MONTENERO DI BISACCIA. Un certo nervosismo si percepisce dall'inizio, ma le offese arrivano da un certo punto in poi. E per la prima volta è tirato nella mischia chi si è sempre affannato per non trovarcisi. È andato in scena stamattina l'ultimo Consiglio comunale del 2025. Venti argomenti all'ordine del giorno, fra i quali alcuni svettavano. E sono stati i più accesi, tant'è che qualcuno ha invitato l'avversario a tornare all'asilo "per ripartire da zero", questi lo ha definito dotato di "competenze urbanistiche di livello inaccettabile". A fine seduta scappa in parte la pazienza anche alla presidente del Consiglio comunale Cabiria Calgione. Una chiusura di anno e una delle ultime riunioni di mandato decisamente scoppiettanti, meglio procedere con ordine.
La seduta si apre poco dopo le nove di mattina e, come consuetudine, per prime sono trattate mozioni e interpellanze dei gruppi di minoranza. Non passa la proposta di una tessera del tifoso, spiegata da Fabio De Risio. Si tratterebbe di un accesso consentito a tutte le strutture con un solo documento, gestione integrata dei vari impianti ecc. A stroncarla si incarica il vice sindaco e assessore allo sport Claudio Spinozzi, che per l'occasione – e per la prima volta dal 2020 – parla in piedi. La sua è una verve insolitamente aggressiva.
Sorte identica per la seconda mozione, sempre proposta da quattro consiglieri di minoranza. De Risio invita i consiglieri a sottoporsi al test antidroga; la sindaca gli replica di essere disponibile a farlo, ma su base volontaria e senza imposizioni di sorta.
La terza mozione riguarda la disabilità: su indicazione degli interessati le istituzioni dovrebbero riunire un tavolo e fare proprie le esigenze di un singolo richiedente. Il voto è sempre uguale: sette di maggioranza contro quattro (due consiglieri di minoranza sono assenti).
Si passa alle interpellanze, dove pertanto la maggioranza risponde ma non c'è votazione. La prima riguarda l'assenza di squadre di calcio in alcune categorie giovanili e la espone sempre Fabio De Risio. Dalla maggioranza gli replica un piccato Claudio Spinozzi, stavolta seduto, lamentando di essere definito una volta invadente, come quando ritiene troppe due scuole calcio, e un'altra dovrebbe invece intromettersi nello sport locale.
La discussione si infiamma ancora di più quando arriva l'interpellanza sul Piano regolatore generale. De Risio, ancora lui, incalza la maggioranza su un punto inattuato del programma elettorale del 2020, vale a dire la revisione del Prg. È il preludio alle annunciate scintille, visto che proprio sullo strumento di programmazione urbanistica (e non solo) si sapeva da giorni che si sarebbe sviluppato lo scontro. L'assessore al ramo Nicola Marraffino spiega che mancano del tutto i presupposti per rivedere qualcosa che, tra l'altro, sarebbe molto costoso. Cita l'esempio di Petacciato, che già ha speso 175mila euro in venti anni. Il Prg montenerese, approvato nella sua ultima versione nel 2002, è stato strutturato per oltre ottomila abitanti, che però sono poco più di seimila. La controreplica di De Risio dà definitivamente fuoco alle polveri: "Se i dati dimostrano che Montenero è defunto, è allora che devi metterci mano! L'assessore all'Urbanistica non è in grado di rispondere senza leggere una letterina". Lo scontro è partito e continuerà.
Tant'è che persino Antonio Potalivo si ritrova calato nell'arena; lui che evita le polemiche come una goccia scagliata sul miglior materiale idrorepellente. L'interpellanza riguarda il progetto Spiaggia abile, cioè una serie di interventi per facilitare l'accesso al mare ai disabili. Un qualcosa già discusso dieci giorni fa, ma De Risio, incurante di qualche eventuale ripetizione, vuole conoscere alcune spese nei minimi dettagli. Il consigliere Potalivo gli risponde di non avere nulla da dire avendo già risposto. Un atteggiamento ritenuto di sufficienza dalla controparte, tant'è che De Risio sbotta: "è vergognoso che lei abbia avuto quindici giorni di tempo e non risponde". Per la prima volta Potalivo si trova nella mischia in cinque anni; c'è mancato poco a scamparla, vista la fine del mandato vicina.
(foto da sinistra Antonio Potalivo, Nicola Marraffino, Simona Contucci e Cabiria Calgione)
Superata questa parentesi relativamente tranquilla, i toni tornano a infiammarsi nell'ottavo ordine del giorno: interpellanza sull'asilo nido. De Risio ripercorre la vicenda della variante al Piano regolatore della cui necessità assessorato e struttura tecnica si sono accorti a cose fatte, lavori persino affidati. "Ho scritto alla Regione e mi ha dato ragione" le parole del consigliere di minoranza. Ha infatti ricordato la singolare vicenda, definita "cantonata inverosimile" per il Comune.
