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Grandi opere e conflitti di maggioranza aspettano il nuovo dirigente dell'urbanistica

Quanto durerà e costerà il nuovo, cosa farà il vecchio capo settore? I lenti tempi della pubblica amministrazione che diventano veloci all'improvviso. Intanto il Governo sta per mandare un tecnico gratis

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MONTENERO DI BISACCIA. Fosse affidato a Sam Mendes il compito di filmare la scena probabilmente inquadrerebbe l'amministratore comunale leggermente dal basso, viceversa il capo settore dall'alto. Una tecnica cinematografica evidente nel capolavoro del regista britannico "American beauty", serve a evidenziare o sminuire un personaggio.
Tuttavia nel municipio montenerese una scena di licenziamento, come nel film, non potrebbe consumarsi. Almeno non nel caso del capo settore che sta per perdere urbanistica e lavori pubblici, conservando solo la meno blasonata manutenzione. Né può essere abbassato di livello, da qui la creazione di un nuovo settore, in sintesi: occupati di sentire le lamentele per l'asfalto che è diventato uno sconosciuto, a gestire i lavori importanti mettiamo un altro.
E di lavori importanti, per esempio, ne stanno arrivando alcuni.
Il contrasto in atto fra amministrazione e struttura burocratica non è inedito nel Comune di Montenero. Forse inedita è la fretta, poiché si è consumato tutto in qualche mese, sebbene voci insistenti vogliono che fra la maggioranza e il capo (fra poco ex) di urbanistica e lavori pubblici le ruggini si trascinino da tempo. Forse da inizio mandato.
Una rottura che coincide con l'ennesima crisi di maggioranza per altro, con litigi incrociati fra sindaca e almeno due assessori: Simona Contucci, Nicola Marraffino e Loredana Dragani. Sarebbero volati stracci in giunta, come si suol dire. Il risultato è stato l'aumento dei settori da quattro a cinque, con la divisione della manutenzione da urbanistica e lavori pubblici. La prima rimane al capo settore storico, assunto in pianta stabile da anni, le altre due branche saranno a breve affidate a una figura esterna, assunta a tempo determinato. L'intento secondo le malelingue è chiaro: il capo settore doveva perdere la parte più prestigiosa dei suoi incarichi. Sarà così? Un'analisi se non chiarirà i dubbi, almeno aiuterà nella riflessione.
La selezione. L'incarico al nuovo titolare di urbanistica e lavori pubblici sarà conferito tramite selezione pubblica. Poiché già da novembre, tramite variazione di bilancio, è prevista la somma per pagare il nuovo funzionario, è ragionevole ipotizzare che la selezione arriverà in tempi record, cioè prima della fine del 2024. Segno che l'amministrazione Contucci è diventata più veloce, per esempio, di quando impiegò un anno individuare il nuovo capo della Polizia locale. E va precisato che non si trattava di una figura nuova, con conseguente reperimento di fondi per lo stipendio ecc.: l'istruttore dei vigili, o capo che dir si voglia, c'è sempre stato.
Quanto durerà l'incarico? Nel Piano delle attività redatto qualche giorno fa le previsioni di costo si fermano alla primavera 2026, cioè quando terminerà il mandato se le elezioni saranno rinviate per riportare la naturale scadenza alla normalità (nel 2020 si votò a settembre per il Covid). Una volta terminata la consiliatura finirà anche l'incarico del nuovo dirigente? Non pare facile rispondere, perché c'è una sorta di contrasto normativo fra Testo unico degli enti locali e il Testo unico del pubblico impiego. Per l'uno termina insieme al mandato amministrativo (così è per il capo dei vigili), per l'altro deve durare almeno tre anni. E non solo: si tratterà di un incarico fiduciario o no? Ne va della durata e pertanto bisogna aspettare gli atti per scoprire se il nuovo capo settore resterà anche con la nuova amministrazione automaticamente o no.
