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Il ponte che sogna Riccioni più della Contucci

Il sindaco di Mafalda annuncia la riapertura di un antico disegno: collegare Piana del mulino alla Trignina. Il territorio è di Montenero, che però nicchia ed ha problemi in maggioranza da risolvere

La Redazione
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MONTENERO DI BISACCIA E MAFALDA. "Sono fiero e orgoglioso di comunicare in particolare a tutti i mafaldesi e monteneresi che finalmente, dopo anni di tribolazioni (che risalgono ai tempi in cui ero assessore alla Comunità montana, circa trenta anni fa) abbiamo riproposto ufficialmente la realizzazione del ponte di collegamento tra la Piana del mulino e la Trignina". 
A più di qualcuno è apparso strano che a dare l'annuncio sia stato il sindaco del comune confinante anziché chi la struttura se la vedrebbe sul proprio territorio. Ma va detto che a occuparsene, negli anni passati come di recente, è stato sempre Egidio Riccioni. Parliamo dell'ipotizzato ponte sul Trigno in contrada Piana del mulino, area a confine con il territorio di Mafalda. Da qui l'interesse congiunto dei due centri.
Un progetto che il sindaco di Mafalda ha annunciato di voler portare a termine anche durante l'ultima campagna elettorale, a giugno, che lo ha visto tornare di nuovo alla guida del paese. Ieri l'altro l'incontro in Provincia di Campobasso, dove insieme all'assessore Pierluigi Rossi e al consigliere Marino Ramundi ha incontrato il presidente Pino Puchetti. "È solo il primo passo – scrive sempre Riccioni su Facebook -, ma con l'aiuto di tutti voi e la nostra tenacia riusciremo a realizzare questa importantissima opera".
Si tratta di un progetto redatto anni fa nell'allora Comunità montana "Monte Mauro", come accennato, e che prevede un nuovo collegamento, con ponte, dalla strada di bonifica "Piana del mulino" alla Statale 650 "Trignina". Sono coinvolti i territori di Monenero di Bisaccia sul versante molisano e di Lentella su quello abruzzese. Circa settecento metri la distanza da coprire, ma soprattutto c'è un fiume da attraversare. Oltre cinque milioni di euro il costo previsto e fra i documenti segnalati dal sindaco di Mafalda c'è anche un vecchio impegno dell'Anas risalente al 2005: un milione e mezzo di euro da destinare alla bretella che unirebbe la nuova strada alla Statale 650. Dopo vent'anni se ne ricorderanno?
All'incontro in Provincia non erano presenti amministratori di Montenero di Bisaccia, ma solo di Mafalda. Secondo indiscrezioni, tuttavia, da parte della maggioranza di Simona Contucci vi sarebbe il pieno appoggio all'opera e sarebbe accordata completa fiducia all'omologo Riccioni affinché porti avanti l'iniziativa. Resta da capire quanto possa contare un ente svuotato di ogni competenza e di fondi, la Provincia, in un'opera di tale importanza e costo. Un'opera che per i due centri coinvolti avrebbe più facce della stessa medaglia.
Per Mafalda significherebbe avere un altro accesso alla Trignina, più in direzione mare rispetto all'altro esistente, con un risparmio di circa dieci chilometri per arrivare all'Adriatico.
Uno svincolo facilmente raggiungibile dalla strada di Bonifica, dal paese la distanza dal nuovo accesso sulla Trignina sarebbe di circa dieci chilometri. Ergo, Mafalda avrebbe solo da guadagnarci.
Per Montenero le cose sarebbero un po' più complesse. Lo svincolo rappresenterebbe la realizzazione di un vecchio sogno, collegare la zona Pip di contrada Canniviere alla Trignina. Un progetto caldeggiato dalle amministrazioni di centrosinistra anni fa, senza però giungere a nulla di concreto, e poi messo in frigorifero e infine in congelatore da quelle più recenti, il cui colore è in parte di centrodestra, in parte a cromologia variabile. In sintesi, un qualcosa di dimenticato, a cui non si pensa più da anni e che adesso, con l'iniziativa del sindaco di Mafalda, torna in agenda. 
Ma attenzione, fatto lo svincolo (e non è certo semplice), Montenero dovrebbe rendere percorribile quella che adesso è una strada di campagna, stretta e dissestata, adatta a trattori e motociclette da cross. In altre parole, riuscire a fare una strada di fatto nuova, trasformare, asfaltare, allargare la comunale Canniviere (sei chilometri) fino a renderla percorribile dai Tir. I quali smetterebbero di passare per l'abitato di Montenero per arrivare alla zona artigianale. 
In conclusione, sembra che si tratti di un qualcosa che piace soprattutto a Riccioni. Quasi che l'amministrazione montenerese stia a guardare, vediamo dove arriva. Si pensi che il progetto prendeva polvere in un cassetto nel municipio di Montenero e a chiederlo è stato sempre Egidio Riccioni. Se davvero si dovesse fare, ed è tutt'altro che scontato (Chi finanzierà? Quando?), si vedrà dalle parti dell'amministrazione montenerese come prenderla e regolarsi di conseguenza. "Ci penserò domani", come cantano i Pooh. Anche perché in questi giorni la maggioranza montenerese pare abbia grane interne da risolvere. Secondo indiscrezioni ci sarebbe stata di recente qualche discussione di troppo, che si aggiungerebbe a certi malumori in giunta che sembrano trascinarsi da un po', specie da parte della componente non appartenente al gentil sesso.
Sullo stesso tema:
L'intervento di Egidio Riccioni sulla pagina Facebook Insieme per Mafalda

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