Partecipa a Montenero Notizie

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Le ere amministrative di Montenero

Dai centristi ai conservatori odierni, passando per i progressisti: mezzo secolo di geometrie politiche variabili

Condividi su:

MONTENERO DI BISACCIA. Quanto dura un'era amministrativa nel centro bassomolisano? Ogni quanti anni in municipio cambiano le geometrie della maggioranza? E ancora: sulla scorta dei dati che ci si accinge ad analizzare si possono azzardare ipotesi, inevitabilmente fantasiose, su quanto ancora continuerà l'egemonia dello schieramento politico da dieci anni alla guida del paese?
Se il passato non si analizza con i se, figurarsi il futuro; ciò che segue è pertanto un'analisi senza pretese. In ogni caso un'occasione di ripasso, sia pur all'ingrosso, della storia recente montenerese.
Per era amministrativa si intende un periodo nel quale sindaci e in generale le maggioranze sono stati espressione principalmente di una parte politica ben delineata e per più legislature.

L'ERA CENTRISTA. Ebbe inizio nel 1966, quando il Consiglio comunale elesse sindaco Almerindo Sabatino (l'elezione diretta sarebbe arrivata anni dopo). Giovane esponente democristiano, succedeva a Giuseppe Di Pinto, di sinistra, al termine di un periodo breve (si era votato solo un anno prima) ma molto vivace, culminato con le dimissioni del sindaco e il cambio solo parziale di maggioranza. Infatti furono quattro anni non proprio facilissimi, qualche consigliere parlò di votazioni trasversali, con la Democrazia aiutata in alcune occasioni persino dai comunisti. Il predominio centrista, tuttavia, era cominciato e sarebbe proseguito negli anni, dovendo però fare ricorso molto spesso, se non quasi sempre, ad appoggi dalla sinistra. A Sabatino seguì Antonino Vitulli (1970), a capo di una lista civica moderata. Poi fu la volta di Luciantonio Sacchetti (1975) e con lui lo scudo crociato della Dc tornava a occupare lo scranno più in alto. Di nuovo Democrazia cristiana con Armando Benedetto (1980) e il suo mandato fu l'unico in cui le forze centriste non ebbero bisogno di stampelle più o meno rosse. Era il canto del cigno della Balena bianca.
Infatti solo un anno dopo la Dc si scisse e, nel corso della calda estate, ebbe inizio una nuova era amministrativa. Quella centrista, pertanto, era durata diciannove anni.

L'ERA DEL CENTROSINISTRA. Come accennato, la Dc arrivò spaccata alle elezioni comunali del 1985. Ci volle buona parte dell'estate, ma alla fine sindaco e maggioranza si palesarono ai cittadini, ma con la sorpresa: alla guida di Montenero c'era uno del Partito comunista italiano. All'epoca era un giovane poco o per nulla conosciuto, politicamente. Si chiamava Nicola D'Ascanio. Iniziava un periodo a trazione di sinistra con importanti innesti dal centro che, fatte salve due brevi interruzioni, sarebbe durato molto a lungo. Dopo D'Ascanio furono sindaci di sinistra Michele Cistullo (1995) e Sandro Panicciari (1997), mentre bisognò aspettare il 2000 per rivedere un centrista sedere al terzo piano del palazzo comunale. Giuseppe D'Ascenzo, a capo di liste civiche di centrosinistra, fece il sindaco per dieci anni filati. Non era mai accaduto, nemmeno tornando indietro fino all'unità d'Italia che una sola persona sola restasse così a lungo al comando.
Il cigno stava però intonando di nuovo il suo ultimo canto, che si vuole sia il più bello: quando il predominio progressista sembrava fenomeno acquisito quasi nel DNA dei monteneresi, finiva anche l'era del centrosinistra. Era durata venticinque anni.

L'ERA DEL CENTRODESTRA. Che alle elezioni del 2010 si sarebbe visto di tutto era stato imprevedibile fino a qualche anno prima. Poi accadde l'impossibile e, alla fine, a spuntarla fu Nicola Travaglini, reduce da dieci anni di opposizione in Consiglio, grazie a un'alleanza con parte degli avversari. Come spesso accade, come in fondo cinque lustri prima per D'Ascanio, fu la frattura insanabile di uno schieramento troppo sicuro di sé a rovesciare il banco. Anche Travaglini, come il suo predecessore, fece il sindaco dieci anni filati, anche con qualche mese extra perché le elezioni nel 2020 si tennero in autunno a causa della pandemia di Covid.
Arriviamo così all'attuale maggioranza consiliare, guidata da Simona Contucci. Anche se la sua storia personale proviene da tutt'altro ambiente politico, è opinione diffusa e corroborata dai voti che rappresenti l'elettorato moderato e conservatore. L'era del centrodestra perdura così da undici anni e, passando dalla storia conosciuta alle ipotesi, ci si può chiedere quanto durerà ancora. E' ragionevole supporre che la Contucci vincerà anche nel 2025, sempre che non accada l'impossibile, come insegnano il 1985 e il 2010. In tal caso l'era del centrodestra arriverebbe a vent'anni e avrebbe bisogno di durare ancora una legislatura, con un altro sindaco perché il terzo mandato non è possibile, per eguagliare il record del centrosinistra.

Condividi su:

Seguici su Facebook