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Il primo punto a Comune e Regione nel match per il depuratore alla Marina

Respinta la richiesta di decreto cautelare dell'azienda che gestisce la struttura ritenuta responsabile di cattivi odori sul litorale montenerese, resta il divieto fino di trattamento fino a settembre

La Redazione
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MONTENERO DI BISACCIA. Va a Comune e Regione il primo round del match in corso al Tar fra i due enti e il gestore del depuratore di contrada Padula, quello che si trova a pochi passi dal mare e che causerebbe odori sgradevoli. È di oggi la notizia, la prima riguardante il processo amministrativo da pochi giorni iniziato: il decreto cautelare chiesto dall'Arap servizi srl è stato respinto. Ne consegue che è tutto rinviato a settembre, ma per evitare di ingenerare confusione, si chiede al lettore di poter ripercorrere la vicenda per sommi capi.
Il problema della puzza alla Marina di Montenero è annoso. Sotto accusa il depuratore che serve non solo la fascia costiera montenerese, ma anche e soprattutto quelle di Vasto e San Salvo, in quest'ultimo caso anche la zona industriale. Uno scotto, ospitare il depuratore sul proprio territorio, che Montenero pagò nei primi anni Ottanta per aver aderito dieci anni prima al Consorzio industriale del Vastese. Lo aveva fatto per non far cambiare residenza agli operai che lavoravano alla zona industriale di San Salvo. Oggi probabilmente, con simile obbligo di cambio di residenza, si scatenerebbe l'ira di associazioni per i diritti dell'uomo.
Da qui il cattivo odore che pareva provenire indubitabilmente dal depuratore e che, in caso di libeccio o brezza di terra, arrivava fino alla spiaggia. A una parte di spiaggia almeno. Il braccio di ferro fra Comune e Arap servizi, che gestisce la struttura, è andato avanti per un paio di anni finché, a maggio, non è arrivata l'ordinanza della Regione Molise: divieto di trattare certe tipologie di rifiuti nel periodo 15 giugno-30 settembre. Una vittoria per la sindaca Simona Contucci.
Passata la metà di giugno, pertanto, si è trattato di verificare che l'ordinanza avesse i suoi effetti. In sostanza: erano i rifiuti il cui trattamento è stato vietato nel periodo estivo a generare la puzza? E i risultati hanno dato l'impressione di essere positivi: i cattivi odori non si sentono più alla Marina di Montenero. Così riferiscono residenti e turisti.
L'atteggiamento dell'azienda che gestisce la struttura è stato dapprima di silenzio, poi è arrivato il ricorso al Tribunale amministrativo regionale. Obiettivo impugnare il provvedimento, ricorrendo anche alla procedura d'urgenza chiamata "inaudita altera parte". In altre parole, sperare in una sospensiva nell'immediato, così da non avere ulteriore danno economico dal mancato trattamento della tipologia di rifiuti interdetta fino a fine settembre.
Oggi il primo responso, che di fatto assegna un punto a Comune di Montenero di Bisaccia e Regione Molise. Il decreto cautelare è stato infatti respinto e tutto è rinviato al 4 settembre 2024, quando si discuterà il giudizio cautelare. In termini più semplici: l'Arap ha tentato la via più breve, arrivare a una sospensiva in pochi giorni onde riprendere al più presto il tipo di attività non consentita fino a settembre. Il giudice monocratico non ha accolto la richiesta e ha rinviato tutto alla Camera di Consiglio, convocata per il 4 settembre, quando si discuterà il giudizio cautelare.
Va da sé che a quella data mancherà davvero poco alla scadenza naturale del divieto (fine mese) e il processo amministrativo, forza maggiore, assumerà connotati diversi, più a lungo termine.
Allo stato resta quindi in vigore la determinazione regionale che vieta il trattamento di rifiuti trasportati con camion nel depuratore. L'opinione generale di turisti e residenti è che gli odori non si sentono più, ma nel frattempo l'Arpa Molise (Agenzia regionale per la protezione ambientale) ha avviato un servizio di segnalazione dei cattivi odori, non solo alla Marina di Montenero, tramite un'applicazione per cellulare.
Il tutto aspettando il giudizio vero e proprio del Tar a inizio settembre.
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