Le telefonate della sindaca disturbano o no? Scenari in vista della sfiducia

Senza la firma di almeno uno degli ex di maggioranza sarebbero mancati i numeri alla mozione. Intanto il paese è diviso: certe attenzioni telefoniche sono normali? E chi non volesse subirle?

Rossano D'Antonio
16/07/2025
Attualità
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MONTENERO DI BISACCIA. "Non mi disturba affatto, mi dica", così faceva rispondere Carlo Verdone a uno dei suoi leggendari personaggi cinematografici. L'evidenza è che il cittadino chiamato dalla sindaca Simona Contucci la pensa diversamente. E dopo diciannove giorni continua a tenere banco nel locale dibattito politico – e non – la questione della chiamata indesiderata. Ieri la mozione di sfiducia da parte della minoranza allargata, in quanto hanno firmato anche i due ex di maggioranza, un fattore determinante, come si analizzerà fra poco. Prima occorre ripercorrere l'accaduto.
26 giugno 2025 ore 10:04 Luigi Vallillo commenta un post di richiamo a un articolo sulla pagina Facebook di Monteneronotizie. "Sono residente a Montenero da solo 7 mesi… ma ogni giorno c’è sempre qualcosa che non va. Quando sarà il momento di cambiare sindaco?". Questo il testo, il cui autore è poco o nulla conosciuto in paese, proviene dall'Inghilterra, dove ha lavorato nell'insegnamento.
27 giugno 2025 ore 10:39 al telefono di Vallillo arriva una chiamata da contatto non in memoria, l'avatar è inconfondibile (si tralascia la descrizione per ragioni di riservatezza), idem il numero, si tratta della sindaca Simona Contucci. La chiamata, via Whatsapp, dura due minuti e quarantatré secondi, consumo dati circa 1 megabyte. Fin qui i dati incontrovertibili, mentre sul contenuto della telefonata si ha solo la versione del cittadino chiamato, versione spiegata nel suo primo – e virale - video di protesta. 
27 giugno 2025 ore 15:44 Vallillo pubblica su Facebook un video, della durata di quattro minuti e cinquantatré secondi. Spiega che è stato chiamato dalla Contucci e riassume così il contenuto della telefonata: 
- "Sono il sindaco, non mi conosci, perché hai scritto quel post?"
- "Salve, sono Luigi".
- "Non è un piacere questa chiamata".
A quel punto comincia il braccio di ferro fra i due e il cittadino oggetto di interesse telefonico sindacale insiste per sapere come la Contucci abbia avuto il suo numero. Trovato online sarebbe stata la risposta e a quel punto Vallillo le avrebbe chiesto di spiegargli dove, magari inviando la schermata del sito. Se fin qui si tratta della versione di una delle parti, è certo che c'è un messaggio Whatsapp in cui la richiesta è messa per iscritto. Richiesta pare non esaudita. 
Da quel momento inizia la bagarre, intervengono i consiglieri di minoranza, che cercano di discuterne in Consiglio comunale il 30 giugno, ma la richiesta è negata dalla maggioranza. Intanto hanno annunciato la mozione di sfiducia, che arriverà giorni dopo e cioè ieri, 15 luglio 2025. Dopo un primo momento addirittura di incredulità, c'era chi non credeva fosse possibile, le opinioni si dividono: chi ritiene che il sindaco possa chiamare e rimproverare il singolo per un commento sgradito, chi vede un doppio abuso e cioè l'uso di un dato personale senza un reale motivo di necessità e la pressione di un potere su chi esprime una legittima opinione in uno Stato libero. Non bastasse, arrivano altre testimonianze di persone che hanno ricevuto simili attenzioni sindacali in passato, un qualcosa ripreso anche dai tre gruppi di minoranza nei loro interventi. Dal canto suo Vallillo non smette di protestare un giorno solo e scrive a chi può, dal presidente della Regione all'Autorità per i dati personali.
E la Contucci? Silenzio assoluto, non risponde né alle richieste su dove abbia reperito il numero di telefono, né sul contenuto. Questo da venti giorni ormai. Idem fanno i sei che la affiancano in maggioranza, probabilmente su indicazione della stessa loro leader.
La mozione di sfiducia arriva il 15 luglio 2025 e porta la firma di sei consiglieri comunali: Nicola Palombo, Giulia D'Antonio, Fabio De Risio, Gianluca Monturano, Tania Travaglini e Andrea Cardinali. Vale la pena di fare attenzione agli ultimi due nomi: sono ex assessori usciti dalla maggioranza, e litigando con la sindaca, nell'estate 2023. Un particolare è importante: senza almeno di uno sarebbero mancati i numeri per proporre la sfiducia. In un Consiglio comunale come quello di Montenero di Bisaccia occorrono infatti cinque firme, una in più dei consiglieri di minoranza eletti. Hanno firmato in due, a conferma di un rapporto che a un anno dalle nuove elezioni sembra definitivamente irrecuperabile con la loro ex sindaca.
E adesso? La presidente del Consiglio comunale Cabiria Calgione dovrà convocare la riunione non prima di dieci giorni dalla presentazione e non più tardi di trenta. In sintesi in una data compresa fra il 25 luglio e il 14 agosto. La mozione sarà spiegata da uno dei sei firmatari, seguiranno gli interventi, infine il voto. Questo dovrebbe essere scontato, sette contro sei, e pertanto la sfiducia non dovrebbe ottenere la maggioranza e non passare. A meno di scossoni imprevedibili. L'aspetto importante sarà tuttavia un altro: a quel punto la sindaca Contucci dovrà interrompere il silenzio sulla telefonata indesiderata, o dispotica per i detrattori. Darà la sua versione che, finora, non ha voluto dare, poiché avrebbe avuto tutti i mezzi, compresi i media locali, per farlo. Per altro tanto silenzio costituisce una rarità, poiché quando stuzzicata interviene a stretto giro di mail, social o telefono.
Alla fine rimarrà con ogni probabilità una questione aperta: la telefonata di un sindaco a un comune cittadino, specie dopo una critica da questi fatta, disturba o non disturba affatto, come nel caso del Raniero di verdoniana memoria? Chissà, ma certo si tratta di un dilemma inedito almeno nella storia montenerese. Il sindaco può telefonare a chiunque a suo piacimento, senza preoccuparsi dell'eventuale soggezione che può incutere la sua autorità? E se è così, come può "difendersi" chi da quella telefonata è disturbato, a differenza sempre di Raniero Cotti Borroni?
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