MONTENERO DI BISACCIA. Una volta ciascuno non fa male a nessuno, ma certo lo spettacolo va avanti nel teatrino politico montenerese. Stasera ad abbandonare l'aula sono stati i consiglieri di minoranza ma, attenzione, a dar loro man forte due ex di maggioranza. Subito dopo una scena surreale almeno quanto quella osservata l'ultima volta, con la differenza che le facce erano da funerale, almeno all'inizio. E si sono alternate alla poltrona centrale riservata alla presidenza quattro persone diverse. È successo tutto qualche ora fa nella sala consiliare.
Il Consiglio tanto atteso, quello che arrivava dopo la riunione choc dell'11 agosto, è iniziato alle 18:40. A presiederlo di nuovo il vice Gianluca Monturano, poiché si doveva ancora eleggere il nuovo reggente dopo che Nicola Marraffino è diventato assessore. Monturano, però, ha lasciato subito il posto a Tania Travaglini, per paradosso consigliera anziana anche se è la più giovane, poiché l'anzianità si riferisce al numero di voti, non all'età . Il consigliere di minoranza è partito con una lunga disamina di quanto accaduto l'ultima volta, con l'abbandono della maggioranza dopo la mancata elezione del nuovo presidente del Consiglio. Poi le polemiche sulla nota, sul quorum funzionale e infine l'annuncio choc: ce ne andiamo.
A motivare l'abbandono dell'aula l'interpretazione del regolamento della maggioranza, secondo la quale se un ordine del giorno richiede una maggioranza rafforzata tutti gli altri argomenti della seduta hanno la stessa necessità . Al centro delle polemiche una nota inviata all'indomani dello scorso Consiglio, nella quale sei di maggioranza paventavano addirittura elementi di illiceità nella passata riunione. Un'interpretazione che, ha specificato Monturano, lui non condivide, ma se la pensano così gli avversari, allora era il caso di lasciare la seduta. Subito dopo anche il collega di minoranza Fabio De Risio ha spiegato di ritenere sbagliata quell'interpretazione, facendo intendere di voler mettere alla prova gli avversari: una volta rimasti in sette che fate? Approvate lo stesso e andate contro quanto voi stessi avete sostenuto e scritto?
Alla presidenza è tornato Monturano, su quella sedia iniziava il via vai, mentre interveniva l'ex vice sindaco Andrea Cardinali. A nome suo e di Tania Travagli ha annunciato di aderire alla proposta di abbandonare l'aula, non prima di aver invitato gli ex alleati di maggioranza "a pesare le parole". Il riferimento era al passato Consiglio comunale, dove la permanenza sua e della Travaglini ha permesso il mantenimento del numero legale e la continuazione della seduta.
A quel punto nella maggioranza è stato evidente il disappunto: vanno via tutti? È intervenuto anche l'altro consigliere di minoranza Nicola Palombo, notoriamente più moderato e spesso indicato dalla sindaca Simona Contucci come uno con cui riesce a dialogare. Invece anche lui si è detto favorevole all'abbandono, definendo ciò come un dovere politico, dal momento che stavano andando via non solo due di minoranza, ma anche l'ex vice sindaco e l'ex assessora.
Simona Contucci ha provato a riallacciare un dialogo, dicendo che lei e il resto della maggioranza erano pronti a votare la modifica allo Statuto. Questo, d'altronde, l'ordine del giorno che richiedendo un quorum maggiorato metteva la maggioranza nella difficile condizione di fare i conti con quanto sostenuto nei giorni scorsi: se un solo punto richiede una super maggioranza, vale anche per tutti gli altri.
Un'apertura, con implicita l'ammissione che il numero legale la volta scorsa in fondo c'era, che però non ha sortito l'effetto sperato. Si sono alzati in sequenza De Risio, Monturano, un paio di minuti e sono andati via anche Cardinali, Palombo, Giulia D'Antonio e la Travaglini. Nella sala consiliare è calato il gelo, persino il numeroso pubblico (capita sempre quando si prevede maretta) non rumoreggiava troppo. La seduta è stata sospesa. Facce giù di tono, lunghe consultazioni col segretario comunale. Alla fine hanno scoperto che il numero legale c'era e, pertanto, c'era anche l'altra volta. La nota che parlava di eventuale illiceità , condotta irregolare di chi era rimasto a continuare il Consiglio, tutto un buco nell'acqua.
Alla ripresa dei lavori i consiglieri rimasti, i sette che compongono ormai la nuova maggioranza emersa dai litigi post elezioni regionali, non occupavano nemmeno tutti i posti del lato più lungo del tavolo. A presiedere Loredana Dragani, si è detto che si sono alternati parecchi in quella poltrona stasera.
Dei dodici originari sono rimasti soltanto due ordini del giorno: elezione del presidente del Consiglio e la ratifica di una delibera di giunta. Alla presidenza è andata come previsto Cabiria Calgione, con voto unanime, stavolta sono bastati i sette della maggioranza, essendo in seconda votazione. Ma questo ha significato per la maggioranza ammettere, per la seconda volta in pochi minuti, che anche la scorsa seduta era valida, in barba alla nota che tanto ha fatto infuriare consiglieri di minoranza ed ex di maggioranza.
Foto: Loredana Dragani cede il posto a Cabiria Calgione appena eletta
È intervenuta la sindaca Contucci per stigmatizzare il comportamento di quanti sono andati via. "Mi sa tanto di pretesto" le sue parole, per poi dire che lei non si è sottratta al confronto, a differenza dei suoi avversari, che "hanno preferito scappare".
In chiusura, sempre col voto unanime dei sette, è passata la ratifica di una variazione di bilancio. Un milione e mezzo di euro per il rifacimento di via D'Annunzio, la via davanti alle grotte del Presepe vivente. Anche il neo vice sindaco Claudio Spinozzi ha voluto dire la sua sull'ennesima e turbolenta seduta di Consiglio comunale".
Già , ancora una riunione spettacolo, una maggioranza risicata che quando tre di essa hanno dovuto fare da scrutatori non c'era rimasto quasi nessuno sui banchi.
Lo spettacolo va avanti, anche l'amministrazione azzoppata com'è. Per quanto ancora si vedrà . A fine Consiglio l'occasione per chiedere una dichiarazione ai diversi esponenti, per le quali si rimanda al video proposto qui sotto.
Alcuni momenti dell'abbandono dell'aula, nella foto in alto Gianluca Monturano mentre annuncia l'abbandono