità di carica risale a fine 2021, quando il Comune di Guglionesi ha subito una modifica della propria classificazione demografica a seguito del censimento della popolazione. Nonostante ciò, i primi solleciti per il recupero delle somme, per quanto riportato nella suddetta deliberazione, sono stati inviati da un amministratore solo all'inizio del 2024.
Questo ritardo di oltre tre anni è inaccettabile, considerando che la responsabilità della corretta quantificazione delle indennità è un dovere istituzionale che non può essere trascurato o procrastinato.
In particolare, si deve sottolineare che il Commissario Straordinario attualmente in carica occupa il suo ruolo da meno di un anno e non può essere ritenuto responsabile per le azioni (o inazioni) che hanno portato a questa situazione. La sua deliberazione, pertanto, sembra più un atto di assunzione di responsabilità tardiva piuttosto che un'iniziativa proattiva. La questione solleva interrogativi su come siano state gestite le finanze comunali in precedenza e sull'efficacia dell'amministrazione che ha preceduto l'attuale commissariamento.
Il Commissario Straordinario, nell'assumere l'incarico, si è trovato a gestire una situazione già compromessa, con un quadro normativo non chiaro e una gestione che ha lasciato irrisolti i problemi legati alle indennità. L'analisi della Deliberazione della Corte dei Conti del 4 febbraio 2025 evidenzia l'intenzione del legislatore di riformare le indennità, ma al contempo rivela una mancanza di tempestività nell'adeguamento delle pratiche amministrative. La Corte dei Conti ha sottolineato che l'incentivo economico per gli amministratori deve essere rapportato all'ultimo censimento ufficiale, ma la mancata attuazione di questo principio nei periodi precedenti ha portato a una situazione di indebito pagamento.
È inaccettabile che le azioni necessarie per il recupero delle eccedenze siano state avviate solo ora, dopo un lungo periodo di incertezze e ritardi. Tuttavia, è altrettanto fondamentale che l'amministrazione attuale riconosca l'urgenza della questione e agisca con determinazione per risolvere le anomalie gestionali che hanno portato a questa situazione.
Inoltre, l'interpretazione fornita dalla Responsabile del Settore Primo, che afferma che per gli anni 2021, 2022 e 2023 non è dovuto alcun rimborso, appare discutibile e contrasta con l'evidenza delle indennità percepite in modo errato. È essenziale che venga effettuato un ricalcolo dettagliato e trasparente delle somme da restituire, evitando che la confusione normativa si traduca in un danno economico per l'ente e per i cittadini.
Un altro aspetto da considerare è l'imminente scadenza elettorale. È lecito interrogarsi se la riattivazione di questo procedimento di recupero sia stata influenzata da considerazioni politiche. L'azione di recupero, avviata in un momento in cui l'attenzione pubblica è focalizzata sulle prossime elezioni amministrative, potrebbe apparire come un tentativo di dimostrare un impegno nella gestione delle finanze comunali, piuttosto che un'autentica volontà di fare chiarezza e giustizia nei confronti di pratiche amministrative discutibili.
L'adozione di misure così tardive, in un periodo di campagna elettorale, potrebbe essere percepita come una mossa strategica per guadagnare consensi e per distogliere l'attenzione da eventuali critiche sulla gestione passata. La tempistica di tale deliberazione invita a riflessioni critiche e può alimentare sospetti su una gestione non del tutto trasparente delle questioni finanziarie.
In sintesi, la deliberazione del Commissario Straordinario, pur essendo un passo necessario verso il recupero delle indennità di carica indebitamente percepite, evidenzia una serie di problematiche legate alla tardività dell'azione intrapresa.
Chi si propone di amministrare il Comune di GUGLIONESI sarà in grado di agire con tempestività e rigore per garantire la correttezza della gestione pubblica ed il rispetto dei principi di legalità e trasparenza?
Antonio DI PASQUALE

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