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La nuova erbetta sintetica del De Santis ko dopo la violenta pioggia

Su Facebook il racconto e le foto: Montenero diventa "Altrove". A narrare è Gabriele Giardino

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MONTENERO DI BISACCIA. Il nubifragio di domenica non ha risparmiato la nuova e ancora pochissimo utilizzata erbetta sintetica dello stadio De Santis, rovinandone vistosamente e in numerosi punti il manto.
E così, fra il silenzio generale e a distanza di due giorni, arriva a mezzo Facebook la stilettata di un utente. Si chiama Gabriele Giardino e ha pubblicato un lungo post sul gruppo "Montenero migliore se...". Il paese è chiamato "Altrove", così come non c'è menzione di quale stadio si tratta, tanto meno figura il nome dei numerosi amministratori comunali e regionali intervenuti nel settembre scorso in occasione dell'inaugurazione. Un artifizio letterario cambiare posti e nomi, così come scrivere al passato remoto di un fatto odierno. Ma al tempo stesso è evidente che si riferisce al De Santis di Montenero di Bisaccia, ci sono anche le foto.
Il gruppo Facebook "Montenero migliore se..." è privato, perciò solo gli iscritti possono leggere i contenuti. Ma se ne sono ben 2688 va da sé che la diffusione di un testo, con relative foto, impiega pochissimo ad arrivare a chiunque, anche se non iscritto. E allora di seguito ecco il contenuto integrale del post di Gabriele Giardino:

Favola del giorno

Nel paese di “Altrove”, c’era una volta un potentissimo sovrano che, a fine del suo mandato, volle fare un’opera di bene alla propria comunità, rivalorificando uno stadio lasciato all’abbandono per anni proprio durante il proprio mandato.
Essendo a fine del suo mandato, riuscì a terminare proprio in tempo la sua ultima opera di bene.
Vennero da tutta la regione “Narnia” per vantarne l’operato e per ammirare codesto splendore: governatori, membri di organizzazioni importanti, duchi, conti, re, regine, la corte celeste e perfino i giullari di codesta corte.
Palloncini furono allestiti, musica fu messa, discorsoni e ringraziamenti furono proclamati con tanto di scroscianti battiti di mani.
Un bel giorno, quasi ad un anno della realizzazione, venne un classico temporale estivo, magari non troppo classico, ma niente di eclatante.
E il campo e il manto erboso non fecero una bella figura dinanzi a quell’acqua.
Ne parlarono in pochi, non si seppe mai come andò a finire per quel glorioso stadio.
Costato fior di quattrini.
E il paese di “Altrove” si ritrovò nuovamente senza un posto in cui poter giocare, poiché i vari centri sportivi rimasero tutti chiusi con il lucchetto.
Fine della storia.
Complimenti ancora per l’opera.
Montenero migliore se…… “Se se, oggi sole!”

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