MONTENERO DI BISACCIA. Settanta, questo il numero di giorni che saranno passati dal famoso azzeramento di giunta. Famoso quanto ancora in attesa di discussione nella massima istituzione cittadina: il Consiglio comunale. Questo è in programma per l'11 ottobre, un mercoledì come quel 2 agosto in cui tutto ebbe inizio. O meglio, quando la crisi latente da mesi in amministrazione comunale ha infine deflagrato.
La data del nuovo Consiglio non è ancora stata ufficializzata, ma la si scopre carpendo cosa è stato discusso ieri pomeriggio nella riunione dei capigruppo. La prima guidata da Cabiria Calgione, eletta presidente del Consiglio comunale dopo le due turbolente sedute che tante polemiche hanno scatenato. E sarà lei a guidare la riunione dell'11 ottobre, durante la quale saranno discussi undici ordini del giorno. Quelli più interessanti, come prevedibile, verteranno sulla crisi di maggioranza. Si tratta di interpellanze e odg proposti dai due gruppi di minoranza, riguardanti la cacciata dalla giunta di Tania Travaglini e Andrea Cardinali. Il famoso azzeramento e immediato rimpasto del 2 agosto, attuato dalla sindaca Simona Contucci. Chiamati a rispondere sia lei, sia gli ex assessori. In sostanza, cosa è successo? Perché la prima cittadina ha perso la fiducia dei due primi eletti? Davvero non c'entrano niente le elezioni regionali, la divisione fra le due candidate di maggioranza e infine il risultato sfavorevole per la corrente della sindaca?
Domande alle quali dovrebbero, il condizionale resta d'obbligo, rispondere i diretti interessati.
Dalla capigruppo, inoltre, emerge un'altra singolarità . Come riportato settimane fa su Monteneronotizie, la spaccatura di maggioranza e la perdita di due membri l'hanno messa in condizione di non avere più chi eleggere alla presidenza della Commissione statuto e regolamenti. La carica è vacante dopo che Fiorenza Del Borrello è diventata assessora, quindi incompatibile con la presidenza della Commissione. Se è vero che potrebbero farlo Cardinali o la Travaglini, formalmente ancora in maggioranza, è altrettanto risaputo che non si parlano (letteralmente) con gli ex alleati da quel 2 agosto. E così nella riunione dei capigruppo di ieri si è parlato anche di questo. In sostanza: quando rimpiazzare la presidenza divenuta vacante? A porre la questione, di nuovo, il consigliere di minoranza Nicola Palombo. A questi è stato spiegato che la Commissione può essere diretta dal vicepresidente e Palombo ha subito preso la palla al balzo per rimettere il dito nella piaga della maggioranza. La nota questione del vice presidente che non avrebbe potuto dirigere il Consiglio comunale l'11 agosto, quando la maggioranza ha abbandonato l'aula e, fra l'incredulità forse nazionale, hanno continuato la seduta (previo controllo regolamentare) i gruppi di minoranza e i due ex di maggioranza. Nei giorni successivi polemiche a non finire, il paventato ricorso a vie legali, un'interpretazione dei regolamenti poi rivelatasi fallace da parte della maggioranza. Infine la resa di pan per focaccia: il 4 settembre l'aula la lasciano la minoranza e i due ex. Certo il clamore non è lo stesso di quando ad andarsene sono stati gli altri, i padroni di casa in qualche modo. Infine una parziale marcia indietro della sindaca Contucci e dei suoi sei sodali: è vero, dopo attenta verifica ci siamo accorti di aver sbagliato. Non l'hanno detta proprio così, ma il senso è quello.
Tornando alla capigruppo di ieri, Palombo non si è fatto sfuggire l'occasione per evidenziare come se il vice può dirigere i lavori della Commissione in assenza del presidente, lo stesso poteva farsi in Consiglio. Un inciampo regolamentare, per la maggioranza, che potrebbe diventare una vulnerabilità da tirare fuori a ogni occasione.
Vi è infine un'ultima stranezza nelle riunioni dei capigruppo. Vi partecipa un membro di ogni gruppo consiliare e dirige il presidente del Consiglio comunale. Ne consegue che gli ex assessori Andrea Cardinali e Tania Travaglini, come detto ancora (solo) formalmente nel gruppo di maggioranza, si trovano nella singolare condizione di non avere chi li rappresenta in quel tipo di riunioni. Detto più semplicemente, qualcuno deve informarli su cosa si è detto, la data del Consiglio ecc. Se fino al 2 agosto (probabilmente già prima) questo non era un problema, adesso lo è eccome, poiché i due sembra che non si parlino col resto della maggioranza da settanta giorni. Il paradosso è che potrebbe risultare più facile, allo stato, chiedere lumi sulle riunioni dei capigruppo agli avversari di minoranza. È così?
In tre anni di amministrazione Contucci più stranezze di quante se ne sono osservate persino nei turbolenti decenni della contrapposizione Dc-Pci. Nel Consiglio dell'11 ottobre se ne parlerà e chissà se arriveranno risposte ai tanti interrogativi che ancora tengono banco.
Nella foto i sette consiglieri che attualmente compongono la maggioranza a Montenero di Bisaccia