Riceviamo e pubblichiamo da Federico D'Aulerio, segretario dell'Asd Calcio Montenero:
Scrivo queste righe a titolo personale, togliendomi per un attimo la “giacca” da segretario e membro del direttivo dell'ASD Calcio Montenero, per fare una riflessione da semplice appassionato, senza entrare nelle dinamiche politiche di maggioranza o opposizione.
Ho letto del dibattito in consiglio tra l'assessore Spinozzi e il consigliere De Risio e il mio rammarico più grande rimane il fatto nudo e crudo: quest'anno non siamo riusciti a fare le categorie Giovanissimi e Allievi.
Non nascondiamoci dietro un dito: è stata un'annata particolare. Venivamo da un'estate turbolenta, fatta di nuovi assetti societari e di qualche addio improvviso che ha lasciato l'amaro in bocca, creando un clima di disorientamento che non ha aiutato.
Ma, al di là di queste difficoltà interne, la realtà è che ci siamo scontrati con la mancanza di numeri.
Ci abbiamo provato in tutti i modi, fino all'ultimo, per non lasciare nessuno a piedi. Mister Di Nunzio, ad esempio, ha spinto tantissimo per provare a formare almeno una squadra Allievi di Calcio a 5, ma purtroppo neanche lì c'è stata la risposta necessaria: i ragazzi hanno risposto picche.
Dispiace, e tanto. Dispiace vedere ragazzi costretti ad andare fuori. Penso proprio al figlio di Fabio, Pietro De Risio, legatissimo alla maglia del Montenero, che oggi gioca a Campobasso; ma penso anche ai tanti altri ragazzi che si sono spostati su San Salvo o Vasto. Avrebbero potuto giocare tranquillamente qui, a casa loro, e invece siamo costretti a vederli "emigrare".
Però dobbiamo essere onesti fino in fondo: finché in questo ambiente si guarderà alla scuola calcio con la calcolatrice in mano, pensando a "fare cassa" invece che a fare inclusione, sarà difficile invertire la rotta. I giovani non sono clienti su cui lucrare, sono un patrimonio da tutelare.
La mia idea, senza voler fare voli pindarici, è molto pratica.
So bene che qualcuno potrebbe dire: "Se ci tieni tanto, falla tu la scuola calcio gratis".
Chi è del mestiere sa che non è così semplice: ci sono costi vivi che non si possono cancellare (assicurazioni, iscrizioni ai campionati, mister, trasferte). L'ASD da sola non può accollarsi tutto, i conti non tornerebbero e chiuderemmo domani.
Però la sfida è proprio questa: cercare di coprire questi costi fissi attraverso un lavoro serio con gli sponsor e il tessuto imprenditoriale locale. Se copriamo le spese vive, possiamo abbattere drasticamente le quote per le famiglie, fino ad arrivare all'obiettivo vero: la Scuola Calcio gratuita.
Non è un sogno irrealizzabile, è una questione di volontà. Togliamo l'aspetto del profitto dal tavolo e vi garantisco che l'entusiasmo tornerà. Facciamo in modo che i nostri ragazzi restino qui, a giocare per il loro paese, invece di scappare altrove.
Con affetto e stima,
Federico D’Aulerio.

