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Montenero partecipa al bando "Bici in Comune" per incentivare la mobilità sui pedali

La candidatura a due giorni dalla scadenza e ricorrendo al capo settore "declassato". Previsti eventi, illuminazione sulle piste, mappe, app

La Redazione
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MONTENERO DI BISACCIA. Da un lato una comunità che da sempre ama la bicicletta, nonostante il paesaggio collinare. Dall'altro amministrazioni comunali (e regionali) che quando provano a dire la propria, in detta passione, fanno spesso cilecca, omaggiando al meglio la massima di Thoreau: è meglio che la pubblica amministrazione faccia il meno possibile. Se anche stavolta andrà così si vedrà, ma nel frattempo è il caso di spiegare l'ultima iniziativa della giunta comunale: aderire al progetto "Bici in Comune".
Si tratta di un'iniziativa del Ministero dello sport e prevede un finanziamento di 80mila euro per i Comuni da 5000 a 50000 abitanti, fra i quali rientra Montenero. Da qui il progetto redatto dalla struttura interna del municipio, seguendo le linee guida del Ministero.
Per prima cosa occorre incentivare la mobilità ciclabile, l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile (scuola, lavoro, impianto sportivo ecc.). Ma anche "progetti sempre legati all’uso della bicicletta che abbiano ricadute positive in termini di valorizzazione del territorio, attraverso la promozione della cultura, dell’enogastronomia e delle eccellenze locali". Per questa prima linea di intervento il progetto montenerese prevede la realizzazione di un percorso, una app, sistema audio di guida e mappe, colonnine di ricariche per chi usasse la bici a pedalata assistita invece che quella tradizionale a sola trazione umana.
Vi è poi la parte che concerne "riqualificazione e messa in sicurezza di piste ciclabili e di percorsi cicloturistici esistenti". A questo la giunta comunale destina 25mila euro per illuminazione e installazione di mappe. 
Infine la parte di finanziamento dedicata agli eventi cicloturistici e sportivi. Se ne possono organizzare al massimo quattro, per un costo cadauno di non più di cinquemila euro. Basterebbero per belle manifestazioni, non per far tornare il Giro d'Italia a Montenero, per capirsi.
Il contributo complessivo per la fascia di Comuni dai 5.001 a 50.000 è di 2.625.000 euro. Si vedrà se Montenero convincerà la commissione nominata da Sport & Salute spa, che terrà conto di: qualità della proposta progettuale, elementi di innovatività della proposta, strategicità della proposta, cofinanziamento da parte del Comune (nel caso di Montenero 8.000 euro), aggregazione di Comuni (non è il caso di Montenero), valorizzazione del territorio. L'esito delle valutazioni sarà pubblicato su www.sportesalute.eu.
Fin qui la parte progettuale e i buoni propositi, poi arriva quella dei "ma". Il primo è che il progetto porta la firma di colui che oggi è capo del settore manutenzione (abbreviato con Map, manutenzione, ambiente, protezione civile). In pratica, non c'è ancora chi lo sostituisce al più pregiato settore lavori pubblici e urbanistica, dopo il declassamento di fatto avvenuto per una guerra interna fra maggioranza e uffici, e perciò serve ancora per adempiere a quanto fa da diciassette anni. Sarà per questo che la partecipazione al bando arriva in extremis, vale a dire a due giorni dalla scadenza? Perché c'era tempo dal 7 novembre 2024.
Altro "ma" è l'inevitabile domanda se stavolta andrà meglio di altre, in tema bicicletta, all'amministrazione comunale. Non sono in questione le manifestazioni ciclistiche, da sempre riuscite (Giro d'Italia nel 2017 compreso) ma organizzate da privati e solo di striscio coinvolgenti il Comune. Bensì altro, per esempio la pista ciclabile realizzata a inizio anni Duemila e presto diventata una mulattiera invasa da erbacce, non passandoci mai nessuno (e mai significa mai). Un qualcosa che doveva collegare la costa al paese, nell'ambito di un concetto in parte realizzato (mare-collina non solo come strada), ma forse arrivato troppo presto.
Nell'altro fallimento ciclistico il Comune c'entra indirettamente. Riguarda biciclette decisamente brutte e non adatte ai paesaggi collinari visti peso e dotazione di rapporti. Persino il colore era inguardabile, giallo segnale. Ma il Comune a metà anni Duemila se le vide recapitare senza nessuna richiesta dalla Regione Molise, che doveva pur affibbiarle a qualcuno dopo averle comprate. Finirono ben presto in uno dei magazzini del municipio a prendere polvere, mai usate e chissà dove sono adesso.
Questo in paese, mentre al mare pare che le cose vadano meglio, almeno per la pista ciclabile fatta qualche anno fa, invece per quella in costruzione si aspetta la fine dei lavori, prevista per marzo. Quanto al progetto attuale, la speranza di chi pedala come di chi va a piedi sulle ciclabili, è che ci sia qualche fontanella.

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