MONTENERO DI BISACCIA. Per taluni sembrerà l'ennesima ingerenza delle istituzioni nella vita quotidiana, specie per chi fa proprio il pensiero di Thoreau: il governo migliore è quello che governa meno. Con l'insolito freddo di questo ottobre più di qualcuno avrà scoperto che non si possono (o non si potrebbero) accendere i riscaldamenti a proprio piacimento, tant'è che la sindaca Simona Contucci ieri ha emanato un'ordinanza ad hoc.
Ma davvero il sindaco ha anche il potere di indicare quando e come accendere i riscaldamenti nelle case private? Può dire ai cittadini "vi è concesso in via eccezionale di accendere i termosifoni senza aspettare il primo novembre, ma potete farlo per massimo sette ore al giorno, comprese tra le 5 del mattino e le 23 di sera"?
In realtà il sindaco può solo anticipare o ritardare il periodo di uso in circostanze particolari, come può essere l'insolito freddo di questo ottobre. Al massimo si può accreditare alla sindaca di Montenero l'aver aggiunto di limitare l'accensione alle ore più fredde, forse per dispensare un consiglio di buon senso ai propri amministrati.
Mentre a intervenire anche nelle case private per intimare come usare i riscaldamenti è lo Stato attraverso un Decreto del presidente della Repubblica, il 74/2013. Vale la pena di fare attenzione alla data: aprile 2013, nel pieno di una crisi economica planetaria, con uno stallo politico che non portava alla formazione di un Governo dopo le elezioni di febbraio, con l'antipolitica che montava da ogni dove. Per i maligni il momento ideale per intaccare qualche libertà, approfittando come in altre occasioni delle situazioni di emergenza. Chissà, ma certo è che il Decreto 74/2013 effettivamente indica come usare i termosifoni. Massimo 18 gradi nelle industrie e botteghe artigiane, 20 negli altri edifici, un certo numero di ore giornaliere di uso a seconda della zona di riferimento e, dulcis in fundo, impone di spegnere il termostato dalle 23 alle 5 del mattino. Chissà che dalle parti del Quirinale nessuno abbia considerato che gli impianti a bassa temperatura, sotto il pavimento o con elementi radianti, ormai diffusi ovunque in Italia, è più dispendioso spegnerli che lasciarli accesi. Detto altrimenti, gli odierni termostati sono capaci di agire nel modo più efficiente ed economico senza direttive "dall'alto", si tratti del Quirinale o del Municipio. E infine: davvero i cittadini hanno bisogno di qualcuno che li imbecchi anche su come usare i riscaldamenti in casa propria? Per fortuna nel Decreto non si arriva a indicare come controllare anche i "trasgressori" che accendessero i termosifoni fuori orario.