Marraffino annuncia che spiegherà meglio la faccenda in un successivo ordine del giorno, che verterà proprio sulla variante al Prg. Ma non manca di indirizzare una bordata all'avversario di sempre: "Quell'asilo è per lei, che sicuramente ha bisogno di ricominciare da capo".
Segue la questione Pro Loco, dove a giudizio di De Risio (ed è l'ultima sua interpellanza) l'ingerenza della maggioranza è fin troppo evidente. Chiede di conoscere nei dettagli quanti soldi pubblici l'associazione culturale più legata all'amministrazione abbia avuto. La sindaca Simona Contucci gli replica che può vedersele da solo delibere e determine, sono pubblicate online o può richiederle agli uffici.
(foto da sinistra Claudio Spinozzi, Loredana Dragani, Fiorenza Del Borrello e Fabio De Risio)
Poi arrivano quattro ordini del giorno consecutivi con relatore l'assessore Claudio Spinozzi, trattandosi di conti, bilancio e ragioneria. Il vice sindaco snocciola l'elenco di numeri, spiega che a dispetto delle perdite a cinque zeri della Grim (l'ente regionale a partecipazione pubblica che distribuisce l'acqua), la quota del Comune è molto bassa. Gli scappa anche un "mi duole non poter essere più chiaro", riferendosi a qualche difficoltà comunicativa, numeri a parte, emersa specie nell'ultimo Consiglio. Chiude la quaterna con la soluzione di un problema di esproprio che si trascinava dal 2007, parla in piedi, il giaccone abbottonato fino al mento fa sembrare che la sala consiliare sia fredda. Gli spettatori potrebbero pensare che i soldi sono stati spesi per le luci dell'ultimo Natale di mandato, le elezioni alle porte, e si è tenuto spento il riscaldamento.
E arriva il quindicesimo ordine del giorno, il più atteso: variante al Piano regolatore per poter (ri) approvare il progetto per la nuova parte di asilo nido accanto all'ex terminal bus di viale Europa. Relaziona l'assessore all'Urbanistica Nicola Marraffino, secondo il quale "di errore tecnico non si tratta". Spiega che si è dovuto "rincorrere un percorso diverso dopo la lettera inviata da De Risio", ma che "nessuno dalla Regione" li avrebbe obbligati alla variante. In sintesi, anche in sottozona F2 si può costruire una scuola, quale un asilo nido è. In sintesi bis: non c'era bisogno della variante, ma viste le insistenze di De Risio l'abbiamo fatta.
La pensano in maniera diametralmente opposta non solo De Risio, ma anche gli altri due consiglieri di minoranza Nicola Palombo e Andrea Cardinali. Perché una variante del Piano regolatore se già andava bene? Per far contento De Risio che ha chiesto lumi alla Regione? Un qualcosa che secondo Palombo non regge, tanto che lui, come gli altri due colleghi oppositori, invita la maggioranza a ritirare la variante. Inoltre il nuovo asilo nido non rispetta né la cubatura prevista (32 per cento contro il 25 consentito in loco) né le distanze da altre costruzioni (almeno dieci metri). Un qualcosa di "urbanisticamente incompatibile" secondo Cardinali, "ritengo che il principio di legalità e trasparenza non è stato rispettato, bisognerebbe fermarsi".
(foto da sinistra Nicola Palombo e Andrea Cardinali)
La sindaca Contucci chiede alla dirigente dell'Ufficio tecnico comunale di intervenire e si scatena una battaglia procedurale. A incaponirsi è soprattutto Fabio De Risio che, sarà la stanchezza, si attacca a una parola del regolamento: sostiene che non è espressamente indicato che possa intervenire un funzionario comunale, se chiamato dai consiglieri. In verità si può, è già avvenuto altre volte, tant'è che alla fine l'ingegnere dice la sua e difende la procedura seguita.
Variante e progetto passano con i sette voti di maggioranza. Entro il 30 giugno 2026 il nuovo asilo dovrà essere finito. Fuor di polemiche politiche, il fatto incontrovertibile è un'approvazione ridondante: dapprima in giunta, con i lavori anche affidati, poi in Consiglio perché è servita una variante al Prg, la cui utilità è comparsa solo dopo la lettera di De Risio alla Regione Molise.
Finita la discussione più importante, vanno via Cardinali, De Risio e Palombo, per altri impegni pare. Alla presidente del Consiglio Cabiria Calgione scappa un "e certo!" a microfono aperto. Mancano cinque ordini del giorno, tutti a carattere minore, ma la loro discussione dura dieci minuti. A fine seduta la Calgione esprime il disappunto per la minoranza andata tutta via, avrebbe voluto estendere anche agli assenti gli auguri di buon Natale. Effettivamente, visto che mancava così poco, avrebbero potuto esserci.
Nella foto in alto i consiglieri di maggioranza mentre votano a favore della variante al Prg per l'asilo nido
Qui sotto Cabiria Calgione mentre esprime disappunto per la minoranza andata via prima della fine del Consiglio
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