MONTENERO DI BISACCIA. "Gli elementi acquisiti non consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna", questo il motivo per cui Giuseppe Morrone si è vista recapitare stamattina la notifica di archiviazione. Il capo settore dell'Ufficio tecnico del Comune di Montenero di Bisaccia non c'entra con la morte di un ragazzo di quattordici anni avvenuta nel 2022, quando rimase folgorato nel parco giochi accanto alla chiesa di san Paolo dopo essersi appoggiato a un palo della luce. Un fatto che impressionò parecchio l'opinione pubblica montenerese e finì sulla cronaca nazionale.
Era la fine di giugno e a distanza di due anni arriva il provvedimento che significa estraneità ai fatti contestatigli. Era infatti indagato, assieme all'impresa addetta alla manutenzione.
Il giudice per le indagini preliminari Rosaria Vecchi ha emesso l'11 ottobre il provvedimento di archiviazione, che equivale a interrompere il procedimento penale. Il 15 il deposito in cancelleria, stamattina alle 10:00 la consegna da parte dei Carabinieri all'ingegner Morrone della notifica nel giorno del suo compleanno. Oggi infatti compie quarantotto anni, è ragionevole supporre che il documento pervenutogli dal Tribunale di Larino sia stato accolto come un regalo inatteso.
Un'archiviazione che si traduce, di riflesso, in estraneità di tutto l'ente Comune a quanto successo.
Il fatto. Erano le 22:30 circa del 28 giugno 2022 quando Nicola Stante, ancora per alcuni giorni tredicenne, rimase folgorato toccando con la spalla un palo della luce nel parco giochi "Don Nino Zappitelli". Era la prima delle serate dedicate alla festa di san Paolo, la cui chiesa si trova proprio accanto al parco giochi. Le condizioni del ragazzo apparvero subito gravi e fu trasportato dapprima a Termoli, poi all'ospedale di Foggia. Qui dopo tredici giorni morì, senza aver mai ripreso conoscenza, nemmeno il 10 luglio, quando compì quattordici anni.
Il fatto lasciò sotto choc la comunità e finì su tutti i media nazionali. La Procura di Larino mise sotto sequestro il parco giochi da subito e lo sarebbe rimasto fino a dicembre 2023. Nel frattempo finivano sotto inchiesta il titolare dell'azienda che aveva l'appalto della manutenzione e il capo dell'Ufficio tecnico comunale, Giuseppe Morrone. Il quale, difeso dall'avvocato di origine montenerese Cesare Borgia, a questo punto può ritenersi completamente estraneo alla vicenda processuale in corso.
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