MONTENERO DI BISACCIA. Il messaggio natalizio da un paio d'anni la sindaca non lo fa più e così ci pensa il suo più acerrimo avversario. “Pane e salsiccia” questo il titolo che Fabio De Risio ha dato al suo ultimo intervento su Facebook (testo integrale e link in fondo). Prende di mira Simona Contucci, ça va sans dire, e immaginando un suo resoconto di fine anno prova ad anticiparne a modo suo i contenuti. Così il consigliere di minoranza snocciola varie opere, nonché carta solidale, ma tutte cose che a suo avviso o sono merito di altri o saranno nella migliore delle ipotesi qualcosa di ben al di sotto delle aspettative. Stoccate anche a ciò che De Risio definisce “la penetrazione sistematica in tutte le attività cittadine, associative e non”, in sintesi la mania incontrollabile di controllare tutto.
Infine, come nel suo stile, anche qualche intemperanza di troppo, perché poi bisogna far capire cosa si intende con “eliminazione ‘fisica’ dell'avversario politico”: il rischio di fraintendimenti è dietro l'angolo (nessuno vuole pensare che intenda il peggio).
Ovviamente non manca una bordata alla presenza al Presepe vivente come figurante della Contucci, anche quest'anno nel giorno in cui è andata la tv locale Telemolise. Cose mai viste, sostiene De Risio, che conclude “in fondo per amministrare basta un po' di pane e salsiccia”. Il litigio politico di fine anno e servito.
Testo integrale del post di Fabio De Risio (link alla pagina)
PANE E SALSICCIA
Tra un po’ arriverà il resoconto del paese dei balocchi.
In cima alla lista ci saranno i soldi del Pnrr e la propaganda su quello che si farà.
L'importante è annunciare.
Il ponte sulla ciclabile sarà l'opera del secolo, senza raccontare che rientra in un progetto interregionale PNRR dove, per fortuna, la governance non appartiene a noi.
Poi il progetto “Vicin a Vu”, dove alla ex amica e assessore, Tania Travaglini, è stato dato il benservito.
Un altro milioncino di euro da elargire, dopo le carte solidali, in capo al nuovo assessore alle politiche sociali.
A tal proposito, stiamo ancora aspettando di sapere come avete distribuito le 58 carte residue.
I campi da Tennis non avranno nessuna copertura invernale (e i nostri tennisti continueranno ad andare a Mafalda d'inverno) , e il famoso bocciodromo non ci sarà.
Forse verranno realizzati due campi
"estivi" per dire che qualcosa si è fatto.
Intanto è scaduto un altro bando "sport e periferie ", l'ennesimo, altri 700.000 euro buttati alle ortiche, senza fare domanda.
Ora ci hanno rubato il sensore per gli odori alla costa verde, come facciamo a sapere se le compressine profumate funzionano?
Poi magari ci diranno perché è stata declinata la possibilità di rottamare cartelle fino a 1000 euro, dal 2000 a oggi.
Ci diranno come mai il comune è stato corresponsabile della frana, dove poi abbiamo speso 1milione di euro.
Ci diranno delle sconfitte al TAR, dell'aumento del prossimo futuro della bolletta dell'acqua.
E poi ci diranno come risolvere i problemi dei cani randagi, del medico del 118.
Poi magari ci spiegherà dell'ennesimo volta faccia che ha riservato agli elettori del suo predecessore Sindaco Travaglini.
Dopo tre anni passata all'incasso, con un doppio carpiato, diventa l'Immacolata della politica locale.
Poi forse ci parlerà della sicurezza, delle telecamere che non funzionano, dei progetti per lo sviluppo e dei progetti inestitenti per i giovani monteneresi.
Ci parlerà del nuovo Asilo Nido di Petacciato, che a Montenero non serviva.
Non dovevate favorire i giovani talenti Monteneresi? Valorizzare i prodotti tipici?
Ci spiegherà di come vorrà ridare a questo paese quel senso di comunità smarrito da un pezzo.
NIENTE DI TUTTO QUESTO.
Dopo i patetici commenti social del quadretto familiare Contucci, dove madre padre e profili fake scendono nell'arena per difendere l'indifendibile.
Il Sindaco redarguisce i cittadini cattivi su facebook e blocca e sblocca commenti, come fosse un capo ultras.
Uno spettacolo cosi indegno non si era mai visto.
La strategia però appare chiarissima, il panem et circenses diventa il modus operandi.
Ai progetti e alla programmazione, si preferisce la penetrazione sistematica in tutte le attività cittadine, associative e non.
Accompagnata all'eliminazione “fisica” dell'avversario politico, anche quando la politica non c'entra nulla.
Cene e cenette diventano il marchio di fabbrica, guai a mancarne una.
Il dolce tocco finale è vestirsi da pastorella pronta a rubare la scena per farsi intervistare, al posto di chi per quel presepe si è spezzato la schiena per anni.
Nemmeno questo si era mai visto.
In fondo per amministrare basta un po di pane e salsiccia.
Mi auguro che qualcuno, però, si accorga che la salsiccia può fare molto, ma molto male.
Buon anno
F.D.