MONTENERO DI BISACCIA. Un argomento che da anni compare poco nell'agenda amministrativa e che per l'attuale maggioranza è uno sconosciuto. Adesso che sta per sbucare, l'urbanistica potrebbe creare problemi capaci di rendere ancora più burrascosa la parte finale del mandato. Per il momento sono solo voci di corridoio, indiscrezioni, però manca qualsiasi atto ufficiale. Ma questo, quando e se arriverà , farà parecchio rumore. Comunque vada.
Ed è un clima di maretta, quello che alberga da un po' nell'ultimo piano del municipio, che incrocia e interseca struttura tecnica come parte politica. Organi elettivi e non, che da un po' si guardano in cagnesco, quando va bene. Non bastasse, pare allargarsi la frattura tra due esponenti di spicco della giunta: la sindaca Simona Contucci e l'assessore all'Urbanistica Nicola Marraffino.
L'ultimo capitolo che crea tensione nel Palazzo si chiama riduzione degli indici di cubatura. Secondo indiscrezioni sarebbe intenzione della maggioranza Contucci mettere mano a un piano di lottizzazione approvato una decina di anni fa, di dimensioni molto estese e situato alla Marina. Per non rischiare di impaludarsi in argomenti estremamente tecnici, spesso difficili persino per gli addetti ai lavori, basti dire che si vuole ridurre l'indice di edificabilità a suo tempo concesso. A occhio e croce, da 7,5 l'altezza massima fu elevata a 8 metri per le villette alla Marina. Ciò ha consentito un sottotetto più capiente, mentre all'investitore è stato chiesto a suo tempo qualcosa in cambio. E precisamente 350mila euro di oneri di urbanizzazione a scomputo da concretare in strutture sportive, pubbliche, come campi da tennis, calcetto ecc. dove ora non ce ne sono.
Il costruttore, del Nord Italia, ha comprato i terreni alla Marina negli anni Sessanta, o meglio lo fece suo padre. Dopo aver aspettato decenni, il Prg degli anni Duemila ha permesso a lui come ad altri di trasformare l'investimento in case (o cemento, dipende dai punti di vista). Da qui il grande piano di lottizzazione a suo tempo approvato in Comune dalla prima amministrazione di Nicola Travaglini.
Nel frattempo quelle case (si parla di decine di ettari di terreno) sono state realizzate in parte. Il dilemma, e probabile scontro, è se anche su quelle non ancora costruite vale ancora l'indice di cubatura maggiorato, a suo tempo concesso in base al Piano casa.
In altre parole, quello che è fatto è fatto, ma per ciò che resta da fare vale ancora quel mezzo metro in più di altezza a suo tempo consentito? Secondo l'amministrazione comunale no, stando alle indiscrezioni trapelate, secondo il costruttore chiaramente sì. Lo scontro e una marea di ricorsi al Tar potrebbero essere dietro l'angolo se si va avanti così.
Non bastasse, pare che la maggioranza abbia chiesto conto delle strutture sportive, da donare al Comune, non ancora realizzate. Si tratta di ben 350mila euro come detto e i dieci anni di tempo per gli oneri di urbanizzazione a scomputo sono in dirittura di arrivo, se non già scaduti. L'impresa dal canto suo pare abbia ricordato alla giunta che con la pandemia è slittato tutto di qualche anno, ribadendo la volontà di onorare l'impegno. Sempre scontro Comune-ditta permettendo e non solo, perché il rischio per l'ente municipale è di vedersi chiamato in giudizio per un super risarcimento danni. In sintesi, se a suo tempo è stato fatto un patto, e oggi è ritenuto disatteso dal privato, la disputa potrebbe finire davanti ai giudici. Da vedere come andrebbe.
Nei giorni scorsi l'investitore sarebbe stato invitato in municipio e perciò sceso dalle nebbiose pianure del Nord. La riunione si sarebbe tenuta in municipio, presenti la sindaca Simona Contucci e i quattro assessori, fra i quali il titolare dell'Urbanistica Nicola Marraffino. Ambo le parti affiancate da tecnici di fiducia e legali.
Non si sa come andrà a finire la questione e se diventerà una delibera di Consiglio comunale, ciò che darebbe ufficialità e, presumibilmente, avvio alle cause legali. Ma in ogni caso è qualcosa che si innesta nel recente rimpasto delle cariche di capo settore negli uffici tecnici del Comune. È delle scorse settimane la notizia (link in fondo) che urbanistica e lavori pubblici siano stati divisi dalla manutenzione. Ci sarà un capo settore in più, almeno 53mila euro in più da spendere da qui alla primavera 2026 e, soprattutto, un clima di tensione fra uffici e amministratori comunali.
Se confermata la riduzione della cubatura, il grattacapo dovrebbe essere gestito dal nuovo capo settore, ancora da selezionare tramite apposita procedura.
Si arriva infine ad analizzare come la maggioranza stia vivendo queste turbolenze tecnico-politiche. Pare rientrata, almeno in parte, la tensione fra Nicola Marraffino e Loredana Dragani, che in una riunione sarebbero arrivati alle grida. Argomento del contendere, manco a dirlo, ristrutturazione dei settori, lavori pubblici e urbanistica. Viceversa non sembra ancora arrivata una pacificazione vera tra la sindaca Simona Contucci e l'assessore Marraffino. Fra i due sembra esserci una pace armata, non si sa quanto durevole. E com'è ormai noto dall'estate scorsa con la perdita di due elementi, la maggioranza se perde solo un altro pezzo va sotto in Consiglio comunale con l'ovvia conseguenza dello scioglimento anticipato. Una maggioranza che come un funambolo improvvisato cammina su una corda tesa fra due pali: basta agitarne uno più del dovuto e si cade.
Nella foto Nicola Marraffino e Simona Contucci
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