MONTENERO DI BISACCIA. Metà del Consiglio comunale si è seduto almeno una volta a dirigere una seduta: un altro record dell'attuale amministrazione comunale. Ed è stato battuto lunedì scorso, quando al primato è stata data la svolta decisiva, vale a dire ben quattro diverse persone ad alternarsi sulla poltrona centrale, quella con lo schienale più alto e di fattura migliore rispetto alle altre.
I Consigli choc e gli strascichi del rimaneggiamento in maggioranza producono anche questo. In sostanza finiscono le persone, quasi non si sa più a chi affidare un incarico, come a giorni accadrà con il presidente della Commissione statuto e regolamenti. Ma torniamo alla presidenza del Consiglio.
Dopo il rimpasto di inizio agosto, con la nota estromissione di due assessori a seguito dei veleni dovuti alle elezioni regionali, colui che ha ricoperto la carica è entrato in giunta. Si tratta di Nicola Marraffino, che pertanto ha dovuto lasciare il posto di presidente del Consiglio comunale. Il regolamento è abbastanza chiaro: in questo caso va eletto al più presto il successore e a dirigere,nel frattempo, è il vice. Il quale è Gianluca Monturano, consigliere di minoranza non esattamente ben visto dalla squadra guidata dalla sindaca Simona Contucci. Tant'è che sotto la sua provvisoria reggenza è successo di tutto in Consiglio comunale a Montenero, con la nota seduta choc dell'11 agosto destinata a rimanere alla storia.
E quindi sono due, anzi tre finora ad essersi alternati su quella poltrona. La sindaca al momento dell'insediamento nel 2020, Marraffino qualche minuto dopo (il tempo di fare le elezioni), Monturano dopo le dimissioni con ingresso in giunta del titolare.
Foto: Nicola Marraffino e Simona Contucci durante il primo Consiglio comunale nel settembre 2020
Fin qui niente di particolarmente anomalo, ma le cose cambiano durante l'ultima seduta, il 4 settembre. Perché inizia a presiedere il vice Monturano, ma siccome deve tenere un discorso deve lasciare il posto a qualcun altro. Il regolamento prevede che si proceda, in assenza di presidente e vice, in ordine di preferenze prese alle elezioni, il cosiddetto consigliere anziano.
Foto: Gianluca Monturano assume la presidenza accanto alla sindaca Simona Contucci
Accanto alla sindaca prende posto Tania Travaglini, per paradosso "consigliere anziano" pur essendo la più giovane del consesso. Particolare non di poco conto è che le due sono in rotta da un po', essendo la Travaglini uno dei due assessori silurati nel famoso rimpasto post regionali. L'avvicendamento fra la ex assessora e Monturano avviene due volte, perché quest'ultimo lascia ancora la presidenza quando abbandona l'aula assieme agli altri tre di minoranza. Siccome lasciano anche Tania Travaglini e Andrea Cardinali, i due ex di maggioranza, la presidenza passa ancora di mano, previa sospensione di seduta.
Foto: Simona Contucci e Tania Travaglini mentre sta per assumere la presidenza
I lavori riprendono dopo una decina di minuti e sulla poltrona centrale siede Loredana Dragani. Perché lei? Perché in un Consiglio comunale così decimato è diventato consigliere anziano la quinta eletta a suo tempo, vale a dire alle comunali del 2020. Mancano infatti Tania Travaglini (primo posto) Andrea Cardinali (secondo), Nicola Palombo (terzo) e Monturano (quarto, ma che è già vice), tutti usciti dall'aula nel celebre abbandono.
Nel pubblico qualcuno commenta che a momenti devono chiedere a qualcuno fra i presenti di andarsi a sedere lì. Tra l'altro, molti spettatori sono andati via insieme alla minoranza e ai due dissidenti: con buona pace di Fabio De Risio che è convinto del contrario, al pubblico interessa più che altro la rissa. Venuta meno la possibilità, mancando metà degli attori, viene meno anche lo "spettacolo".
Foto: il passaggio di consegne fra Loredana Dragani e Cabiria Calgione
Nel frattempo però arriva, dopo una gestazione abbastanza travagliata, l'elezione del nuovo presidente del Consiglio. È Cabiria Calgione, alla quale la volta precedente non sono bastati i sette voti attualmente in possesso della maggioranza mutilata di due elementi. In seconda battuta, con l'ammissione implicita di aver sbagliato tutto nel contestare il precedente Consiglio, non serve più il quorum maggiorato. La Dragani si alza e la Calgione assume la presidenza nei successivi due soli ordini del giorno che è possibile discutere e votare. Quattro persone in una sola seduta.
Ma che diventano sei se si considera da inizio mandato. A lungo o solo per pochi minuti, si è seduta sulla poltrona centrale, quella più bella con lo schienale alto e i braccioli stile presidenziale, praticamente metà degli eletti. Probabilmente non è mai accaduto, nemmeno quando le maggioranze erano a geometria variabile e potevano cambiare, insieme al sindaco, durante il mandato.
Un altro record dell'attuale amministrazione comunale. Non necessariamente positivo.
Temi correlati:
Quale futuro per la maggioranza dopo Consigli e note choc? (06/09/2023)
La maggioranza invischiata nella nota che essa stessa ha scritto (05/09/2023)
Stavolta se ne va la minoranza e arriva l'ammissione che era tutto regolare l'altra volta (04/09/2023)