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Sindrome petacciatese: che fine ha fatto la democrazia?

Presentata una sola lista per le comunali di giugno, vittoria garantita per Antonio Di Pardo, non avrà oppositori in Consiglio comunale

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PETACCIATO. Qui è la prima volta, ma è già successo altrove: una sola lista, vittoria garantita, tutti i candidati diventeranno consiglieri. E attenzione: assenza della minoranza. Purché si raggiunga il quorum, ma di questo ci si occuperà fra alcune righe. Al momento è il caso di analizzare ciò che è, sia consentito, una sconfitta. Forse persino di chi grazie all'assenza di una lista concorrente è già tranquillo della propria "vittoria". Ma appunto: si può parlare di vittoria quando c'è solo una lista per le elezioni comunali?
Già, a Petacciato la minoranza non è riuscita a comporre una squadra da contrapporre alla maggioranza uscente. Questa sarà guidata da Antonio Di Pardo, vice sindaco che ha funto da primo cittadino dopo l'elezione in Consiglio regionale di Roberto Di Pardo (omonimo ma non parente), diventato pertanto incompatibile. Da qui le elezioni a due soli anni di distanza e che, questa l'evidenza, vedranno la riconferma dell'amministrazione uscente.
Ne va che Antonio Di Pardo è già sindaco e soprattutto avrà accanto soltanto consiglieri comunali eletti nella sua lista. Tradotto più semplicemente: non avrà opposizione, ci saranno solo consiglieri di maggioranza, evviva la democrazia. A meno che non si crei una minoranza interna, un dissenso nella maggioranza (cosa successa una miriade di volte in ogni dove, per fortuna).
Un qualcosa che stride con i comuni vicini, per esempio Mafalda, dove le liste presentate sono tre a fronte di quasi un terzo degli elettori. Possibile che nella vivace Petacciato non si sia riusciti a proporre un'alternativa agli uscenti? Fosse anche solo per piazzare in Consiglio comunale qualcuno che dica no, che faccia qualche domanda?
Invece niente. Difficile dire se si tratti della realizzazione del sogno di parecchi sindaci. Non avere avversari, potersi fregiare di cotanto consenso. Eletti a furor di popolo, si fa per dire, magari pronti a dire il giorno della convalida "sarò il sindaco di tutti". Una frase che per ovvietà è seconda soltanto al "io non l'ho interrotta" che si sente nei talk show. E forse nemmeno.
Chi contrasterà Antonio Di Pardo? Si vedrà, quando una comunità è sana le critiche nascono nei modi più inaspettati. Lo si spera per Petacciato. Certo per il momento arriva un segnale tutt'altro che positivo. Arriva a due anni da una sconfitta cocente, di quelle che fanno esultare chi vince, che si sente quasi una divinità acclamata dal popolo, a tratti una rockstar come sono diventati molti sindaci dopo l'ipertrofia di potere data loro a partire dal 1993 (senza avere il talento di far emozionare come invece sanno fare i musicisti bravi, sia chiaro). 
Nel giugno 2022 la lista perdente rimediò poco più del trenta per cento dei voti, un qualcosa che fece già riflettere. È un piccolo paese, sì, ma la democrazia anche nei centri minori ha un suo peso: se una lista doppia l'altra c'è qualcosa che non va. La conferma è arrivata con le elezioni anticipate che si svolgeranno l'8 e il 9 giugno a Petacciato. Una sola lista, Antonio Di Pardo già sindaco e senza oppositori.
Tuttavia anche le strade in discesa nascondono insidie, nella fattispecie va messo in conto il fattore quorum. Per essere valide alle elezioni comunali deve votare almeno il quaranta per cento degli aventi diritto. A Petacciato ne sono 3500 e rotti, il che significa che dovranno esprimere un voto almeno 1420 petacciatesi, pena l'invalidazione delle elezioni, vale a dire solo cinquanta in meno di quanti votarono due anni fa per la lista vincente. In altre parole: devono andarci almeno tutti i sostenitori di Di Pardo (Antonio stavolta), altrimenti è come se non si votasse. Facile? Probabilmente sì, ma si vedrà fra un mese.
Nel frattempo il segnale che arriva da Petacciato è tutt'altro che qualcosa da cui prendere esempio. Una sindrome petacciatese. Si può sì essere il sindaco di tutti, dirlo con tono impettito appena indossata la fascia a favore di microfoni e telecamere, se ve ne saranno a Petacciato il 10 giugno, ma è meglio che accanto ci sia qualcuno che ogni tanto infastidisca.

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