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Il sindaco del record italiano di consensi è anche un po' montenerese. Intervista a Toni Matarrelli

Senza opposizione impegno ancora maggiore. "Montenero di Bisaccia è la mia seconda città natale"

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MESAGNE. Di prendere così tanti voti e battere il record nazionale di consensi non se l'aspettava. Toni Matarrelli è il sindaco riconfermato della città in provincia di Brindisi, ma che porta in sé una metà molisana, poiché sua madre è nativa di Montenero di Bisaccia. Alle elezioni comunali di una settimana fa ha raccolto quattordicimila voti, pari a quasi il 95 per cento del totale. Percentuali che si vedono solo dove la democrazia non è certo di casa, eppure a Mesagne, è più che evidente, nessuno ha obbligato gli elettori: hanno scelto liberamente Matarrelli. 
Cinque anni fa a capo di una coalizione di liste civiche dovette vedersela con avversari di centrosinistra e centrodestra, in una sfida a quattro. Stavolta è riuscito nel duplice compito di ricompattare l'intero centrosinistra e, i numeri sembrano dimostrarlo, conquistare voti anche nel campo avverso. Perché il centrodestra in senso stretto ha preso stavolta oltre mille voti meno del 2019.
Il risultato, però, è anche che nel mandato appena iniziato a Mesagne non ci sono consiglieri di minoranza, un'anomalia che è diventata una domanda nell'intervista che segue. E anche l'occasione per chiedergli del suo rapporto con la "sua seconda città natale", Montenero di Bisaccia.
Sindaco Matarrelli riconfermato con il 95 per cento dei consensi, lo immaginava?
"No, perlomeno non in queste dimensioni. Negli anni ho avvertito un sentimento di affetto e stima che cresceva sempre di più, il campo di movimenti civici che mi aveva sostenuto si è allargato anche al Partito democratico, al Movimento 5 stelle e ad Alternativa verdi e sinistra. Ma tutti questi fattori favorevoli non prefiguravano una percentuale che ha segnato il record italiano per le città superiori ai 15mila abitanti, Mesagne ne conta 26200".
Ci riassuma il suo primo mandato da sindaco e cosa farà durante il secondo, da dove partirà?
"La consiliatura precedente ha segnato una svolta nella storia di Mesagne per tutta una serie di realizzazioni. Ne cito alcune tra le più significative: abbiamo intercettato cinquanta milioni di euro di finanziamenti che abbiamo destinato in direzioni diverse, dall’ammodernamento e l’efficientamento delle infrastrutture, alle iniziative a sostegno della formazione e dell’occupazione dei giovani, agli investimenti sulla cultura che è diventata caratterizzante e fonte di sviluppo economico. Noi ripartiamo da qui – continua Toni Matarrelli -: abbiamo seminato e raccolto, ma anche seminato per raccogliere. Profonderemo un impegno anche maggiore per fare in modo che i nostri giovani possano scegliere di restare a vivere e lavorare a Mesagne come alternativa di pari qualità rispetto ad altre". 
Lei è un politico di lungo corso che viene da una parte dove la parola democrazia appare a volte inflazionata. Ma adesso ha un consenso praticamente totale. A parti invertite temerebbe la mancanza di democrazia, di pungolo per la maggioranza? In altre parole, adesso chi vigilerà sull'operato della sua maggioranza?
"Io so di aver sempre amministrato con responsabilità ed equilibrio, come peraltro l’esito stesso del voto dimostra. Intendo dire che ogni scelta è stata compiuta pensando alle possibili ricadute sui cittadini, ma anche all’impatto che avrebbe potuto avere su chi non la pensava come me. Accadrà così anche questa volta, con un supplemento di impegno. Ma, intendiamoci, l’opposizione sarà assente dal Consiglio comunale perché la comunità così ha deciso attraverso il meccanismo più democratico possibile, che è quello dell’esercizio del voto". 
Veniamo al suo legame con Montenero di Bisaccia. Quando c'è stato l'ultima volta e segue ciò che vi succede?
"Montenero è la mia seconda città natale e non soltanto per l’amore che ho portato a mia nonna Esterina e mio nonno Antonio. Ci sono tornato ogni volta che ho potuto, mia sorella e mio cognato vivono lì e così tutti i parenti di mia madre Carmelina e quindi ho sempre un buon motivo per andarci. Ma ha da sempre rappresentato una specie di parentesi felice, un modo per ritrovare la serenità quando ne avevo bisogno. E poi, certo che ne seguo le vicende pubbliche, il mio carissimo cugino Claudio (Spinozzi n.d.r.) è assessore nell’attuale giunta comunale e io ne sono costantemente informato, guardando con l’occhio affettuoso di chi si sente in parte montenerese".
In cosa assomigliano e cosa differiscono Montenero e Mesagne?
"Hanno comunità autentiche e appassionate, non hanno mai perduto l’ispirazione dei valori del nostro meraviglioso sud".
Nelle foto Matarrelli con i sostenitori; insieme a Simone Gentile (di Montenero di Bisaccia) a bordo del simulatore di Formula 1 a Mesagne; durante il voto

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