MONTENERO DI BISACCIA. Una alla volta tutte le annate arretrate vengono al pettine della riscossione coatta. E col passare dei mesi, e delle determine, le date si avvicinano sempre più all'attualità. Stavolta tocca al 2018, anno per il quale il Comune ha da qualche giorno avviato le pratiche per riscuotere l'immondizia non pagata.
Una somma che con spese e interessi arriva a 285mila euro, la più alta fra tutte quelle che sono dovute all'ente e per le quali da un anno e mezzo è stata avviata una campagna di riscossione forzata. Si tratta di pagamenti della Tari (tassa per lo smaltimento dei rifiuti) o non pagata del tutto oppure di omissione parziale. Questo significa che nella somma rientrano anche contribuenti che, per qualche errore, hanno pagato meno del dovuto. Facile supporre che a costituire il grosso dei numeri non siano questi ultimi.
La battaglia del Comune per riscuotere gli arretrati è iniziata nel maggio 2022, quando è stato affidato a una professionista l'incarico di esigere le somme non pagate negli anni per acqua e immondizia. Il 2008 il periodo più lontano e non sono scattate le prescrizioni perché nel frattempo sono stati inoltrati solleciti di pagamento che hanno "aggiornato" le date. A seguire le annate seguenti, quasi tutte fino al 2018, per adesso, a volte solo acqua, altre solo immondizia, spesso tutte e due. Ma è ragionevole ipotizzare che arriveranno i solleciti per tutto, sembra che il Comune non voglia transigere più come, in tutta evidenza, è stato fatto in passato, se si è arrivati a un scoperto di un milione e seicentomila euro.
Nell'immagine una tabella con gli importi da riscuotere per le varie annate, gli importi sono comprensivi di interessi, sanzioni e spese
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