MONTENERO DI BISACCIA. Approda nelle istituzioni la discussione della crisi che affligge la maggioranza. O almeno, è quanto tentano i due consiglieri di minoranza Gianluca Monturano e Fabio De Risio, che in vista della riunione di capigruppo di dopo domani hanno protocollato sette fra interpellanze e mozioni. In quella sede si convocherà con ogni probabilità il prossimo Consiglio comunale, che arriverà più o meno a due mesi dall'ultimo.
Fra i diversi argomenti trattati nelle varie interpellanze dai due consiglieri del gruppo Montenero che rinasce, spiccano sicuramente i tre riguardanti la crisi amministrativa. In particolare le interpellanze sono rivolte agli assessori Andrea Cardinali e Tania Travaglini, oltre che alla sindaca Simona Contucci. In altre parole, una ciascuno, non basterà una sola risposta per tutti, formulata magari da uno solo, dalla sindaca per esempio: dovranno rispondere tutti e tre, uno per volta.
E i quesiti sembra che siano gli stessi, a parte qualche dettaglio, per tutti e tre. Vale a dire: la decisione di candidare due esponenti di maggioranza alle regionali è stata una scelta condivisa? Ci si aspettava il sostegno degli altri consiglieri e in particolare della sindaca? La doppia candidatura, nella maggioranza (la Travaglini e Fiorenza Del Borrello), com'è stata presa? Ma soprattutto, e qui la domanda cambia a seconda del destinatario: "se conosce i motivi per i quali i membri della maggioranza, ad esclusione dell’assessore Cardinali, non l’hanno sostenuta"; oppure: “come mai non ha sostenuto la candidatura regionale del suo assessore Tania Travaglini?”
E sarà più che insolito discutere di simili ordini del giorno (come si fa a stabilire con certezza se un sindaco ha sostenuto o meno la sua assessora?), ma è anche vero che in siffatta sede istituzionale non basterà dire che va tutto bene. Oppure, come nel celebre video al paese della Contucci, che ha ricordato i grandi nelle grandi occasioni, parlare genericamente di falsità e polverone che (spera) si starebbe posando a terra.
Detto meglio, se la sindaca Contucci negherà che vi sia crisi in maggioranza e che il colpo di grazia sia arrivato dopo le regionali, cosa diranno gli assessori Cardinali e Travaglini, a loro volta obbligati a rispondere alle due interpellanze loro destinate? Negheranno anche loro? Se sì, come? Con quali parole? Diranno che in giunta hanno continuato a votare a favore e che questo basta a confermare la loro fedeltà alla maggioranza?
Se tutti e tre dovessero negare, in sintesi, equivarrebbe ad affermare che da settimane (e anche più) si diffondono notizie infondate. Ma non è così e lo sanno tutti e tre. Lo sanno tutti, lo sa chi ha visto la maggioranza riunirsi in municipio senza i due "dissidenti". Lo sa chi li ha visti riunirsi di nuovo, in maniera ancora meno formale e non più in municipio, sempre senza i due "dissidenti".
Ne consegue che le interpellanze di De Risio e Monturano provano a conficcare il coltello nella piaga, usando la più istituzionale delle sedi. Con quali risultati si vedrà, certo in passato altri esponenti avrebbero già tenuto comizi e arringato la folla, affisso manifesti, per una politica d'altri tempi ma che, ieri come oggi, interessa soprattutto quando nel Palazzo si litiga.
Finora del litigio non c'è stata nessuna manifestazione ufficiale, nessun atto, comunicato o voto contrario. Ci sono stati soprattutto articoli su Monteneronotizie, ma anche una marea di indiscrezioni, frasi a mezza bocca, mezze ammissioni (in privato) che si sta valutando cosa fare, se in sostanza azzerare la giunta o no. Detto in maniera diversa, se impallinare Andrea Cardinali e Tania Travaglini, col conseguente e matematicamente certo loro voto contrario in Consiglio da quel momento in poi. E allora si è vociferato di un soccorso dagli altri due consiglieri di minoranza Nicola Palombo e Giulia D'Antonio, i quali però restano a guardare e ostentano indifferenza. L'impressione è che sia la maggioranza a corteggiare e sperare in un soccorso rosso scolorito. L'Opa, o offerta pubblica di inciucio che non si sa quante possibilità di successo abbia.
Adesso arrivano le interpellanze e con esse l'obbligo di discuterne in assise, sia pur usando frasi di circostanza e un politichese che forse riusciva meglio ad esponenti più rodati della Montenero che fu. Si ascolterà ancora, come nel lontano 1991, che la minoranza (o meglio solo metà di essa) vuole incunearsi nella maggioranza per spaccarla, approfittando di un travaglio interno a essa?
Se così fosse, oggi come allora, non farebbe altro che svolgere il suo compito naturale, quello che ci si aspetta: approfittare del travaglio altrui, appunto, specie se come spesso succede quel travaglio se l'è generato la maggioranza da sola e non può incolpare nessun altro se non se stessa.
Nella foto da sinistra Gianluca Monturano e Fabio De Risio
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