MONTENERO DI BISACCIA. In vari centri limitrofi sì, ma qui per il momento no e, con i numeri attuali di decremento della popolazione, chi indossa oggi la fascia tricolore può abbandonare le speranze di terzo mandato. Toccherà semmai ad altri, fra un po' di anni. Il Senato ha approvato la legge che estende la possibilità di un candidarsi ancora a sindaco dopo due legislature consecutive; finora era possibile solo nei comuni sotto i tremila abitanti, dopo le amministrative di giugno lo diventerà anche per quelli fino a cinquemila.
Pertanto Montenero non ci rientra per un migliaio e poco più di anime "in eccesso", ma siccome queste ultime tendono a diminuire è lecito chiedersi quando diventerà pure qui possibile fare il sindaco quindici anni filati. E le notizie sono poco rassicuranti per chi ambisse a prolungare la permanenza in Palazzo oltre i dieci anni consentiti (occorre essere prima eletti, va da sé). Il numero di abitanti è diminuito dal 2011 al 2021 di quasi il sette per cento (da 6649 a 6186), ne consegue che a questo ritmo per scendere sotto i cinquemila residenti bisognerà "attendere" il 2050, all'incirca. Nel frattempo si saranno alternati altri due primi cittadini, oltre l'attuale, sempre che ognuno riesca a bissare l'elezione e rimanere dieci anni sulla poltrona di pelle nera, con dietro la gigantografia della piazza a inizio Novecento.
Ma chiaramente il decremento potrebbe subire un'accelerazione, così come, perché no, potrebbe invertirsi la tendenza e il numero potrebbe crescere. Difficile, ma non impossibile in linea teorica. Invece basandoci sulla tendenza in corso, l'attuale inquilino di Palazzo, Simona Contucci, anche se vincesse le prossime elezioni del 2025, non potrebbe riproporsi per il terzo lustro alla guida del paese nel 2030. Tranne che non succeda qualcosa di imprevedibile, e probabilmente non desiderato nemmeno da chi anela tenere il potere il più a lungo possibile, e non tracolli da qui a otto anni il numero di abitanti di oltre mille unità .
La legge che amplia la possibilità del terzo mandato è stata accolta con favore dall'Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) e ci mancherebbe: è fatta da sindaci, i diretti beneficiari dell'estensione del potere. A Montenero non molti si sono potuti crogiolare in una lunga permanenza sul massimo scranno municipale. Basti pensare che dal 1861 (unità d'Italia) si è dovuto attendere fino al nuovo millennio per vedere un sindaco durare due mandati e dieci anni consecutivi. Si trattava di Giuseppe D'Ascenzo, che poi ha passato il testimone a Nicola Travaglini nel 2010. Anche questi ha superato la prova dei due mandati filati, anzi il secondo è durato vari mesi di più a causa del Covid. Ora all'ultimo piano del municipio c'è Simona Contucci che, come la totalità dei sindaci, è ragionevole ipotizzare che pensi di dover fare un secondo mandato e, sempre come la totalità dei sindaci, non disdegnerebbe di farne un terzo, se fosse possibile. Poi si fa presto a dire che è un sacrificio, che è difficile (sapeste quanto lo è essere cittadini), che non c'è nessuno che si candidi ecc.
Resta il fatto che dagli anni Novanta, con l'avvento dell'elezione diretta del primo cittadino, i poteri dello stesso sono aumentati considerevolmente. E qualche volta, come può succedere e come cantava Bennato, "ha un po' preso la mano". D'altronde durante i due anni di pandemia gli esempi non sono mancati di poteri portati ai massimi livelli, spesso oltre, ostentati con disinvoltura alla quale ha fatto da contraltare la remissività se non l'acclamazione da parte di molti.
Chissà se per caso, anni fa, quando fu stabilito il limite di mandato per i sindaci, chi lo fece un po' ci aveva pensato prima di legiferare in tal senso?