Il cartello dimenticato è diventato parte del cimitero

Affisso oltre dieci anni fa, ormai illeggibile, riguardava i lavori di ampliamento

Rossano D'Antonio
20/11/2021
Cronaca
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MONTENERO DI BISACCIA. Sarà che al cimitero un articolo tira l'altro, con questo si è al quarto in pochi giorni. E stavolta tocca a qualcosa che, in tutta evidenza, deve aver anch'esso trovato definitiva dimora lì. Si tratta di un cartello di cantiere largo oltre due metri e completamente sbiancato dal sole, riguarda infatti i lavori di ampliamento del cimitero fatti a suo tempo. E' affisso subito a sinistra del santuario, accanto al primo e più ampio dei tre ingressi. Per risalire a quanto tempo fa sia stato piazzato non è stato necessario ricorrere a una qualche datazione radiometrica (sempre che funzioni per la plastica), ma ingrandire la fotografia sì. Questo perché dal vivo, a causa dei riflessi della luce naturale, è paradossalmente più difficile leggere i dati, tanto è scolorito. Ingrandendo l'immagine sul computer si scopre pertanto che la delibera di giunta, che dava il via definitivo al progetto, risale al 17 aprile 2009. Si presume che i lavori siano iniziati poco dopo e, d'altra parte, quella sezione di cimitero a suo tempo realizzata è già usata da quasi dieci anni. Tant'è che nel frattempo è stato progettato e in parte realizzato ancora un altro ampliamento, come tocca fare in genere alle amministrazioni comunali ogni un decennio circa.
E' evidente che non è stato tolto dopo la fine dei lavori, nel frattempo è diventato illeggibile a causa del naturale scolorimento e, d'altronde, è difficile che l'azienda che lo stampò pensasse a una durata del genere. Adesso si presenta completamente bianco, tendente a una leggera tonalità di avorio causa ingiallimento del materiale plastico causato dai raggi solari. E' fissato con dieci tasselli, quattro per ciascuno dei lati verticali, uno per quelli orizzontali, e per svitarli è ragionevole prevedere che occorrerà tagliare con smerigliatrice angolare e disco per metallo da 115x1 la testa delle viti. Dopo dodici anni di onorato servizio sono infatti arrugginite. Tuttavia, prima di ricorrere a un metodo così drastico, sarà il caso di provare con un giravite adatto, con impronta phillips o torx, secondo necessità.
Ma perché in un posto piuttosto frequentato e così ben visibile è rimasto tanto a lungo quel cartello, per altro così grande? Una possibile risposta è che in tanti anni sia diventato parte dell'arredo urbano del cimitero, un tutt'uno col muro, tant'è che anche chi scrive questo articolo se n'è accorto solo dopo la segnalazione di un lettore, qualche giorno fa. A questo punto l'amministrazione comunale potrebbe trovarsi a scegliere se lasciarlo (tesi della parte di arredo urbano) oppure rimuoverlo. In questa seconda ipotesi è prevedibile che rimarrà l'impronta di due metri e mezzo per uno e mezzo chissà quanti anni ancora, dieci forse, come a ricordare un lavoro commissionato dalla giunta in carica cinque legislature prima.
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