Cosa troverà da fare il nuovo dirigente di urbanistica e lavori pubblici. Nessun Piano regolatore da rivedere (argomento scomparso da circa quindici anni), ma diversi lavori pubblici di rilievo sì. Per esempio la sistemazione di via D'Annunzio, nel tratto da viale Europa verso il Presepe vivente: un milione e mezzo di euro il costo. Oppure la realizzazione della mensa per la scuola Primaria: 645mila euro. Si tratta di un'opera fresca di accettazione da parte del Ministero, annunciata ieri sera dalla sindaca Simona Contucci. Queste le due principali opere da gestire, con iter già avanzato o da iniziare. 
Voci di corridoio, inoltre, vogliono che l'amministrazione Contucci stia rivedendo indici di cubatura o qualcosa del genere alla Marina. Un qualcosa che fa storcere il naso ai tecnici esterni al municipio, specie considerando che la Variante al Piano regolatore è stata comunque approvata dalla Regione oltre venti anni fa. Se le grandi opere sono rose, questa sarà una spina per il nuovo dirigente. Vi sarà poi la normale amministrazione (licenze edilizie e tanto altro, il Comune più o meno teoricamente ha voce in capitolo persino sulle mattonelle del bagno dentro le case private).
Il suo amministratore di riferimento sarà, oltre ovviamente alla sindaca, l'assessore Nicola Marraffino, titolare di urbanistica e lavori pubblici.
Cosa rimarrà al titolare uscente dell'Ufficio tecnico? Manutenzione, ambiente e protezione civile, vale a dire ciò che fa da anni e teoricamente dovrebbe tradursi in uno sgravio di lavoro, non avendo più urbanistica e lavori pubblici. Pertanto più o meno ordinaria manutenzione, dal rubinetto rotto negli edifici di proprietà comunale alle riparazioni più impegnative. Ci sono diverse strade ridotte a poligono per esercitazioni di tiro per aerei militari, ma in quel caso si tratta di lavori pubblici o manutenzione? I due temi stanno per finire in mano a due dirigenti, prima uno solo, questo può significare intoppi e difficoltà extra? Anche perché sempre due sono gli assessori, la Dragani e Marraffino, fra i quali i rapporti sono più che tesi in particolare da questa estate, ma alterchi si sono verificati anche in passato.
I motivi dello sdoppiamento. "Lo schema strutturale esistente necessita di una rivisitazione ed adeguamento, alla luce di tutte le evoluzioni intervenute, sia in ambito normativo che organizzativo al fine di assicurare economicità, efficacia, efficienza e rispondenza al pubblico interesse dell’azione amministrativa". Questa la motivazione ufficiale, come sancito dalla delibera di giunta 117. Tuttavia qualcuno che si intende della materia ha fatto osservare che se così fosse occorre chi lavora, non chi dirige. E a questo scopo un aiuto arriverà a breve dal Governo centrale (Ripam), che sta ultimando il concorso per 2200 posti di lavoro da destinare alle regioni del Sud Italia. A Montenero toccherà, a tempo indeterminato, uno specialista tecnico. Tradotto: lavorerà nell'Ufficio tecnico del Comune, senza costi per l'ente municipale. Non sarà un dirigente.
Ma se davvero era necessario la divisione fra urbanistica-lavori pubblici e manutenzione, perché non fare come Campomarino, Guglionesi e Larino? In questi casi si separano i settori, ma senza isolare la manutenzione (reparto considerato meno prestigioso).
Il costo. La cifra messa in bilancio è finora di circa 53000 euro e copre il periodo novembre 2024-primavera 2026. Quest'ultima data è approssimativa ed è stata ottenuta calcolando il rateo della cifra prevista per il 2026. Si tratta di un costo extra, con apposita variazione di bilancio, che si traduce in soldi tolti da qualche altra parte per pagarci questa voce.
Aspettando la selezione e il nuovo dirigente, l'aria in municipio resta pesante. E va registrata la doppia velocità della quale sono capaci amministratori, ma anche uffici. Uno dei leitmotiv degli attuali inquilini del Palazzo è che i tempi della pubblica amministrazione non sono veloci. Giustificazione che ha sostituito quella del Covid quando diventata non più utilizzabile. I tempi possono diventare veloci, appare evidente, se "lo schema strutturale necessita di una rivisitazione". O anche se non si va più d'accordo con un dirigente comunale?
Nella foto da sinistra Nicola Marraffino, Simona Contucci e Loredana Dragani
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