MONTENERO DI BISACCIA. Si guardano con sospetto, ma nessuna fazione esclude una qualche alleanza ritenuta improbabile fino a non molto tempo fa. Su tutte la maggioranza in carica, che pare gettare ami da una parte e dall'altra. Sempre che non vi siano scossoni in sede regionale al momento difficili da prevedere.
Si cominciano a scaldare i motori nella politica locale in vista delle elezioni amministrative del 2026. Si voterà quasi certamente in primavera, pertanto con alcuni mesi di proroga rispetto alla naturale scadenza del mandato, vale a dire settembre 2025. Cinque anni fa andò così perché a causa della pandemia il voto slittò in autunno.
Pertanto, quando manca poco meno di un anno al voto, si cominciano ad inseguire le varie ipotesi, spesso intrecciandosi, qualche volta arrivando a concepire improbabili ma non impossibili inciuci. Tutti sospettano degli avversari e, non bastasse, circolano voci di cene amichevoli fra nemici politici storici. Difficile capire se messe in giro ad arte oppure se siano l'effetto collaterale delle paure che si insinuano nella maggioranza. Ed ecco il quadro quando manca un anno alle elezioni e quando, presumibilmente dopo l'estate, si comincerà davvero ad abbozzare le liste.
Occorre partire dalla constatazione che gli schieramenti sono per sommi capi tre: centrosinistra (i due gruppi di minoranza), maggioranza (guidata dalla sindaca Simona Contucci), centrodestra (facente capo all'ex sindaco Nicola Travaglini). In realtà anche la maggioranza della Contucci si dichiara di centrodestra, nonostante la spaccatura avvenuta nell'estate 2023, in occasione delle elezioni regionali. E le cose non sembrano andare meglio nello scacchiere progressista, dove sebbene ci siano meno frizioni che in passato, le componenti pd e cinquestelle si guardano ancora con diffidenza.
Ognuno dei tre principali soggetti politici sospetta che gli altri due possano allearsi. Di conseguenza i travagliniani pensano che possano mettersi insieme sinistra e contucciani, questi ultimi che possano al contrario farlo gli altri, infine i progressisti-cinquestelle che alla fine gli avversari risolvano il conflitto e tornino alla formazione che vinse le elezioni nel 2020.
Diverse le considerazioni partendo da questo confuso stato dei sospetti. La prima è che la maggioranza di Simona Contucci ha già , realmente, ammiccato a sinistra (soccorso rosso) almeno dal 2022, ma non riuscendo a convincere nessuno di centrosinistra a passare alla sua corte. Ma è indiscrezione più recente che dalla maggioranza abbiano tentato anche di ricucire con almeno qualcuno degli ex alleati, quindi con i travagliniani. Soccorso nero, visto che l'altro è stato battezzato giornalisticamente rosso. Ma anche in questo caso, almeno finora, pare che il tentativo di seduzione non sia andato a buon fine.
Anzi, in Consiglio comunale il gruppo degli ex di maggioranza ha assunto il nome di Fratelli d'Italia, proprio per rimarcare la distanza.
La seconda considerazione parte sempre da un'indiscrezione: negli ambienti di maggioranza è circolata la voce che gli avversari, di centrodestra e centrosinistra, si siano incontrati in un ristorante tipico nel centro di Vasto. A divorare specialità dell'Adriatico, non si sa se anche frutti di mare crudi, Nicola Palombo, Nicola Travaglini e Antonino D'Antonio (ex assessore, che pare voglia tornare in campo). Se per gli ultimi due è capitato di vederli assieme davanti a prelibatezze di ogni genere, non può dirsi lo stesso per i due Nicola. Sono quanto di più distante possa esistere, sicuramente dal punto di vista politico, ma forse non solo.
E difatti quella cena non c'è mai stata. Ammesso che si stia davvero discutendo di un'alleanza fra diavolo e acqua santa in funzione anti contucciana, i preliminari non sono stati messi su un tavolo davanti a un brodetto alla vastese. Ma allora perché negli ambienti di maggioranza è circolata questa voce? Due possono essere le ipotesi: disinformazione ad arte per gettare scompiglio e provocare, oppure un effetto collaterale, stile falso ricordo, dei timori che, da un bel po', albergano nella maggioranza. O ancora un mix delle due ipotesi.
Non bastasse, c'è chi è arrivato ad affermare che la maggioranza starebbe valutando di mettersi da parte e lasciare spazio ad altri. In questo caso la probabilità che sia una boutade è molto elevata, estremamente elevata, ma al tempo stesso conferma il nervosismo che aleggia nell'ultimo piano del Palazzo. Che sia dezinformatsiya stile Russia o tensione interna alla maggioranza alla montenerese, che si arrivi o meno a una grande alleanza rossonera anti contucciana, la certezza è solo una: un sospettoso stato di caos.