MONTENERO DI BISACCIA. Antonio Grimaldi ha cominciato a quattro anni a praticare karate e da qualche giorno lo ha "esportato" anche nel paese che dal 2020 è diventato il suo. I corsi sono iniziati a fine gennaio e si tengono nella palestra della scuola Primaria, in centro. Quella che segue è un'intervista all'atleta e istruttore di una delle più famose arti marziali, che Grimaldi ha insegnato per dieci anni nelle scuole Elementari di Caivano (Na), dove togliere i bambini dalla strada è una priorità ben più che a Montenero. Ora porta qui la sua esperienza, forte di una cintura nera terzo Dan, in uno sport diventato anche olimpico e che forse è in parte ancora sconosciuto.
Proviamo a spiegare cos'è il karate a chi non sa cos'è, anzi a uno che ha visto solo i film di Bruce Lee.
"Il karate è riconosciuto a livello medico per i bambini proprio nell'età evolutiva a partire dai quattro anni come sport 'completo', atto a insegnare le capacità coordinative e condizionali fondamentali per la crescita sana della struttura ossea e muscolare. Il karate s'insegna tramite il gioco, al fine di poterlo coinvolgere a pieno nell'apprendimento di nozioni teoriche e pratiche. Ciò che insegnano le arti marziali sono prima di tutto educazione e rispetto, il maestro deve e dovrà essere per tutto il loro proseguo sportivo come un esempio da seguire. Stiamo attraversando un'era dove il bullismo e il femminicidio la fanno da padrone purtroppo, e il mio impegno è di far crescere i bambini di oggi con una sana concezione della vita, dove attraverso la pratica del karate valorizziamo il rispetto per il prossimo, rispetto per le donne, autostima, sicurezza in se stessi. Praticare il karate sviluppa anche la concentrazione e le capacità intellettive, perché il bambino è in continuo apprendimento. E tutto questo bagaglio di valori e di sana disciplina è indossato sotto un'unica forma, il karategi, l'abito con cui si si pratica il karate. Ah, cosa fondamentale – conclude Antonio Grimaldi -, il karate insegna a difendersi, c'è il controllo della tecnica, non c'è contatto ma solo tecniche portate alla massima velocità e con il massimo controllo senza mai colpire".
Hai parlato di giovani e bambini, ma gli adulti? Si può cominciare anche da grandi?
"Certo, non c'è limite di età , tutti lo possono imparare perché fa bene soprattutto alla mente e perché ti aiuta a vivere meglio e ad affrontare la vita di tutti i giorni con il carisma giusto. Ovviamente il discorso muscolo-scheletrico è fondamentale, perché per costruire un atleta agonista e portarlo a competizioni nazionali ed internazionali, o addirittura Olimpiadi, è importante partire dai quattro-cinque anni, perché ci sono abilità e strutture muscolari da formare necessariamente a partire dall'età evolutiva. Ma ciò non significa che un adulto non possa imparare nozioni importanti di sport atte a migliorare lo stile di vita".
A Montenero la tua dovrebbe essere la prima palestra di karate. Nei primi anni Ottanta i ragazzi che frequentavano la prima palestra di judo dovevano vedersela con i pregiudizi che associavano quello sport alla violenza, cosa assolutamente sbagliata. C'è ancora un po' di pregiudizio? Chi pratica karate è visto con un po' di timore a Montenero come altrove?
"Siamo noi tecnici di queste discipline a dover migliorare la sensibilità e i pregiudizi verso questi sport, purtroppo il mondo della tv è rimasto dietro rispetto allo sviluppo delle arti marziali, entrate in campo medico ormai da venticinque anni, e grazie a tanti medici dello sport stiamo avendo i meriti giusti, come detto prima, parliamo di 'sport completi'. La delinquenza e il bullismo di oggi non vanno combattuti con altrettanta violenza – prosegue Antonio Grimaldi -, ma con eleganza e intelligenza nel trasmettere ai bambini l'approccio allo sport fin da piccoli. Noi maestri siamo per loro degli esempi da seguire, non potranno fare altro che imitarci, perché a quelle età i bambini imitano, e noi 'grandi' dobbiamo essere responsabili del loro avvenire. I pregiudizi si abbattono con la conoscenza".
A corsi sono appena iniziati, come ti sembra la risposta di Montenero a quella che qui è una novità ?
"Ero convinto che ci avrei messo tanto tempo a trasmettere ciò che volevo. Invece mi sono dovuto ricredere e vorrei ringraziare il sindaco Simona Contucci e la dirigente scolastica Ettorina Tribò, per aver accettato la mia richiesta di entrare nelle scuole Elementari. Durante le ore curricolari, con il progetto Coni 'Sport a scuola', ho iniziato a fare la mia attività di gioco-karate nelle ore di educazione fisica, dando così ampia visione ai bambini del mio messaggio sportivo avendo subito una grande risposta dei genitori che, contenti dei loro figli al ritorno a casa, sono subito partiti con le iscrizioni".