MARINA DI MONTENERO. Per quanto spesso chiamato ancora bagnasciuga per un refuso mussoliniano del 1943, il nome corretto sembra restare battigia. La linea dove le onde si infrangono sulla spiaggia e dove la sabbia è pertanto bagnata. E dove si si verificano gli accumuli della cosiddetta posidonia, una pianta marina spesso assimilata a un'alga. Ha il caratteristico colore scuro, del tutto innocua quanto spesso sgradevole per i bagnanti, che devono "saltarla" per arrivare in acqua.
Alla Marina di Montenero ce n'è, specie sui tratti di spiaggia libera, come segnala un lettore. Più puliti i tratti affidati in concessione a privati, i cosiddetti stabilimenti. Ne va che nei settori liberi spetterebbe al Comune rimuoverla.
È sempre il lettore a proporre una foto di come si agisce nella confinante San Salvo, vale a dire con un trattore. Gli accumuli di posidonia possono essere trattati come normali rifiuti, da riciclare nell'umido, ma viceversa d'inverno hanno una funzione essenziale per l'habitat e persino contro l'erosione costiera.
Il fatto, segnala il lettore, è che siamo ancora in estate.
Foto alla Marina di Montenero:
Qui invece a San Salvo: