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Incendiato il Presepe vivente di Montenero

Chiara l'origine dolosa, danni ad alcune casette di legno ma provvidenziale l'intervento dei Vigili del fuoco allertati da alcuni residenti

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MONTENERO DI BISACCIA. Provare a sostenere l'ipotesi del fatto accidentale è esercizio che non riuscirebbe nemmeno ai migliori oratori della storia. Perché stavolta le prove sono plurime e talmente evidenti da far pensare che si sia voluto far sapere che l'incendio è stato doloso. E' avvenuto stanotte al Presepe vivente, in via D'Annunzio, periferia nord-ovest dell'abitato.
Ripresa del Presepe vivente in fiamme da via Garibaldi

A dare l'allarme intorno alle 2 del mattino alcuni residenti della sovrastante via Garibaldi, loro hanno allertato i Vigili del fuoco. Questi sono arrivati da Termoli prima delle 3 e hanno iniziato le operazioni di spegnimento, durante fino alle 5 del mattino. A darsi da fare anche dei giovani che si stavano intrattenendo dopo una cenetta fra amici: sapevano come muoversi, sono entrati nell'area del Presepe e hanno aperto la porta principale, così da facilitare il compito ai pompieri.
Due i principali focolai, vale a dire uno nella struttura storica, l'altro nella parte più distaccata, realizzata da qualche anno. Ci sono stati danni, alcune casette di legno sono state distrutte dalle fiamme, ma poteva andare molto peggio, se non fossero state tempestive le operazioni di spegnimento. Per poco, o forse perché le foglie del canneto circostante erano verdi, le fiamme non sono arrivate alla grotta della Natività, che per ovvi motivi è la più importante. 
Comprensibile il timore anche dei residenti di via Garibaldi, le cui case si trovano proprio sopra il Presepe vivente.
L'arrivo dei Vigili del fuoco in via D'Annunzio

L'evidenza è che sono stati appiccati più fuochi, iniziando proprio dalla grotta più in alto, quella che ospita la Madonna e il Bambinello. Lì accanto il o i piromani hanno appiccato il primo fuoco, poi sono scesi e hanno fatto lo stesso in altri due o tre punti. Infine si sono spostati di alcune decine di metri e hanno preso di mira anche le costruzioni di legno più recenti, quelle della parte più nuova. Qui hanno provato persino a bruciare una catasta di legno, ma senza fortuna. Tuttavia le fiamme hanno interessato tutta l'erba secca circostante e alcune casette. Altra prova che ci sia la mano dell'uomo, inoltre, il sabotaggio di un rubinetto, svitato dalla sua sede e gettato a terra. Evitare che si potesse usare per allungare un tubo e spegnere il fuoco, questa l'ipotesi più accreditata.
Sul posto, oltre che i Vigili del fuoco, sono intervenuti i dirigenti della Pro Loco Frentana, associazione che organizza il Presepe vivente. Assodata l'evidenza del dolo, non riescono a spiegarsi cosa possa aver spinto uno o più ignoti a un atto del genere, contro una struttura fiore all'occhiello di Montenero e visitata da ogni dove nel periodo natalizio. D'altra parte non è la prima volta che succede, perché è ancora ricordato il grande incendio degli anni Novanta, quando i danni furono ben peggiori.
In un paese che ha da sempre un'attenzione almeno migliorabile verso proprie tradizioni e storia, qualcosa che dura e che supera i decenni, nonostante le difficoltà, c'è chi pensa bene di provare a distruggere col fuoco.
Aggiornamento delle 9:30: il video con le foto di un passante e i danni dopo lo spegnimento


Particolare del rubinetto sabotato

Il fumo che si leva ripreso dal quartiere Neviera

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