MAFALDA. Una sfida a tre, questo lo scenario che comincia a farsi strada quando mancano due settimane alla presentazione delle liste per le elezioni comunali di giugno. E in piazza compare un enigmatico cartello: un uomo con una testa a forma di mappamondo circondato di punti interrogativi. Il collegamento a una delle tre compagini è stato pressoché unanime: a breve sveleremo chi sarà il nostro candidato sindaco.
E si tratterebbe dell'unico papabile il cui nome è ancora avvolto dal mistero, almeno in parte. Gli altri due sono difatti noti e si sono più o meno apertamente dichiarati: Antonio Barattucci per la maggioranza uscente, Egidio Riccioni sfidante.
C'è poi la terza lista, che vuole battere le altre due, sia l'amministrazione comunale in carica, sia chi in passato – e molto a lungo – è stato a capo del municipio. L'elenco sarebbe alle battute finali in fatto di definizione, i nomi non mancherebbero, ma resta da sciogliere il dubbio su chi ne sarà alla guida. L'ex consigliere comunale di minoranza, nonché esponente della sinistra locale Emilio Montano è stato visto darsi parecchio da fare nei mesi scorsi. Lui una delle menti della terza lista, ma ne sarà anche l'alfiere come si vocifera? La probabilità resta alta, ma si attende una dichiarazione più o meno ufficiale, che secondo alcune indiscrezioni potrebbe arrivare in questi giorni.
Lo schieramento messo in campo da Montano avrebbe elementi di trasversalità , in sintesi si vorrebbe superare la classica divisione destra-sinistra che, nei decenni, ha diviso nettamente Mafalda. In altre parole saltare qualche steccato, mandare a casa gli uscenti e impedire che ci torni chi già c'è stato trentaquattro anni in totale, di cui quindici da sindaco, vale a dire Riccioni.
Per la riuscita del disegno resterebbe da capire quale sarà l'atteggiamento della sinistra storica mafaldese, o quel che ne rimane. Se un appoggio alla luce del sole, "ufficiale", è improbabile, è anche vero che dalle parti di Emilio Montano si confida in una sorta di desistenza: non dite di votarmi, ma nemmeno di non farlo.
Sul fronte delle altre due liste c'è poco da dire per gli uscenti, se non che si attende di conoscere la squadra che affiancherà Antonio Barattucci, che nel mandato in dirittura d'arrivo è stato consigliere comunale.
Dal canto suo Egidio Riccioni starebbe a buon punto nella formazione della lista, nonostante permanga la spaccatura con una parte di suoi sostenitori. Crepa manifestatasi prima delle scorse elezioni del 2019 e che, di fatto, gli ha impedito di vincere e indossare la fascia tricolore per il terzo mandato consecutivo. Pierluigi Rossi in questi cinque anni è stato seduto accanto a Riccioni, ma in un gruppo di minoranza diverso, dopo aver presentato una sua lista in concorrenza con l'ex alleato. Ciò che si è trasformato poi nella polverizzazione del voto che ha permesso alla lista di Giacomo Matassa di vincere per pochissimi voti. Stavolta la lista di Rossi non parrebbe essere della partita, che quindi dovrebbe essere a tre.
Intanto si attende di conoscere la risposta ai cinque punti interrogativi raffigurati sulla testa a mappamondo del cartello comparso in piazza.