MONTENERO DI BISACCIA. "Quanto costa un camion di acqua", questo l'incipit dell'ultimo affondo di Fabio De Risio nei confronti della maggioranza. Il consigliere di opposizione si occupa di un argomento che ha incuriosito non poco in queste settimane i monteneresi ma anche chi frequenta la Marina: a cosa servono tutte quelle autobotti riempite poco prima della rotatoria alla fine di via Don Sturzo?
La risposta è abbastanza semplice, un po' meno la spiegazione, ma intanto per De Risio l'occasione per ironizzare: "Dovete sapere che a Montenero l'acqua non viaggia nei tubi, ma alla Marina arriva con le autobotti". E difatti è così, almeno in parte. Il link all'intervento del consigliere di minoranza in fondo all'articolo, nel frattempo si prova a spiegare cosa succede, il perché di tutte quelle autobotti.
De Risio ha ragione, in parte, quando dice che l'acqua non viaggia nei tubi ma nelle autobotti. Queste ultime fanno il pieno di acqua potabile in un punto di prelievo comunale, con regolare autorizzazione al carico, e la trasportano alla Marina di Montenero.
Partono da vicino alla rotatoria nei pressi della casa di riposo per anziani e arrivano all'inizio di viale Andrea Doria in riva al mare, fra la strada e la costruenda pista ciclabile. Qui c'è una pompa tramite la quale l'acqua è immessa nella rete della Marina. Senza pompa, va da sé, non ci sarebbe la pressione necessaria per entrare in circolo.
Sul perché debbano partire autobotti dal centro cittadino in direzione mare la spiegazione è sì semplice, ma anche disarmante: l'acqua che arriva dalla Sasi Abruzzo non basta. E già , perché la Marina di Montenero è collegata allo stesso acquedotto della confinante San Salvo Marina e della vicina Vasto Marina. E l'acqua non basta nei periodi cruciali, cioè nel pieno della stagione turistica col comprensibile e sostanzioso incremento di presenze, nonché una crisi idrica e una siccità che non danno tregua quest'anno.
Detto in maniera semplice, il paese dà l'acqua ai concittadini della Marina. "Solidarietà " civica. Qualche giorno parte una sola autobotte, a volte anche tre, dipende dalla richiesta e da quanta acqua "concede" la società abruzzese che gestisce le risorse idriche in loco. Succede da anni, d'estate, e il periodo con più traffico è quello a cavallo del Ferragosto.
Il paradosso è che l'acqua è in grado di arrivare da sola lì, a patto di avere una linea, che però è attesa da anni. Ma a questo arriveremo fra poco, nel frattempo occorre ricordare perché la Marina di Montenero è collegata a una parte di acquedotto abruzzese? Una questione di cui ci siamo occupati diverse volte, per altri argomenti, su Monteneronotizie. Negli anni Settanta Montenero aderì al Consorzio industriale del Vastese per non far cambiare residenza ai monteneresi che lavoravano alla Siv di San Salvo. Era infatti richiesta la residenza in Abruzzo, ciò che oggi sarebbe assimilabile a una violazione dei diritti umani. Una decina di anni dopo l'Abruzzo chiese il conto: sul territorio di Montenero, a pochi passi dal mare, fu costruito il depuratore che ancora serve la zona industriale di San Salvo e la fascia costiera che va da Montenero a Vasto. Tuttavia un contentino fu dato: l'allaccio all'acquedotto abruzzese. Che però da alcuni anni non basta e allora è necessaria la "donazione" dei monteneresi di collina.
E perché la Marina non è ancora collegata a una rete autonoma e molisana? Una questione cui accenna anche Fabio De Risio nel suo post: l'allaccio anche della costa all'acquedotto Molisano centrale. Non è ancora avvenuto, ma era inserito nel programma dell'amministrazione comunale in carica alle elezioni del 2020. La storia, in realtà , è più lunga e complicata.
Il Molisano centrale è stato concepito nel 1980, obiettivo far arrivare l'acqua di sorgente al Basso Molise, alimentato o dalla diga del Liscione oppure da altri acquedotti insufficienti a coprire le esigenze, specie durante la stagione turistica estiva.
Iniziata a costruire nel 2006, l'opera era approntata in parte nel 2018. Per esempio a Montenero arriva sì l'acqua di sorgente del Matese (fra le migliori d'Europa), ma è ancora pompata sotto Guglionesi, perché manca una parte di rete. In pratica fino a un certo punto c'è la condotta nuova, poi si usa quella vecchia, ma almeno l'acqua è buona. In attesa del completamento che chissà quando arriverà . E questo completamento include anche il collegamento della Marina di Montenero al Molisano centrale.
Un'inclusione non prevista nel progetto originario e che rese necessaria una variante, con lo spostamento di quattro chilometri e mezzo del serbatoio inizialmente previsto più a valle. In sintesi, piazzandolo in contrada Colle delle ginestre si aveva maggior quota e quindi la pressione necessaria per arrivare al mare. Senza autobotti.
Il serbatoio in effetti c'è, da anni, ma manca ancora l'ultimo collegamento fra esso e la Marina. Un lavoro che costerebbe circa trecentomila euro, poco più del tre per cento dei nove milioni di euro ottenuti dai fondi Pnrr spesso vantati dagli attuali amministratori comunali.
Un argomento, quello della "connessione alla costruenda rete idrica dell'acquedotto Molisano centrale", che pare sia sparito dall'agenda degli inquilini del palazzo di città . Dovrebbe pensarci la Regione, in ogni caso, presso la quale evidentemente fare voti in virtù della cosiddetta "filiera istituzionale".
In conclusione, aspettando una connessione che chissà quando e se arriverà , (non da oggi) partono autobotti da via Don Sturzo alla volta di viale Andrea Doria. Quindici chilometri al posto di sei, motore diesel con centinaia di cavalli, più una pompa, al posto della forza naturale a suo tempo scoperta da Newton.
Link al post di Fabio De Risio
Foto: evidenziata la posizione del serbatoio in contrada Colle delle ginestre